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5 cose da evitare se volete portare una donna in montagna

9 Maggio 2019 by Simona Scacheri 1 commento

donne in montagna Simo_Bolivia

Indice degli argomenti

  • 5 cose da evitare se volete portare una donna in montagna
  • Donne in montagna: la mia prima volta
  • Le 5 cose da evitare con cura se volete portare una donna in montagna
    • 1. MENTIRE
    • 2. FARE I FIGHI
    • 3. MINIMIZZARE
    • 4. SOTTOLINEARE LE OVVIETÁ
    • 5. PARTIRE AI 100 ALL’ORA

5 cose da evitare se volete portare una donna in montagna

Ricordo ancora la prima volta in cui capitò a me di andare in montagna… Totalmente a mia insaputa.
Ai tempi dire che non amavo la montagna, era usare un eufemismo! A questo aggiungiamo pure che la mia massima attività sportiva era “la rincorsa dell’autobus” e sempre con pessimi risultati per giunta.

Un giorno di inizio estate: “Dai, vestiti che si va a fare una passeggiata”.
Alle mie reiterate domande non ricevevo adeguate risposte (ovviamente l’interlocutore era di sesso maschile), alché io mi vestii come una normale giornata di inizio estate: t-shirt, jeans e scarpe da ginnastica.
Ripeto, jeans!
La passeggiata… era quella per salire al Resegone, Rifugio Azzoni per la precisione, “passeggiata” di tipo 2/3 ore a salire per giungere a 1860 metri e che richiede una predisposizione sportiva superiore a quella prevista dalla rincorsa dell’autobus, ma mancando quella, quantomeno un abbigliamento adatto?

In montagna da sola: come, dove e perchè?

trekking pale di san martino

Donne in montagna: la mia prima volta

Nel mio caso le cose andarono così:

  • dopo 300 metri ero già paonazza e grondante di sudore,
  • ogni passo diventava un’impresa grazie ai jeans incollati alle mie gambe con aderenza straziante,
  • ho raggiunto il rifugio con numerose pause nelle quali cercavo di riprendere confidenza con quella strana esigenza umana chiamata “respirazione”,
  • e no. Non ho ucciso l’organizzatore della “passeggiata”, ma solo perché impossibilitata a eseguire ulteriori movimenti!

Risultato finale: ho giurato che io, in montagna non ci avrei mai più messo piede!

Per me poi le cose sono andate diversamente (il capitolo sulla coerenza lo trattiamo in un altro post…), ma la morale non cambia: non si può obbligare una persona, soprattutto se di sesso femminile, ad apprezzare la montagna e le sue faticose salite senza una giusta preparazione, senza un minimo di accortezza, e senza, soprattutto, evitare quelle cazzate che allontanerebbero dai monti anche “la figlia di Bonatti”.

Trekking in Italia: mappa dei cammini e dei trekking descritti in questo blog

Ecco quindi…

donne in montagna

Le 5 cose da evitare con cura se volete portare una donna in montagna

… Nonostante lei la odi questa montagna o creda di odiarla.
Ecco cosa NON fare, almeno secondo la mia esperienza.

1. MENTIRE

Certo, perché secondo voi una volta in cui la donna sarà in montagna i paesaggi attorno la convinceranno della incredibile bellezza di Madre Natura facendole dimenticare fatica e freddo? (Qui mettete una risata tipo “ahahah”…)
No, dai. Allora abbiamo un problema un po’ più ampio perché temo che voi delle donne ci abbiate capito un po’ poco…
Non funziona così.
Lei non li vedrà neppure quei paesaggi presa come sarà ad ansimare dalla fatica e a maledire voi e sé stessa per avervi seguito…
Semplicemente dite la verità, contornandola di fascino e mistero però, sorpresa e rivelazioni.
Una cosa del tipo: “Domani ti porto io. Ti vengo a prendere alle 9 (la prima volta eviterei di partire alle 6) e saliremo sempre più in alto… Da qui a domani mattina ti manderò dei nuovi indizi, per ora buona notte… domani sarà una giornata intensa”.

