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Escursionismo in Etiopia: 4 zone spettacolari
Mi rendo perfettamente conto che parlarvi di fare trekking in Etiopia, forse, suoni un po’ come una di quelle notizie che interessano 3 persone su 1 milione.
Mi rendo anche conto che quando si sognano o si pianificano viaggi trekking, l’Etiopia non rientra tra le immagini che si hanno o si fanno.
E mi rendo infine conto che probabilmente anche se vi dico spesso che l’Etiopia è un Paese pazzesco e di una bellezza incredibile, non mi crederete facilmente…
Ma pur rendendomi conto di tutto questo, vi parlo un po’ di escursionismo in Etiopia.
Di quanto ho fatto, di quanto sognerei di fare e di quanto (chissà mai) tornerò a fare.
Quali zone scegliere per fare un trekking in Etiopia?
Partiamo quindi con il dire che fare trekking in Etiopia richiede un po’ di preparazione… Scusate.
Un bel po’ di preparazione, ma vi ho raccontato quanto vissuto qui:
Leggete quindi questo articolo per consigli pratici, guide a cui rivolgervi e tutto il resto.
Qui passiamo invece a parlare delle zone più belle che già da sole varrebbero il viaggio, se poi ci aggiungete che siete in Etiopia, l’esperienza è unica e indimenticabile. Viaggiare in Etiopia significa incontrarsi con natura, storia antica, arte e monumenti dal valore storico artistico assoluto.
Significa Africa, profonda e intensa Africa. Toccante e speciale. Capace di insegnare, sempre, senza dire nulla.
Emozionarsi qui è una costante. Una certezza. Una fortuna.
Ma torniamo al punto base.
4 zone spettacolari dove fare escursionismo in Etiopia
1. Parco Nazionale dei Monti Simien
Le guide dicono che qui si trovano alcuni dei paesaggi più suggestivi di tutta l’Africa in fatto di montagna e io che purtroppo manco totalmente di sufficiente esperienza per sapere se è vero o meno… Confermo: trattasi di scenario spettacolare quello che l’escursionista vive qui.
Siamo nel nord dell’Etiopia e qui si trovano canyon, pinnacoli, monti che paiono dipinti e cime sopra i 4000 metri (non ve l’aspettavate eh?).
Per non parlare della fauna, meraviglia assoluta.
Popolano il Parco in abbondanza i Babbuini Gelada che si incontrano nel mentre si cammina e si ha la possibilità di osservarli anche da vicino, un incanto vederli tutti impegnati a scavare le loro radici, di cui si nutrono. Ma ancora più toccante vedere i più piccoli giocare tra di loro…
Quanto emoziona la natura?
Qui si possono organizzare trekking di 1 solo giorno: 2 ore o 5 ore, a seconda delle vostre esigenze, percorsi più semplici e altri più complessi.
Oppure trekking di più giorni, fino a una settimana senza problema.
Per poter organizzare i trekking naturalmente serve una guida, un ranger (ogni tot persone deve essere presente un ranger che protegge in caso di animali selvatici) e cuochi per le escursioni lunghe.
Si possono organizzare i trekking anche direttamente da Addis Abeba, ma sicuramente i prezzi saranno più alti che non se li organizzate direttamente arrivando qui al Parco.
CONSIGLI: informarsi bene da casa, scrivere alle guide, valutare e raffrontare. Tanta l’offerta di guide in Etiopia, serve però prendere quelle brave e motivate, come sempre!
Le temperature diurne sono buone (12-18 gradi la media) ma di notte si arriva anche a sotto zero nel periodo di dicembre. Abbiate quindi con voi la giusta attrezzatura che trovarla lì diventa un po’ più un terno al lotto. Può andare benissimo… Oppure no.
2. Chiese del Tigrai
Questo il mio prossimo sogno, uno scenario totalmente diverso rispetto alle montagne dello Simien, chiese antiche, arroccate e raggiungibili solo a piedi: questo trekking riporta indietro nel tempo, letteralmente visto che ricordiamoci sempre che in Etiopia il conto del tempo è diverso rispetto a noi e sono indietro di circa 7 anni… ma qui si va indietro di molti di più.
Questi paesaggi però sono ideali per un trekking che non trova raffronti o paragone alcuno altrove nel mondo: fiabeschi per alcuni, si tratta di 120 chiese sperse e nascoste che possono per lo più essere raggiunte solo a piedi. Senza alcuna possibilità di arrivare con auto o mezzi a motore: non è incredibilmente affascinante?
Queste posizioni remote e inaccessibili nascono da ragioni storiche di cui si sa davvero poco, il che rende il tutto ancora più affascinante.
Ad oggi si possono organizzare trekking principalmente di più giorni per riuscire a vivere realmente questi luoghi. In un giorno si riesce solo ad avvicinare le chiese più vicine alle strade magari con una passeggiata, ma difficilmente si entra nel mondo un po’ fiabesco che questi luoghi nascondono.
CONSIGLI: prenotate sempre con largo anticipo se volete fare questi viaggi nel periodi di dicembre e gennaio essendo questa l’alta stagione. Rischiereste diversamente di non trovare le guide migliori libere.
Mettete in conto inoltre molta (molta!) spartanità nel dormire e nel vivere questi giorni visto che si potrebbe dormire anche in lodge di comunità dei villaggi o in tende, a seconda… L’Etiopia è ancora molto lontano dall’essere turistica, non pensate quindi mai con la mentalità occidentale a cui siamo abituati.
