Il rischio è quello di sembrare cinica, anzi correggiamo, direi acida, ma la realtà è che quando sei portata e abituata a parlare tanto quanto capita a me, dei momenti di solitudine sono necessari, consigliati, a volte obbligatori!
E siccome le vie di mezzo sono ancora in fase esplorativa, il metodo migliore è quello di scegliere una strada e seguirla con dedizione che poi a cambiare idea si fa sempre in tempo.
Il mondo dei “runner” in materia si divide di netto: c’è chi ama organizzare corse in compagnia e c’è chi preferisce correre da solo. C’è chi ritiene che la compagnia sia uno stimolo, e chi crede che sia una gran rottura. C’è chi si sente spronato, e chi perde ogni voglia…
E poi c’è chi come me, ha pure provato a correre in compagnia, ma con risultati pessimi.
Ed ecco perché secondo me è meglio correre in solitudine, e non me ne vogliate per questo, ma le mie esperienze in materia sono chiare…
1. Corsa con amica
“Andiamo a correre insieme, dai, che bello”.
Io non ne avrei avuto voglia, ma dopo due ore che parlavo di quanto è bello correre, con che coraggio le dicevo che non sarei andata con lei?
E siccome non ci vediamo da tanto, iniziamo il percorso chiacchierando per ritrovarci dopo 2 km senza fiato. Al 3° km proviamo a recuperare un minimo di energia, al 4° ci rendiamo conto che è più la voglia di parlare che non quella di correre al 5° spunta un argomento imperdibile: “Ma io ti ho raccontato come è finita con “tizio”?
Conclusione: le priorità cambiano, le esigenze anche, ma il fisico per farsi 10 chilometri nel mentre si parla di argomenti pregni… serve averlo!
2. Corsa con “fidanzato”
Che bello finalmente una passione sportiva condivisa. D’altronde quando si hanno interessi in comune il rapporto (dicono!!!) funziona meglio e poi lui è molto orgoglioso di questo fatto che “anche tu” corri. In questo caso il problema del parlare non si pone dal momento che lui ha un passo leggermente più veloce e ci siamo già accordati che ognuno corre per i fatti propri.
Io inizio la mia corsa serenissima, e dopo un po’ sono totalmente immersa nel mio mondo con la musica ad altissimo volume e nel mentre osservo tutt’attorno e noto che non c’è anima viva, mi sento arrivare una manata sul fondoschiena capace di farmi GELARE il sangue.
Conclusione: lui prosegue tutto divertito per avermi doppiato e fatto “lo scherzone”, io mi ritrovo a dover combattere con la voglia di ucciderlo da un lato, e la mancanza di energia dall’altro dal momento che terrorizzarsi nel mentre si corre, ho scoperto, toglie il fiato.
3. Corsa con amico esperto
Con l’amico esperto la corsa è molto più serena. Corre velocemente e quindi non si rischia di dover parlare, non dovrebbe fare scherzi di nessun genere, solo che: “Ci vediamo qui allora. A dopo”.
Ora, i primi 5 km trascorrono sereni, mentre il problema si crea quando capisco che io, non ho idea di dove sia andata a finire perchè il parco mi è totalmente sconosciuto!
Inizialmente saltello un po’ davanti alla mappa, per poi capire che non ci capisco nulla di quella mappa e comunque non intendo fermarmi. Allora vado prima a destra, ma torno indietro. Poi a sinistra, ma non sono convinta. Poi c’è ancora quell’altra strada che inizio a percorrere ma incappo in uno sterrato che mi mancava. Allora torno alla mappa e noto un signore che ride tantissimo. “Scusi, ma io dovrei andare all’entrata, per caso sa come ci arrivo?” (ovviamente nel mentre saltello).
“Guardi di tutte le strade che ha iniziato a fare, prenda l’unica che ancora non aveva fatto! E arriva all’entrata”.
Conclusione: il mio amico non ha colpe, ma io ho passato 6 chilometri in ansia temendo di non riuscire più ad arrivare all’entrata e immaginandomi scenari notturni… Se a questo aggiungi che lui mi cazzia quando arrivo in ritardo, è evidentemente una causa persa!
4. Corsa di gruppo
Ci vediamo tutti e facciamo una bella corsa di gruppo? (Vuoi dire di no? Pare brutto).
Come sempre nei gruppi non conosci tutti, solo che: “Senti ti spiace se corro con te che abbiamo lo stesso ritmo?”.
E la corsa allo stesso ritmo diventa “allo stesso metro di asfalto”. Se solitamente si corre seguendo chi sta davanti, qui no.
Mi ritrovo a vivere in simbiosi con la mia compagna di corsa appena conosciuta che non sta dietro, ma di fianco. E non conta se passano auto, o se rischia di prendere una storta, o se a tratti potrebbe prendermi a braccetto… Lei deve essermi di fianco.
E quando io rallento? Rallenta anche lei. E allora ovvio, a un certo punto accelero, ma riesce a tenere il passo… E siccome quando provo a farla andare davanti non mi riesce, alzo la musica nelle orecchie e me ne faccio una ragione.
Conclusione: se ti ritrovi anche durante la corsa senza un minimo di spazio vitale… Allora lasciamo proprio perdere.
5. Corsa con l’amica che prova ad iniziare
“Facciamo così, vengo con te così inizio anch’io. Però mi aspetti vero?”.
