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Andare in montagna da soli o da sole: mini-guida

22 Maggio 2025 by Simona Scacheri Lascia un commento

in montagna da sola

Premessa: se state leggendo questo articolo probabilmente l’idea di andare in montagna da soli vi frulla per la testa da un po’. Magari sono settimane, mesi o anche anni che ci pensate. E se siete qui è perché, come me a suo tempo, volete capire se è una figata o una cazzata.
Spoiler: dipende da come la si affronta!

L’idea di camminare da soli tra i sentieri, senza dover aspettare nessuno, senza dover concordare ritmi o mete, senza dover sentire lamentele o dover fare da motivatori… diciamolo, è allettante. Ma è anche vero che quando si parla di montagna in solitaria, le prime cose che vengono in mente sono: “E se mi perdo?”, “E se mi faccio male?”, “E se non ho campo?”.

Secondo i dati del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), nel 2023 sono stati effettuati oltre 11.000 interventi di soccorso in montagna. Di questi, una percentuale significativa ha coinvolto escursionisti solitari. Ma attenzione: questo non significa che andare in montagna da soli sia intrinsecamente pericoloso, significa che bisogna farlo con la testa.

Il Club Alpino Italiano e tutte le guide alpine ufficiali concordano su un punto: l’escursionismo solitario richiede esperienza, preparazione e buon senso.

Non è per tutti e non è per sempre, ma quando fatto bene, può essere una delle esperienze più gratificanti che la montagna possa offrire.

Indice degli argomenti

  • La miniguida per andare in montagna da soli in PDF
  • Scarica la guida “In Montagna da Sol*”
  • Quando è meglio evitare di andare in montagna da soli
  • Le cose base da tenere presenti
  • La verità è che andare in montagna da soli può essere stupendo.

La miniguida per andare in montagna da soli in PDF

Qui troverai:

  • – i consigli ufficiali del soccorso alpino
  • – i miei consigli personali
  • – le paure più comuni e la loro risoluzione
  • – i numeri utili per le emergenze e cosa si deve dire e fare
  • – una check list da scaricare e tenere sempre con te ogni volta che vai in montagna da sol* per ricordate tutto quanto va fatto.

(Potrebbe essere un po’ lenta la ricezione, avviso)

Scarica la guida “In Montagna da Sol*”

* indica requisiti obbligatori

Quando è meglio evitare di andare in montagna da soli

Diciamocelo chiaramente: ci sono situazioni in cui andare in montagna da soli è proprio una cattiva idea.

Mai da soli se siete alle prime armi 
Il CNSAS è categorico su questo punto: chi ha meno di due anni di esperienza continuativa in montagna dovrebbe sempre essere accompagnato da qualcuno più esperto. La montagna non perdona gli errori da principianti, e quando sei solo, un errore può diventare pericoloso molto rapidamente.

Evitate in condizioni meteo incerte 
Se il bollettino meteo prevede temporali, nebbia fitta, neve fresca abbondante o vento forte, rimandate. Da soli non avete nessuno che possa aiutarvi a orientarvi se la visibilità diventa zero, o a sostenervi se le condizioni diventano critiche.

Mai su percorsi che non conoscete minimamente 
Esplorare è bello, ma farlo da soli su terreni completamente sconosciuti è imprudente. Il consiglio delle guide alpine è chiaro: la prima volta su un nuovo percorso, fatela sempre in compagnia.

Evitate se non siete in forma 
Questo vale sempre, ma ancora di più quando siete soli. Se non vi sentite al 100%, se avete dolori o se non siete allenati per quel tipo di sforzo, rimandate. Quando sei solo, il tuo corpo è l’unica risorsa che hai.

Mai senza aver avvisato qualcuno 
Sembra scontato, ma non lo è. Secondo le statistiche del soccorso alpino, molti incidenti si complicano proprio perché nessuno sa dove sia finita la persona. Se nessuno sa dove siete andati e quando dovreste tornare, state commettendo il primo grosso errore… e mi sembra giusto confessare che di mio, lo faccio spesso questo errore.

Le cose base da tenere presenti

Ok, fatta la parte “terrorismo psicologico” (ma necessaria), veniamo alle cose pratiche. Cosa serve davvero per andare in montagna da soli senza fare cavolate?

Consapevolezza
Questo è forse il punto più importante. Quando sei in gruppo, gli altri ti fermano se stai esagerando. Quando sei solo, devi essere tu il tuo controllore. Significa: tornare indietro se le condizioni peggiorano, anche se sei a 100 metri dalla vetta. Significa ammettere di essere stanco, anche se hai fatto solo metà del percorso. Significa essere onesti con voi stessi sui vostri limiti.

Pianificazione 
Quando sei in gruppo, qualcuno ha sempre l’app giusta, qualcun altro ha controllato il meteo, qualcun altro ancora conosce il sentiero. Quando sei solo, TUTTO dipende da te. Quindi: studiate il percorso su almeno due fonti diverse, scaricate le tracce GPS offline, controllate il meteo con almeno 24 ore di anticipo, informatevi sui punti di appoggio e sui possibili sentieri alternativi.

Equipaggiamento 
In gruppo, se si rompe qualcosa, qualcuno ha sempre un piano B. Da soli, il piano B dovete averlo voi. Questo significa: batterie di scorta per il telefono, una mappa cartacea oltre al GPS, una torcia anche per escursioni diurne, un kit di primo soccorso base, abbigliamento di ricambio.

Comunicazione 
Il telefono non è opzionale, è vitale. Ma non basta averlo: deve essere carico, deve avere le app giuste (come il live tracking di cui parlavamo nel reel), e dovete sapere come mandare le coordinate della vostra posizione. Molte app di escursionismo permettono di condividere la posizione in tempo reale: usatele.

Scelta dei percorsi 
Da evitare le vie ferrate impegnative, i sentieri esposti senza protezioni, i percorsi di alta montagna con ghiacciai. Quando siete soli, scegliete percorsi turistici (T) o al massimo escursionistici (E). A mio avviso. I percorsi per escursionisti esperti (EE) richiedono competenze tecniche che, in caso di problema, potrebbero non bastarvi se siete soli.

Questo elemento in molto lo tengono presente perchè esperti e scelgono poi di andare ugualmente.
Ma bene saperlo.

cosa mettere in caso di pioggia nel trekking

La verità è che andare in montagna da soli può essere stupendo.

Ti permette di andare al tuo ritmo, di fermarti quando vuoi, di goderti il silenzio, di riflettere, di sentirti davvero libero. Ma è anche vero che richiede più responsabilità, più preparazione e più onestà con se stessi.

Non è per tutti, e non è per sempre. Ma se lo fate bene, rispettando le regole di sicurezza e i vostri limiti, può regalarvi alcune delle esperienze più belle che la montagna sa offrire.

Il mio consiglio? Iniziate piano, su percorsi che conoscete già, con bel tempo, informando tutti del vostro piano. E poi, piano piano, se vi piace e se vi sentite sicuri, potrete ampliare i vostri orizzonti.

La montagna vi aspetta. Ma aspetta che ci arriviamo con la testa sulle spalle (ci si prova!).

Archiviato in:FOCUS, FRINGESTYLE, ITALIA, OUTDOOR

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