Vivere Milano da Radical Chic? Gita in bicicletta nelle campagne milanesi
Milano, la città della moda. La città del design. E poi dei bar, degli aperitivi, del Plastic e pure del Caffé Armani (che non so neppure quale sia il nome corretto, tanto non ci sono mai andata e non è mia intenzione sponsorizzarlo). Dicevo, Milano è per antonomasia una della città più patinate, fighette e modaiole che ci siano in Italia? Sì, concordo.
Ma ringraziando il cielo non è solo questo, non è necessariamente tutto questo e il fatto che i media abbiano sempre parlato per lo più di questo, non significa che la realtà sia così definita.
Milano è tutto quello che vuoi che sia.
A ogni singolo individuo la scelta di vivere la città come meglio crede al di fuori di ogni schema, perché il bello di Milano è proprio questo: se di schemi si parla, qui li hanno ricreati TUTTI… Ma il mio preferito, come ho detto più volte, è sempre lo stesso: quello della “radical chic”!
(In questo post oltre a raccontarvi 10 posti in cui portare una radical chic a Milano, vi ricordavo anche con che accezione io uso il termine radical chic).
E di recente ho avuto diverse occasioni per dare libero sfogo alla mia vena radical seppur poco chic grazie a degli inviti decisamente interessanti.
Non so se lo conoscete, ma io ammetto subito che non ne sapevo nulla: avete sentito parlare di Withlocals? Per chi come me scende dal pero, vi dico, si tratta di un sito in realtà molto noto e forte in Asia che mette in contatto l’utente, il turista, il viaggiatore o chi capita da lì con i “locals” ovvero persone che vivono il posto e offrono esperienze da fare. A pagamento però eh, e con prezzi anche eccessivi in certi casi, ma la grande innovazione sta proprio nella facilità con la quale si possono conoscere persone autoctone e vivere esperienze da “insider”, e non da turista.
A me, l’idea, piace tantissimo al punto che non solo ho accettato di buon grado l’invito, ma ho anche scelto una gita che io nella vita, non avevo mai fatto nonostante sarei a mia volta “local”: vuoi vivere a Milano da tipo 20 anni e non essere mai andata a percorrere la ciclabile che parte dal Naviglio e arriva ad Abbiategrasso (e poi lamentarti che a Milano tanto di verde non ce n’è e di ciclabili tanto meno?). Esattamente così! Ecco quanto è capitato a me.
Partenza dalla stazione di Santo Cristoforo direzione campagne milanesi in bicicletta.
A condurmi Susanna, totalmente stupita a sua volta di quante gite le vengano richieste di giorno in giorno e ancora fortemente appassionata e motivata. Bicicletta vintage e sigaretta alla mano: spontanea! Come è bello che sia chi ti accompagna in un’esperienza simile.
Si percorre il naviglio fino a Gaggiano (ma voi avete mai visto quanto è bello il centro di Gaggiano?) e poi ci si addentra nella campagna (esiste! La campagna esiste anche a pochi km da Milano) fino a Zibido San Giacomo. Tappa per il pranzo presso una cascina con tanto di mucche e vitelli e ASINELLI (ho fatto le mie consuete scene davanti agli asinelli, ca va sans dire), salame e formaggi rustici comprati presso l’azienda agricola. Chiacchiere! Perché il bello di fare esperienze simili è anche questo: conosci persone nuove che ti arricchiscono.
Il tour prosegue lungo strade di campagna, attorno a laghetti di cui non conoscevo l’esistenza e lungo sentieri sterrati che nascondono nutrie e cascinali ben conservati. Il Parco Agricolo Sud di Milano è decisamente affascinante. Non mi chiedete l’itinerario preciso però, perché mi sono lasciata condurre felicissima di badare solo a quanto avevo attorno (non ho neppure voluto guardare la cartina, che alle volte seguire e basta è una gran cosa!).
Totale in numeri: 4 ore di percorso + 1 ora di pausa pranzo. Circa 40 km? 50km? Non saprei, non ho una grande pratica di bicicletta, ma volevo crollare a dormire su un divano a tour terminato!
Le campagne milanesi sono un aspetto della Milano bella, vera, autentica, di cui spesso, non si parla.
Per fortuna ci sono le radical chic a frequentarle? 😉
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