(Questo post è scritto da Guido, un amico che ha vissuto a Porto a lungo e che ha provato a farmi capire la città… Ma io ero troppo indaffarata con la mia nuova macchina fotografica. Direi, meglio lasciar parlare lui che ne sa).
7 cose di Porto che, forse, non trovate sulla Lonely Planet
di Guido Crescentini Anderlini
Si dice Porto oppure Oporto?
I portoghesi chiamano la loro città “o Porto”, in italiano diremmo “il Porto”, un po’ come quando diciamo “l’Aquila” o “la Spezia”. Quando gli stranieri li sentivano nominarla così pensavano che l’articolo fosse parte del nome e quindi, anche in Italia, chiamiamo la capitale del nord del Portogallo “Oporto”.
In Portogallo non lo troverete mai scritto così!
1. Al di là del fiume, non è Porto
Quando sarete alla Ribeira e guarderete, sull’altro lato del fiume Douro, le insegne delle cantine in cui poi forse andrete a fare un assaggio del più rinomato prodotto cittadino, sappiate che quella sull’altro lato del fiume non è Porto, ma un’altra città che si chiama Vila Nova de Gaia. A meno che non decidiate di fare una passeggiata sulla bellissima Praia das Rocas, difficilmente visiterete qualcosa di questa città, oltre alle cantine. Non fatevene un rammarico.
2. Nazionalismo portoghese docet
I portoghesi sono estremamente nazionalisti. Lo noterete ad esempio dalla quantità di bandiere esposte o dalla ossessione di comprare solo prodotti nazionali. Sulla scia di questa ossessione, che in realtà è un atto d’amore e fiducia verso il proprio paese, costantemente sull’orlo del baratro economico, sono nati vari negozi che “santificano” e ovviamente vendono tali prodotti.
Il più famoso è A Vida Portuguesa che troverete al 20 di Rua Galeria de Paris, al primo piano di un vecchio affascinante edificio. Fateci un giro e magari acquistate qualcosa come souvenir lì, aiuterete l’economia locale, invece di quella cinese.
3. La Livraria Lello è quella di Harry Potter?
Nè Harry Potter, né la sua creatrice si sono in alcun modo ispirati, o hanno avuto contatti con la storica libreria Portuense. Sappiatelo, ma visitatela lo stesso perché ne vale la pena.
4. Chi sono i “tripeiros”?
Gli abitanti di porto sono detti “tripeiros”, ovvero mangiatori di trippa. Nel 1415, gli abitanti della città donarono tutta la carne di cui erano in possesso alla spedizione per la conquista di Ceuta, tenendo per sè solo le interiora. Potete chiamarli così, è un po come chiamare “polentone” un brianzolo.
Se poi volete provare la Trippa alla moda di Porto, o altre amenità come l’orecchio di maiale, o le moelas (parte dell’apparato digerente dei pennuti) andate senza paura all’Esacadinhas Do Barredo una vecchia taverna dove due simpatiche signore vi guideranno nel magico mondo delle interiora. Potete coronare l’esperienza ordinando anche “papas” una magnifica zuppa a base di sangue di maiale! Buon appetito…
5. Da mangiare assolutamente: la francesinha
La francesinha è il tipico toast portuense a 18 strati. Lo troverete solo qui, non esiste in altri luoghi del paese. Il nome “francesina” potrebbe trarvi in inganno, non c’è nulla di leggero, nè lezioso, nè raffinato, nè lontanamente francese in questo panino. Ma è buono e va provato! (Occhio: non deve costare meno di 8/10 euro, altrimenti sarà fatto con un volgare würstel in pacchetto da 6 invece che con la “linguiça” una speciale salsiccia portoghese, e navigherà in una brodaglia fatta con un vinaccio qualsisi invece che con dell’ottimo porto).
6. Dove e come passare la notte a Porto
Se avrete cenato con la francesinha forse finirete subito a letto per cercare di digerirla; altrimenti, se è venerdì o sabato sera, dopo la mezzanotte, perché prima non c’è nulla, non mancate di unirvi alla marea di gente che affolla rua Galeria de Paris e rua Candido dos Reis ed entrate nel locale che più vi aggrada, oppure giratene più di uno. La notte portuense è di qualità superiore a prezzi più che abbordabili. Ordinate “um fino” (pronunciando UM FINU), una birra alla spina, che pagherete al massimo 1,50 euro e lasciatevi andare! La domenica invece troverete il deserto.
7. Da vedere per forza: Casa da Musica
La “casa da Musica”, un edificio incredibile del genio olandese dell’architettura Rem Koolhaas, è un complesso di teatri e sale da concerto che si dice possiedano la migliore acustica al mondo. L’edificio rappresenta inoltre lo sforzo e l’investimento culturale di una piccola città, una visione del proprio ruolo nel futuro e della sua importanza internazionale. Chapeau!
Potete fare una visita guidata, o assistere a un concerto, o, ancora meglio, a una notte di “clubbing” all’interno dell’edificio che si svolge una volta al mese. Oltre a visitare il luogo in maniera diversa, avrete la sensazione di aver preso un “trip” senza aver commesso nulla di illegale.
Guido Crescentini Anderlini, nonostante non abbia propriamente la frangetta e sia in realtà un architetto nella vita lavorativa… è l’autore di questo post.
Se volete scrivergli: fringeintravel@gmail.com
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