Quando sono partita per la Patagonia avevo due grandi sogni… Il Trekking a Torres del Paine e il trekking al al Fitz Roy…
E posso dirvi che si tratta senza se e senza ma di un’esperienza indimenticabile per ogni appassionato di avventure all’aria aperta.
Situato nel cuore della selvaggia Patagonia argentina, il Monte Fitz Roy si erge come una maestosa sfida, attirando escursionisti da tutto il mondo. In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere per organizzare un trekking indimenticabile in questa straordinaria regione.
Indice degli argomenti
Cosa è il Fitz Roy
Il Fitz Roy, noto anche come Cerro Fitz Roy, è una montagna che fa parte delle Ande patagoniche, situata al confine tra l’Argentina e il Cile. Alta 3.405 metri, è famosa per la sua forma distintiva e le ripide pareti di granito. Nonostante non sia la montagna più alta delle Ande, la sua bellezza e il paesaggio circostante la rendono una delle mete più iconiche per gli amanti del trekking e dell’alpinismo.
Breve storia di questa montagna
Il Fitz Roy è stato nominato in onore di Robert FitzRoy, capitano del HMS Beagle, che esplorò e mappò gran parte della regione nel 19° secolo. La prima ascensione riuscita alla vetta è stata compiuta nel 1952 da una spedizione francese guidata da Lionel Terray e Guido Magnone. Da allora, il Fitz Roy è diventato un simbolo dell’alpinismo e un test significativo per le abilità di scalatori esperti.
Storia dell’alpinismo del Fitz Roy
L’alpinismo sul Fitz Roy ha una storia affascinante e ricca di imprese audaci. Dal momento della sua prima ascensione nel 1952, questa montagna è stata il teatro di numerose sfide alpinistiche che hanno attirato scalatori di fama mondiale. La difficoltà tecnica delle sue pareti verticali di granito ha reso il Fitz Roy un obiettivo prestigioso nel mondo dell’alpinismo, paragonabile a cime himalayane per le imprese richieste.
Dopo la conquista iniziale di Terray e Magnone, il Fitz Roy è diventato un punto di riferimento per testare nuove tecniche di scalata e attrezzature. Negli anni ’60 e ’70, furono tracciate nuove vie, spesso in condizioni metereologiche estreme, che dimostravano non solo l’abilità tecnica ma anche una grande resistenza psicofisica. Una di queste, la “Supercanaleta”, è ancora considerata una delle scalate più impegnative della regione.
Gli anni ’80 e ’90 hanno visto l’arrivo di scalatori sempre più avventurosi, che hanno aperto vie in stile alpino, riducendo l’uso di supporto fisso e promuovendo uno stile di scalata più puro e leggero. Questi sforzi hanno spinto i limiti di ciò che è possibile in montagna, con ascensioni che spesso si svolgevano in giornata, a dimostrazione di un cambiamento nelle strategie di arrampicata.
Oggi, il Fitz Roy continua a essere una meta per coloro che cercano di superare i loro limiti personali e di iscrivere il proprio nome nella storia dell’alpinismo. La montagna non solo rappresenta una sfida fisica, ma è anche un simbolo di bellezza e avventura nel cuore della selvaggia Patagonia.
Dove si dorme per vivere questo trekking
La base ideale per esplorare il Fitz Roy è il villaggio di El Chaltén, spesso definito come la “capitale argentina del trekking”. E infatti anche io ho dormito qui. Si trovano tantissime opzioni mediamente care rispetto alla qualità offerta e per questo ho cercato e scelto poi il campeggio. Decisamente la scelta migliore per me (avevo già una tenda mia).
Diversamente ci sono alberghi, ostelli e camerate spartane ma costavano in media € 100 a notte. Dipende molto però dal periodo come sempre. E dal cambio della moneta argentina.
Come si arriva
El Chaltén è raggiungibile principalmente via terra. La maggior parte dei viaggiatori arriva a El Calafate, il centro urbano più vicino dotato di un aeroporto internazionale. Da lì, si può prendere un autobus o noleggiare un’auto per un tragitto di circa tre ore fino a El Chaltén, attraversando paesaggi mozzafiato.
I percorsi partono a piedi da El Chalten.
