15 cose che avrei voluto sapere prima sul trekking in Canada
Boschi soleggiati, strade larghissime e laghi dai colori turchese. Avete presente l’immaginario classico che si ha sul Canada?
Bene, il Canada occidentale è esattamente così e andare a fare trekking in questa vastissima parte di mondo è un sogno per ogni escursionista, per ogni amante della natura, per ogni turista o viaggiatore che si emoziona di fronte a un paesaggio. Quasi tutti quindi!
Nella speranza che anche voi andiate o stiate andando in Canada proprio per camminare sulle montagne rocciose, vi indico le 15 cose che avrei voluto sapere PRIMA di andare in Canada a fare trekking. E che invece ho scoperto solo là…
Consigli (o “scoperte”) utili per chi vuole camminare sulle Montagne Rocciose Canadesi
1. Il Canada è in larga maggioranza piatto
Le Rocky Mountains tanto famose si trovano solo nella parte occidentale: British Columbia e Alberta, al confine (questi i due stati principali).
Tutto il Canada orientale, il Quebec, Montreal o Toronto? Pianura.
E se voi lo sapevate già e l’unica che non ne sapeva un piffero sono io, chiedo venia.
2. Le Rocky Mountains sono una delle principali attrattive turistiche di tutto il Canada
Il che significa che se noi (amanti dei monti) siamo abituati ad andare in posti in cui solitamente non c’è molta gente, in Canada ci sono punti panoramici o tratti di sentieri talmente pieni di persone che pare di essere in piazza a Firenze. In ogni periodo dell’anno a quanto pare, non se ne esce.
3. Scegliere i trekking da fare
In un Paese vasto così, all’inizio, rischia di mettere davvero a disagio: e ora dove vado?
Per una prima esperienza magari potete valutare i parchi più famosi e decisamente spettacolari dove volendo al loro interno si possono passare SETTIMANE di escursioni.
Questi i principali:
Parco Nazionale di Banff – il più famoso di tutti.
Parco Nazionale di Jasper – qui ci sono davvero tanti animali ed è il secondo molto famoso.
Parco Nazionale di Yoho – Patrimonio Unesco.
Parco Nazionale di Kootenay – Patrimonio Unesco.
Parco Nazionale di Glacier (non quello USA, da non confondere) – altro parco famoso e noto per i suoi ghiacciai spettacolari.
Se volete già scoprire qualcosa di meno noto:
Parco Kananaskis – vicino al noto Banff, qui c’è decisamente meno afflusso di gente, molti animali e siamo veramente vicini alle zone più famose quindi gli scenari sono quelli.
Parco Mount Robison – a nord di Jasper, anche qui siamo vicinissimi a uno dei più famosi, ma è meno frequentato.
4. Studiare i percorsi già da casa sulla BIBBIA dei trails in Canada
Esiste una guida che loro stessi ritengono la migliore e l’unica valida che io ho acquistato solo arrivando in loco. E devo dire con mia infinita gioia.
Fatta molto bene e in modo chiaro, qui si trovano tutti i percorsi più importanti o suggeriti da fare nelle “Rockies”.
E siccome si può trovare anche su Amazon vi consiglio l’acquisto prima se volete studiare per bene, se no la troverete al centro visitatori.
NB: ovviamente comprandola in Canada costa meno, circa 7/8 euro in meno.
NB: ovviamente è in inglese, ma forse se iniziamo a fare in tanti trekking in Canada ce la traducono prima o poi 🙂
CANADIAN ROCKIES TRAIL GUIDE INGLESE |
5. I Parchi canadesi hanno un costo di ingresso giornaliero o annuale
In occasione dei 150 anni del Canada, anniversario avvenuto nel 2017, i Parchi sono stati offerti gratuitamente a tutti i turisti per tutto il 2017.
Adesso invece siamo tornati alla normalità e ogni singolo parco nazionale ha un costo giornaliero o se pensate di fare più di 5 giorni vi conviene la tessera annuale. Questi soldi però sono necessari per il sostentamento di questi (spettacolari e curatissimi) parchi. Soldi ben spesi!
NB: da ricordare sempre di esporre la tessera sulla macchina quando parcheggiate nei parchi.
