DIFFICOLTA’: facile |
TEMPO: 3 ore |
DISLIVELLO: 363 m |
LUNGHEZZA: 12,2 km |
DOVE: Val Troncea, Piemonte |
Indice degli argomenti
Ciaspolata in Val Troncea verso il Rifugio Troncea
La Val Troncea è una valle secondaria della Val Chisone in Piemonte, per darvi dei riferimenti geografici.
Per darvi invece dei riferimenti visivi è una pura immersione nella meraviglia montana.
ARGOMENTI: |
La Val Troncea fa parte del Parco Naturale omonimo, un’area protetta con cime che vanno dai 1670 ai 3280 metri e al suo interno si possono trovare numerosi percorsi.
Alcuni complessi che vanno in cima e altre semplici che passano in valle…
Qui vi racconto una splendida ciaspolata in valle, semplice e adatta a tutti.
Dove si trova questa escursione?
Come arrivare?
La Val Troncea si trova in Piemonte, nella provincia di Torino, quasi vicini ai confini con la Francia.
Per arrivare al punto di partenza dell’escursione, dopo Pragelato, è consigliabile prendere l’auto.
E come riferimento per la partenza potete usare il Parcheggio di Val Troncea.
Percorso
Località di riferimento: Val Troncea
La Val Troncea si trova in Piemonte, come detto sopra, in provincia di Torino… Ed è una zona percorribile a piedi in ogni stagione.
Il parco della Val Troncea prevede un paio di aree a protezione integrale per la preservazione del camoscio (Banchetta-Vallonetto)
o delle entità fioristiche (Beth), aree che hanno diverse limitazioni tra le quali l’impossibilità di portare il cane con noi.
Al di fuori di queste aree invece il Parco è vivibile anche insieme ai nostri cani (da tenere al guinzaglio) e possono essere vissuti appieno i numerosi sentieri e percorsi, a piedi.
A chi consiglio questa ciaspolata?
- Ideale per chi non ha grande pratica e cerca una bella escursione invernale che non preveda troppa fatica.
- Ideale da fare in compagnia per chiacchiere a non finire. Ma ottima anche da soli.
- Consigliata anche come gita e tappa al rifugio per pranzo con polenta o altre prelibatezze.
- L’escursione è ideale anche per chi cerca paesaggi montani puri, intensi e profondamente ALPINI. Qui le Alpi sono maestose.
- Consigliata anche a chi soffre di vertigini, non ci sono parti esposte.
- Ritenuta una delle ciaspolate iconiche della zona.
Descrizione
Ciaspolata in Val Troncea, questa è una delle escursioni ritenute imperdibili della zona. Non a caso nel corso del weekend si incontrano numerosi appassionati di montagna.
Chi fa sci di fondo, chi ciaspola o chi cammina senza ciaspole… La zona è viva e splendida.
Questo percorso resta in valle e affianca per gran parte un fiume.
Da dire anche che ci sono due varianti escursionistiche della Val Troncea: un itinerario facile (che è quello raccontato qui) e un itinerario impegnativo, che ancora non ho fatto.
I cartelli sono chiari e si seguono senza problemi. Ma torniamo ora al racconto della mia ciaspolata in Val Troncea, itinerario facile.
La macchina si lascia al parcheggio molto facilmente.
Si inizia a seguire la strada nella prima parte molto larga e facilmente percorribile. Poi si troverà un cartello che fa capire che il sentiero inizia da lì.
Qui vengono date anche informazioni che fanno capire da subito che siamo in tracciato curato, seguito e dove non mancano gli avvertimenti necessari.
Nel mio caso ad esempio la neve era ghiacciata e l’avviso è stato messo.
Cosa fare in caso di neve ghiacciata?
Se le ciaspole sono spettacolari quando c’è neve fresca o quando si tende a sprofondare nella neve, in caso di neve ghiacciata io ho trovato i ramponcini una vera meraviglia.