3. Lalibela e dintorni
Lalibela vale tutto il viaggio, qui si vive e si assiste a un insieme unico. Le chiese scavate nella roccia. I pellegrinaggi. Questo grande villaggio che pur essendo l’antica Gerusalemme di Etiopia resta poco più che un villaggio…
Ma qui si può anche fare trekking nei dintorni unendo la meraviglia dei paesaggi alla scoperta dei villaggi che popolano queste terre.
Dai 2 giorni ai 5, dormendo in dei Lodge di comunità o in alcuni casi nelle case delle persone stesse, come sempre serve informarsi molto bene con la guida. La cosa affascinante qui è che Lalibela è una meta un po’ obbligatoria quando si viaggia in Etiopia (e se pensavate di saltarla, meglio cambiare idea) quindi volendo può essere meraviglioso unire la visita a un trekking di fatto rivolto anche alle popolazioni delle zone e i paesaggi spettacolari non mancano.
CONSIGLI: questo trekking prevede non solo paesaggi, ma anche forte contatto e scambio con la popolazione locale, immergendosi nella loro vita al punto che in alcuni casi si dorme a casa loro. La cosa piace tantissimo a molti, e non piace ad altri: auto-selezionatevi prima.
Sicuramente non è un’esperienza per tutti, ma credo che sia una di quelle che si ricorderanno a vita in cima alla classifica dei “giorni speciali”.
4. Monti Bale
Se tutti gli altri trekking si trovano nel nord, questi monti invece si trovano in Etiopia meridionale, nella tanto nota zona dell’Omo River, altra meta turistica forse ancora più famosa della parte settentrionale. Queste montagne sono definite magnifiche e presentano cime (anche qui) che toccano i 4000 metri facilmente.
Altra peculiarità: la fauna, abbondante anche in questo caso. Vivono di fatti 78 specie di mammiferi, ma soprattutto qui si potrebbero avvistare (o sperare di avvistare) i lupi etiopi, cosa invece molto più difficile nel Parco di Simien.
Nei Monti Bale l’avvistamento del lupo etiope dovrebbe essere il coronamento di un’escursione visto che (pare) molto facile incontrarne nell’Altopiano di Sanetti. Ma di avvistamenti se ne possono fare numerosi, in alcuni casi anche certi animali dai nomi che paiono una battuta (non mi credete? Tragelafo di Menelik, e giuro non è uno scherzo!).
Anche qui si possono vivere trekking di un giorno lungo percorsi facili o trekking fino a 7 giorni tra montagne e laghi… La scelta non manca e come sempre la guida è poi il riferimento essenziale a cui chiedere. A seconda del vostro tempo, vi saprà dare il percorso adatto.
CONSIGLI: pare essere una zona che offre un po’ di più ai visitatori con la presenza anche di un campeggio e diverse strutture nelle tre città di accesso al Parco, ma come sempre bene informarsi anche direttamente con le guide del posto per avere chiare le cose.
Guide (inteso come persone fisiche) consigliate
Essendo un elemento essenziale per fare trekking, vi riporto qui i nomi delle guide trekking che ho usato io, ma precisando che io ho fatto trekking solo al Parco di Simien e quindi queste guide erano specializzate o utilizzate per questa destinazione.
- Dereje – +251(0)918079431 (usate messaggi o whatsapp)
Lui mi è piaciuto molto e diceva che organizza trekking in tutta Etiopia, ma da verificare con lui. Io sono stata solo al Parco Simien guidata da lui. - Shiferaw Asrat simientrek@yahoo.com – +251 (0)918 77 64 99 consigliato da Lonely Planet è decisamente un’istituzione del trekking sempre al Parco Simien.
E ora tocca a voi. Una sola richiesta da parte mia: vi prego, se poi andate tornate qui a raccontare? Mi mandate qualche foto? Ci conto!
Ogni giovedì appuntamento fisso con racconti o video di trekking, cammini o escursioni! Idee per nuove gite o consigli, trovate tutto qui: FRINGE IN TREKKING Se volete invece essere sempre aggiornati e non perdervi nessun post, iscrivetevi alla newsletter e indicate “trekking” negli interessi. |
Camilla Corradini dice
Lalibela è stupenda, ci sono stata mentre vivevo in Etiopia per lavoro ed è stata un’esperienza stupenda. Anche alcune delle chiese rupestri le abbiamo visitate, ricordo benissimo un’arrampicata senza corde per accedere ad una di esse: a metà strada le vertigini hanno vinto e mi sono fermata, mentre il mio compagno è arrivato fino in cima. Mi è dispiaciuto molto non esser riuscita ad arrivare in cima in quell’occasione, ma almeno a consolarmi c’era un panorama stupendo. Sono luoghi meravigliosi e ancora poco conosciuti.
Simona Scacheri dice
Che bello! Avrei tanto voluto salire sulle chiese rupestri, ma quella tanto famosa che avrei voluto visitare io era vietata alle donne. E sicuramente poco prudente anche per gli uomini essendo di fatto presente solo una corda e per di più usata da chissà quanto…
Ma rimane un Paese davvero strepitoso da visitare e vivere in viaggio e sì, ancora non capisco come mai sia così poco conosciuto e desiderato in Italia! 🙂
Franca Piazza dice
Buongiorno, siamo stati tre o quattro volte in Etiopia. Ci vogliamo tornare proprio per i monti Bale e Sof Omar…. Grazie, Franca e Angelo.