Castello di Gradara o il fantasma Azzurrina: conoscete i misteri romagnoli?
di Valentina Sole
Tra le nebbie dei colli romagnoli, spunta sempre il pezzo di un muro medioevale, una torre, un abbaino, un merlo di pietra. L’autunno nell’entroterra riminese è grigio e suggestivo.
Gli ombrelloni della spiaggia vengono sostituiti dalle vedute sui castelli di pietra delle valli del Conca e del Marecchia. Ci si spinge sino alle Marche, in direzione sud. Qui due terre, ma soprattutto due culture si toccano e si contaminano da oltre 500 anni, prima facendosi guerra, poi tollerandosi, adesso accettandosi.
Questa zona è da molti conosciuta come la regione dei castelli.
Ce ne sono a decine, solo in Valconca (valle che si apre tra Riccione e Cattolica) ad ogni scorcio si vede un muro di pietra e si intravede un borgo. Passandoli, uno dopo l’altro, si scopre che ce ne sono alcuni speciali, più interessanti di tutti gli altri perché nelle loro stanze si sono consumate storie e sono nate leggende. Tra verità storiche e verità letterarie, alcune, sono diventate famose.
È la storia dei castelli famosi dell’entroterra riminese che vede in prima linea gli amanti più famosi del mondo, quei Paolo e Francesca cantati da Dante e collocati nel Castello di Gradara; oppure Azzurrina la fantasmina che vive – e ancora appare – nel Castello di Montebello e infine Cagliostro l’alchimista che finì la sua vita in prigionia proprio tra le mura della Rocca di San Leo.
Ma chi sono questi personaggi? Perché ancora oggi, dopo secoli dalla loro esistenza, riescono ad attirare migliaia di persone a visitare quelle che furono le loro case? Quali sono le loro storie?
PAOLO E FRANCESCA
Sono gli amanti del V canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante.
Lei è una giovane riminese, lui un ragazzo della vicina Verucchio e sono rappresentati dal grande poeta come due anime in pena, corrose dalla fiamma dell’amore, nel girone dei lussuriosi.
I due erano cognati, s’innamorarono e vennero uccisi dal marito di lei.
Teatro della vicenda il Castello di Gradara, oggi aperto al pubblico.
Visite guidate si possono prenotare su castellodigradara.org, oggi teatro di numerose attività culturali.
AZZURRINA
Montebello si trova a 436 metri d’altezza, la valle del Marecchia da una parte, quella dell’Uso dall’altra. Un’imponente rocca si staglia nel cielo. Un tempo è stata protagonista di diverse battaglie e poi è diventata la casa di una bambina, Guendalina.
Guendalina, oggi conosciuta come Azzurrina, viveva nel Castello di Montebello poiché figlia del Feudatario Uguccione.
Il 21 giugno del 1375 la bimba scomparve per non essere mai più ritrovata. Stava andando nel nevaio della fortezza, pare a prendere una palla che era scappata nel corso di un gioco. Da qui in poi la tradizione popolare ha fatto il resto. La storia è passata di bocca in bocca per secoli, le mamme la raccontavano ai piccoli per far loro paura e scongiurare i pericoli. Ma questa non è solo la storia di una bambina sparita misteriosamente, ma è la storia di una bambina speciale sparita misteriosamente.
Guendalina nacque albina, per non essere accusata di stregoneria venne confinata in casa, e guardata a vista da due guardie. Per risolvere il problema dei capelli bianchi le venne applicata pure una tinta che divenne – per contrasto – azzurra. Ecco perché la bambina, che qualcuno dice di vedere ancora aggirarsi per il Castello è chiamata Azzurrina.
Ma erano solo gli estranei a pensare che in lei ci fosse il demonio?
Alcuni ipotizzano che anche il padre vedesse in lei presagi di sventura, anzi pare che pensasse fosse causa della sua mancata carriera politica. Tra le mura del castello si è anche mormorato che fosse stato lo stesso Uguccione a volerla morta e la piccola non si sarebbe ancora data pace proprio per questo motivo.
Capiterebbe ogni cinque anni.
Si vedono ombre, si sentono rumori della bambina che sparì cercando la palla con la quale stava giocando.
Dal 1990 il Castello di Montebello è diventato un museo e la leggenda della piccolina ha lasciato le mura della cittadina per diventare di dominio pubblico tanto che nel 2013 è stato anche girato un film (con tanto di strani incidenti sul set) che ne narra la vicenda. Già dall’apertura del museo alcuni tecnici della Rai che si trovavano a Montebello per girare un servizio giornalistico riuscirono a captare e registrare i rumori che qualcuno sosteneva di sentire.
In più occasioni (il 21 giugno, anniversario della sua scomparsa) venne colto uno strano suono, un pianto oppure un lamento?
Il Castello di Montebello è aperto (dal 1 giugno al 15 settembre) tutti i giorni escluso il lunedì, dalle 14.30 alle 19.00 sono possibili anche delle visite notturne. Nel corso della visita vengono ascoltati dei nastri registrati nel corso di uno studio realizzato dall’Università di Bologna.
Nei mesi invernali è aperto solo sabato e domenica. Per informazioni castellodimontebello.com
PRIGIONE DI CAGLIOSTRO
Classe 1743 Giuseppe Balsamo, noto in tutto il mondo con l’appellativo di Cagliostro fu un giovane molto sfortunato. Orfano di padre, sin quasi dalla nascita, andò a finire in un istituto dove compì i suoi primi studi. Ma lui era un ragazzo ribelle. Da quel collegio fuggi più volte, ma questo non gli impedì di portare a compimento la sua carriera accademica nell’ambito delle erbe e dei medicinali.
Diventa famoso nel 1785 quando, a Parigi, viene coinvolto nello scandalo della collana della regina Maria Antonietta, quella storia che tutti noi abbiamo conosciuto nel cartone di Lady Oscar… per intenderci. Per l’affaire della collana viene imprigionato nella Bastiglia. Appena 4 anni dopo viene rinchiuso in Castel Sant’Angelo su denuncia della moglie.
Gravissime le imputazioni: magia, massoneria, bestemmia, truffa e altro.
Per lui si avvicina la pena di morte. Cagliostro si difese dichiarandosi un semplice cialtrone, il 7 aprile 1791 il Sant’Uffizio emette la sentenza commutando l’estremo gesto nell’ergastolo in una qualche fortezza.
Così arriva alla Rocca di San Leo. Una cella misera, senza porta, calato da una botola del soffitto. Dieci metri quadri e una piccola finestrella.
La cella è oggi visitabile, sui muri i suoi disegni, la ribellione e la violenza di quella prigionia. Morirà qui…
Info pratiche
Dove dormire:
http://www.info-alberghi.com/
Itinerari e visite guidate della romagna:
http://www.riviera.rimini.it/situr/scopri-il-territorio/itinerari-e-visite
Valentina Sole ha la frangetta e nonostante al momento non abbia alcuna intenzione di mettere una sua foto… è l’autrice di questo post e la protagonista di questa esperienza. Se volete scriverle: fringeintravel@gmail.com
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