Certo! Qui il rischio di parlare troppo non c’è visto che lei giustamente è alle prime armi, e arranca e non poco. E allora io non voglio fare la stronzetta che si mette a camminare per starle vicina, e quindi cerco di andare piano solo che mi sembra un film a rallentatore e allora vado avanti, e torno indietro, avanti e indietro… Ma quando lei mi dice che ha voglia di suonare i citofoni a caso…
Conclusione: la corsa, se in compagnia, può dare alla testa.
Sergio dice
Ho letto l’articolo sulla corsa e penso che alla fine,sia meglio correre in solitaria…
…Ma, in posti con “movimento” (non affollati ma con costante passaggio di altri corridori)
Questo,potendo scegliere.
Me ne accorgo io quando sono sul tappeto (Tapis) se vado a 12-13 km /h di media (Anche se li e’ piu’ che altro un saltello) o se faccio “pendenza”,mi da’ addirittura fastidio se qualcuno/a mi parla perche’ mi “spezza il fiato” di brutto…
Da li’, e’ un attimo entrare in “anaerobico” e avere i battiti sopra 150…
Se corro, (o se faccio altra attivita’ aerobica) saluto e basta e poi me ne torno alla musica e alla concentrazione/gestione respiro.
La corsa in compagnia secondo me ci puo’ stare solo in un caso :
Quando le persone hanno il nostro stesso “passo” e non parlano.:)
PERCHE’ CORRERE IN COMPAGNIA E NON DA SOLI ?
Per esempio, per un motivo legato alla sicurezza…
Correre da soli in certi orari e in certe zone puo’ essere pericoloso.
Oppure, per una questione STRATEGICA E DI AUSILIO:
Se il luogo (parco etc…) e’ isolato, c’e’ anche una ipotesi avversa che si puo’ sintetizzare con questa domanda: “Se mi faccio male,e non c’e’ nessuno/a ,chi avvisera’ i soccorsi”.
(Ma e’ un caso estremo perche’ bisognerebbe perdere conoscenza o comunque non riuscire a chiamare da soli il 118)
Simona dice
Ahahahha… Ecco, per i casi estremi da “corvo nero” ne parliamo in un altro post???
In realtà può spronare dai, ma io resto assolutamente (almeno in quel caso) solitaria… Ma come ogni regola, le eccezioni non mancano mai! ;)))))
zio costa dice
Io penso dipenda dal carattere, i lupi solitari vanno da soli, i sociali cercano qualcuno per compagnia, comunque penso che è meglio riflettere su alcune regole imprescindibili. Se si è in compagnia e si decide di correre insieme, si deve andare sempre all’andatura del più debole, io mi sono trovato spesso in compagnia di sconosciuti e quando non dovevo tirare per fatti miei rallentavo se andavano più piano e vedevo che aria tirava, se aveva piacere mi accodavo, altrimenti riprendevo il mio passo e salutavo. Naturalmente escluso il periodo della pazzia da corsa dove ogni contrattempo era un dramma e se dovevo correre la sera e vedevo una nuvoletta la mattina stavo avvelenato tutto il giorno temendo che piovesse, ( in questo periodo si deve stare soli) ma poi passa il periodo caldo. Penso che se nella vita trovi una persona con la tua stessa passione, che va più o meno al tuo passo, e che è una bella persona è la cosa più bella correre insieme, vedendo di rispettarsi a vicenda e crescere insieme in ogni uscita di corsa. Il tempo vola, la fatica si dimezza e ci si allena meglio. Complimenti per il blog molto bello e vario con molte passioni da me condivise, dai uno sguardo anche al mio mi farebbe piacere. Ciao
Simona dice
Ora la domanda è… MA CHI CORRE CON TE TENUTO CONTO CHE HAI CHIUSO UNA MEZZA A 1.24 per non parlare della maratona???
ahahahaha… Grazie eh! Mi fa piacere che dici che abbiamo passioni condivise, ma mi sa che tu corri… io mi muovo!
E questo ovviamente l’ho colto guardando il tuo blog… Decisamente complimenti! Se poi riesci a dimezzare anche la fatica con prestazioni simili… Svelami il trucco!;)
zio costa dice
volevi dire tu correvi……. i tempi risalgono ali anni 90 ! oggi alla veneranda età di 64 anni corro sempre e cercherò di continuare a farlo, solo che vado oltre un minuto/km più lento di prima quindi non siamo distanti, poi come dicevo vado sempre all’andatura del più debole se sono in compagnia e gli altri spesso non lo fanno e mi fanno morire… poi anche l’apparenza inganna, domenica scorsa in bici con gli amici in salita ad andatura normale ci passa una ragazza che andava il doppio di noi, ci siamo guardati e tutti rivolti a me: e che la lasci andare così? io come un pollo scatto e la raggiungo adeguandomi al suo passo che poi era il mio massimo possibile e di più, era una atleta vera che aveva fatto la Sellaronda la domenica prima e andava al lago di Bolsena (30 km) per nuotare (faceva triathlon) e ritornava a casa in bici. Chiaramente dopo un paio di km ho rispettosamente salutato e sono ritornato indietro dagli amici. Morale attenti agli sconosciuti anche se donne piccole e all’apparenza fragiline…
Simona dice
Ahahahhaahah… No beh, per me restano solo dei gran complimenti da farti! Che forma fisica! Mi dai sempre più riprova che lo sport sia assolutamente un aiuto essenziale per tenersi GIOVANI… e direi in tutti i sensi! Splendido!
Adoro queste conferme! 😉