6. Semplicità!
Fare trekking in Canada è semplice, ma spiego in che senso lo intendo. I Parchi sono gestiti da Parks Canada ovvero una delle istituzioni nazionali più importanti del Canada. Un ente govenativo istituito apposta per la gestione dei Parchi e già qui si coglie la “dimensione” della cosa.
Migliaia le persone che ci lavorano e il ministro dell’ambiente a capo di tutto questo. Cosa significa nel concreto? I sentieri sono tutti tracciati. Ben segnalati. In ottimo stato. E quando non lo sono? È segnalato.
I centri informazioni sono efficienti e capaci di dare informazioni ECCELLENTI.
E poi ci sono i ranger e tante altre figure lavorative, in sintesi: si trova sempre il modo di avere informazioni, mappe e consigli. (Questo non significa che poi sia facile salire in cima eh, altro discorso :P).
7. Lode ai centri visitatori
Non li ho mai considerati tanto in generale, ma in Canada sono per me una delle tappe imperdibili se si parla di escursioni. Qui si trova la perfezione (possibile).
Informazioni utili da gente che cammina davvero (ormai è una cosa a cui bado molto), materiali e MAPPE per le escursioni. Di tutti i tipi. Alcune gratis e ottime, altre a pagamento… Ma diciamo che si trova ogni materiale necessario. E tutti gli aggiornamenti sullo stato dei sentieri.
8. Se volete camminare più giorni e fare dei trekking lunghi… Decidetelo con mesi di anticipo!
Questo il tasto per me più dolente, più deludente e tosto da affrontare… ma poi capendo le ragioni, più corretto.
Ci sono davvero numerose opzioni per fare dei trekking di più giorni all’interno dei vari parchi e alcuni sono semplicemente spettacolari, MA per fare questi trekking lunghi serve per forza campeggiare nel corso del trekking (un sogno per me). Non esistono strutture all’interno dei Parchi a parte pochissimi rifugi. Quindi quale il problema?
Il problema è che il campeggio libero non è concesso (serve chiedere dei permessi speciali) e Parks Canada consente il pernotto nelle parti più interne dei Parchi (e quindi più naturali e selvagge) solo a un numero limitatissimo di turisti al giorno.
In un campground alle volte sono concesse solo 4 e dico 4 tende al giorno… Capite che trovare posto, anche se parliamo di un’attività di certo non di massa, non è cosa scontata. Qui ci sono milioni di turisti all’anno.
A luglio e agosto è bene prenotare mesi e dico MESI prima se si vuole la certezza del posto.
9. Provateci però… che a volte si trova posto ugualmente
Ci sono casi in cui le persone cancellano le loro prenotazioni fatte mesi e mesi prima e quindi si trova posto anche nei campground del backcountry, bene quindi provarci sempre a chiedere se si sono liberati posti per il trekking a cui state pensando.
10. Non si può fare campeggio libero senza autorizzazione
A meno che non si abbiano dei permessi. E sappiate che qui sono molto attenti anche perchè si parla di salvaguardare proprio le persone. I ranger sanno le zone più pericolose, quelle con magari rischi frane, orsi o alberi che cadono. Per non parlare del fatto che questi posti sono soggetti a valanghe non appena scende un po’ di neve, quindi anche per questo il campeggio libero non si improssiva qui.
Per rispetto (in primis), per applicazione sacrosanta delle regole (a seguire) e per salvaguardia stessa della propria persona.
11. I campground per I trekking lunghi sono già simili al campeggio libero
Ve ne parlerò molto bene più avanti, ma non temiate che in Canada dovete dimenticare il concetto di “campeggio” a cui siamo abituati noi in Italia e in Europa.
12. Fare trekking in Canada significa fare un corso di convivenza con gli animali selvatici: imparate bene tutto!
Tantissimi gli animali che vivono nei Parchi e nel momento in cui si intraprende un cammino all’interno del loro habitat serve essere preparati, che non sempre incontrarli è sinonimo di “bellezza” visto che gli orsi possono essere molto pericolosi. Eppure sono lì. E sono tanti.
Da seguire quindi molto attentamente le indicazioni che vengono date di continuo all’interno dei parchi attraverso volantini, cartelloni (leggeteli eh) e mille input continui atti a insegnare ai turisti a convivere con gli animali selvatici in generale.