2. FARE I FIGHI

Il fatto che per voi andare in montagna sia una cosa semplice, facile e che non prevede nessuna problematica, vi rende merito… Ma chissenefrega?
Siete voi che volete portarci una donna che ancora non ha dimestichezza? O che peggio ancora ha già dichiarato con fermezza che non la ama? Bene, allora evitate di fare i fighi!
Frasi tipo “Massì cosa vuoi che sia?”, oppure “Ma vestiti un po’ come vuoi basta che ti metti delle scarpe comode” o ancora “Ma guarda che in montagna ci va anche mio nonno” otterranno solo “un’umiliazione” in lei che, non temete, vi tornerà contro prima o poi.
Meglio motivare e magari, se siete in gamba, anche rasserenare con frasi tipo: “Non temere, il percorso è semplice, ce la farai senza nessun problema e comunque non è una gara. Ce la godiamo insieme”.

3. MINIMIZZARE

A voi dell’abbigliamento non fregherà nulla (cosa in realtà non vera!), ma ciò non toglie che se una persona in montagna non ci va mai, il problema si pone e la risoluzione sembra complicata!
Inutile quindi farla semplice dicendo: “Basta che ti vesti con scarpe e pantaloni comodi, quelli che hai vanno bene”, perché se lei è totalmente cittadina… Magari le uniche scarpe basse sono delle Converse di tela e i pantaloni più comodi dei jeans a zampa di elefante!
Quindi, non solo non date per scontato che tutti hanno nell’armadio un paio di Salewa e un pantalone da trekking, ma mettete in conto che lei abbia bisogno di delucidazioni chiare e magari pure prolisse.
E se vi verrà detto che lei non ha nulla di adatto, dall’alto della vostra esperienza… Trovate una soluzione!

donne in montagna 23dr

 

4. SOTTOLINEARE LE OVVIETÁ

Se la donna che volete condurre in montagna è sportiva, sicuramente non avrà particolari problemi all’idea di camminare ore e ore in salita…
Ma se sapete già che lei opporrà resistenza, solitamente (9,9 volte su 10), è perché lei, di sport, non ne fa! Ora è ovvio quindi che farà fatica a causa del fatto che non fa sport.
É altrettanto ovvio che “Se solo facessi dello sport non faresti tutta questa fatica”, ma sottolineare l’ovvio va a ledere l’intelligenza della donna che ne è ben conscia da sola.
Quindi, direi, siate propositivi e arguti. Dividete il tragitto con pause mirate che non la facciano sentire di peso. Rendete piacevole un percorso che lei odierà inizialmente a prescindere, ma che se sarete bravi… Amerà alla follia una volta raggiunta “la vetta”… Nonostante la fatica sarà stata tale da toglierle magari l’appetito per due giorni (sembra una contraddizione questa, e invece, non lo è).

 

5. PARTIRE AI 100 ALL’ORA

E se siete riusciti a fare tutto come si deve… l’avete convinta, sedotta all’idea, fatta vestire nel modo giusto e consolata sui suoi dubbi al punto che ora è tutta carica e non vede l’ora di iniziare questa salita, evitate di partire con un passo “vostro”! La volete fare morire?
Abbiamo già stabilito che è facile lei non faccia sport, quindi… Calma!
Perché se dopo venti minuti lei, distrutta, tristemente, deciderà di tornare indietro a costo di scendere da sola e aspettarvi sul ciglio della strada o fare l’autostop per rientrare asserendo con fermezza: “Io non ce la faccio, basta. Torno giù”, lei ormai non cambierà più idea e voi avrete la giornata rovinata.

Ma soprattutto a “fallire” sarete stati soltanto voi… cari esperti. Lei d’altronde, ve l’aveva già detto che in montagna, non ci voleva venire! E quando una donna dice una cosa…

 

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