A seconda dello stato della neve quindi, si possono e si dovrebbero usare attrezzi diversi.
Inizia poi il sentiero nel bosco, unica parte “coperta” di tutto il percorso.
Qui la neve giustamente rischia di essere ghiacciata e c’è qualche piccolo (ma piccolo) sali e scendi. Serve prestare attenzione quindi.
A lato si intravede il fiume e il panorama è fin da subito bellissimo. Sarei molto curiosa di vederlo anche in estate onestamente.
I segnali sono chiari e visibili, in questa escursione ho seguito il Rifugio Troncea per darmi una meta da raggiungere significativa (è sempre bellissimo arrivare a godere di un rifugio nel corso di un’escursione, giusto?).
Ma va detto che lungo il percorso si incontra anche un secondo rifugio chiamato Mulino di Laval. Per questa tappa sono sufficienti 20 minuti di cammino e dopo il sentiero nel bosco, si trova subito sulla propria destra.
Unica nota che riguarda questa escursione: attenzione alla pista da sci di fondo!
Finito il sentiero nel bosco si arriva al Rifugio Mulino di Laval, sulla destra, ma sulla sinistra c’è la pista da sci di fondo. E inizialmente non me ne ero accorta rischiando di essere investita dagli sciatori di fondo che giustamente pagano per andare su questa pista e a volte vanno veloci.
Attenti quindi, tutti.
Chi arriva sulla pista senza saperlo. E chi scia in prossimità dei rifugi o degli imbocchi dei sentieri visto che l’escursionista straniero del posto può non capire subito che quella sia una pista da sci di fondo .
L’importante è rispettarsi tutti, che in montagna di posto ce n’è.
Arrivare al Rifugio si attraversa con attenzione la pista da sci di fondo e si seguono i segnali alla vostra sinistra.
E qui inizia la parte più bella del percorso a mio parere. Il paesaggio si apre e diventa incantevole!
Si cammina a questo punto all’interno di questa valle, ma in uno spazio aperto. Nulla vi nasconde o vi copre la vista, attorno le montagne svettano facendovi sentire piccoli.
Il percorso è facile e praticamente del tutto in pianura e se andate con amici le chiacchiere sono infinite.
Ma anche da soli è un percorso che non riserva alcuna controindicazione, pura poesia.
Sono rimasta molto colpita dall’insieme paesaggistico ammetto.
Il percorso prosegue agile in mezzo a cotanta meraviglia, fino ad arrivare al segnale sulla vostra sinistra che conduce al rifugio Troncea.
Qui inizia una graduale salita che non richiede grande fatica. In caso di neve si può anche accorciare e prendere delle parti un po’ più ripide anche se non lo consiglierei (disse lei con il senno del poi).
In generale sono una fervida sostenitrice dell’importanza di seguire i sentieri tracciati per rispettare la morfologia della montagna come ho imparato dai meravigliosi ranger in Canada.
In questo caso va fatta un’aggiunta: se la gamba sprofonda nella neve si rischia di farsi male alle ginocchia. E taac.
Eccomi! Me la sono chiamata.
Ho tagliato un pezzo per non seguire la strada principale che allungava, mi è sprofondata la gamba e cercando di tirare su ho sentito il ginocchio fare “tiè”! Ogg nel mentre vi scrivo ho una forte infiammazione e non so ancora la natura specifica e quanto durerà…
Ma torniamo al percorso: ecco il Rifugio Troncea!
Bellissimo lo scenario di fronte.
A questo punto ci si può godere uno splendido pranzo al Rifugio, una super polenta o un dolce.
E il rientro è lungo la stessa via fatta all’andata.
E se e quando andate fatemi sapere che ne pensate, io ho davvero amato questa escursione nella sua magnifica semplicità.
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Jules dice
Che bel posto, pur essendo in Piemonte non la conoscevo! Ci voglio andare!