Ricordate: MAI e poi MAI dare cibo agli animali, nessuno. Neppure agli scoiattoli!
Si rischia una multa da 25.000 dollari perchè in Canada è illegale visto che SI FA IL MALE DEGLI ANIMALI DANDO CIBO UMANO.
(Questa regola vale sempre e in ogni posto del mondo con qualunque animale che non sia domestico e quindi che abita in CASA con umani).
13. Attenzione agli orsi
Impossibile parlare del trekking in Canada senza parlare degli orsi. Ci sono quelli neri Black Bear e ci sono anche i Grizzly che per la cronaca sono giganti! Non potevo crederci… E se camminate nei boschi e sulle montagne, loro, vivono lì.
Anche qui non temete che vi farete una cultura sul come si convive e sul cosa serve fare e NON fare (ma presto ve ne parlerò meglio).
14. I sentieri sono in linea generale frequentati
Se i punti troppo panoramici sono totalmente “occupati” dai turisti, i sentieri per fortuna no. Si ritrova una normalità. Sono frequentati (tantissimi gli escursionisti che partono da tutto il mondo per andare in Canada giustamente), ma non troppo.
15. Il mese migliore per fare trekking in Canada è settembre!
Vi sconsiglio vivamente agosto: sono anni che la British Columbia si ritrova a dover affrontare il problema degli incendi il che significa ettari di boschi distrutti, zone evacuate e chiuse, ma soprattutto FUMO. Fumo che avvolge un intero stato gigantesco e arriva a km e km (anche il nord degli USA ha lo stesso problema).
Quest’anno ha dichiarato lo stato di emergenza, ma anche lo scorso anno la situazione era grave e quello prima il fumo c’era uguale.
Questo va a incidere molto sui trekking e perchè di fatto le montagne vengono nascoste (e i paesaggi spariscono) e perchè andare fino in Canada per stare dentro una “nebbia” costante anche no e perché camminare a pieni polmoni in mezzo al fumo, fidatevi, non è bello.
Giugno e luglio invece sono mesi in cui si trovano davvero tante ma tante zanzare nei backcountry. Ad agosto meno, a settembre mi dicono quasi zero.
Se dovessi scegliere tra zanzare e fumo? Meglio le zanzare. Agosto ve lo SCONSIGLIO di cuore.
Ogni giovedì appuntamento fisso con racconti o video di trekking, cammini o escursioni! Idee per nuove gite o consigli, trovate tutto qui: FRINGE IN TREKKING Se volete invece ess ere sempre aggiornati e non perdervi nessun post, iscrivetevi alla newsletter e indicate “trekking” negli interessi. |
Silvia dice
Ciao Simona,
mentre tu eri nel Canada occidentale, io ero in Québec e devo dire che mi ritrovo praticamente in tutto quello che hai scritto! 🙂
Per quanto a me piaccia la montagna e la salita (un po’ meno al mio compagno… che è poi stato lui a scegliere una meta vacanziera “pianeggiante”! :-p), in Québec ho apprezzato tantissimo la “democraticità” dei percorsi: adatti a tutti i tipi di gambe, anche quelle più pigre e poco abituate a scarpinare. Talvolta anche accessibili, per brevi tratti, alle persone disabili. I panorami che regalano però, sempre TOP!
Inoltre 10 e lode all’organizzazione dei parchi: dai centri visitatori ai campeggi, ai sentieri tenuti benissimo.
Insomma… lo promuoviamo a pieni voti questo Québec 😉
Un bacio
Silvia
Simona Scacheri dice
Che gioia leggere il tuo commento… Quando ci siamo ritrovati in mezzo al fumo volevamo tantissimo spostarci a oriente (dov’eri tu per esempio), ma i soldi che avremmo dovuto investire erano troppi. Mi piace però molto quanto dici perchè mi è rimasta la voglia di tornare in Canada anche per scoprire la parte orientale!
C’è un cammino per giunta (non in Quebec però) che ho in testa in Nova Scotia. Grazie mille del racconto e vado a vedermi tutte le tue foto e i post che sono in fissa Canada! 🙂
Silvia dice
Beh allora ci daremo consigli a vicenda! Io, prima o poi, voglio andare in Canada orientale! Assolutissimamente! 🙂