Difficoltà percorso
I percorsi di trekking che conducono al Fitz Roy variano in difficoltà da moderati a estremamente impegnativi.
Il trekking classico però di cui parliamo qui è quello a Laguna de los Tres.
- Un’escursione di un giorno che richiede buona forma fisica e un po’ di allenamento
- Ho visto tantissime persone in pessima forma fisica farlo ugualmente per la voglia di arrivare su, complimenti! Ma sarebbe un trekking livello E con parte finale livello EE con anche parti esposte e su roccia.
- Le condizioni meteorologiche possono però cambiare rapidamente, aumentando la difficoltà del percorso e sconsiglio vivamente di farlo a chi non è molto esperto in caso di meteo avverso.
- Si scivola molto anche quando il meteo è buono, attenzione a evitare in caso di meteo avverso soprattutto se non siete molto esperti.
Consigli
Prepararsi adeguatamente è essenziale.
- Assicurati di portare strati di abbigliamento adatti a variazioni climatiche
- Essenziali scarpe da trekking
- Consigliati bastoncini da trekking
- Portare cibo e acqua
- È altamente raccomandato informarsi sulle previsioni del tempo e pianificare il percorso in anticipo.
Cosa serve sapere
Prima di partire, è importante familiarizzare con le norme del Parco Nazionale Los Glaciares, che include il Fitz Roy.
- Rispetta le regole del parco, come non lasciare rifiuti e non accendere fuochi all’aperto.
Se vuoi puoi registrarti al centro visitatori di El Chaltén prima e dopo il tuo trekking per motivi di sicurezza. Non è obbligatorio in questo trekking, ma controlla che non siano cambiate le regole. - La parte finale che anticipa l’arrivo al Fitz Roi è di livello escursionistico E con tratti EE ovvero escursionisti esperti. Richiede senza dubbio scarpe adatte, preparazione e consapevolezza che non è semplice.
- Arrivati a Laguna de Los Tres potete salire alla vostra sinistra per avvistare una laguna secondaria e arrivare in un punto panoramico unico che permette di vedere 2 lagune.
Dati tecnici
DIFFICOLTÀ: impegnativo (livello E con tratti EE) |
DISLIVELLO: 1150 m (a salire e poi a scendere) |
LUNGHEZZA: 25 km |
DOVE: El Chalten, Patagonia Argentina |
Descrizione del Percorso al Fitz Roy
Il trekking verso il Fitz Roy inizia direttamente dal vivace villaggio di El Chaltén, dove il sentiero è facilmente accessibile a piedi. Fin dall’inizio, i cartelli ben visibili indicano chiaramente la direzione da seguire, rendendo il percorso semplice e ben segnalato. Durante i mesi di alta stagione, il sentiero è frequentato da molti escursionisti, quindi è importante essere preparati a condividere il cammino con altri.
Il periodo ideale per intraprendere questa avventura è tra dicembre e marzo, quando il clima è più favorevole e la probabilità di incontrare neve lungo il percorso è minore. Il trek inizia con una piacevole camminata attraverso un bosco, caratterizzato da una flora molto diversa da quella europea, offrendo così un’esperienza unica e immersiva.
Il primo punto di interesse lungo il percorso è la Laguna Capri, un luogo pittoresco dove molti escursionisti scelgono di fare una pausa per ammirare il paesaggio. Proseguendo il cammino, il sentiero inizia a salire gradualmente verso la più sfidante e rinomata Laguna de los Tres, situata proprio ai piedi del maestoso Fitz Roy.
La fase finale del trek è la più impegnativa: il sentiero si trasforma in un percorso roccioso. Questa sezione è particolarmente ripida e può essere affollata, poiché molti escursionisti rallentano per procedere con cautela. È comune vedere persone che cercano di superarsi a vicenda in questo tratto, il che può creare un po’ di confusione. È fondamentale mantenere il proprio ritmo e prestare attenzione, poiché il rischio di scivolare è elevato a causa della pendenza e delle condizioni del terreno.
Nonostante le sfide, lo scenario che si apre arrivando alla Laguna de los Tres è straordinario e ripaga ampiamente ogni sforzo. La vista del Fitz Roy che si riflette nelle acque cristalline della laguna è un momento culminante per ogni escursionista, un’immagine indimenticabile che celebra la bellezza e la grandezza della natura patagonica.
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