Banksy a Betlemme: la street art in Palestina
Precisiamo una cosa una volta per tutte? Si dice BANKSY, non Bansky.
E sia chiaro che avrò scritto e detto Bansky anziché Banksy per anni, ma prima di scrivere questo post ho guardato il sito e verificato come si scrivesse scoprendo che… Siamo in tanti a fare confusione eh! Mmm, forse un po’ troppi però…
Premessa: sono laureata in storia dell’arte moderna (dal XV secolo al XIX il periodo incluso), sono quasi certa di aver vissuto una sindrome di Stendhal davanti alla Medusa di Gericaux al Louvre (parliamo sempre di arte “antica” quindi) e nonostante io non abbia grande simpatia per l’arte del XX secolo… penso, credo, sostengo da sempre che i graffiti siano una delle forme d’arte più belle che io abbia mai visto. In sintesi: amo l’arte antica, ma la street art mi manda fuori!
Voi lo sapevate? Sapevate che il noto writer inglese Banksy era stato anche in Palestina? Io (ovviamente) no. L’ho scoperto solo una volta arrivata a Betlemme.
Tenete presente una cosa: non so il perché, ma la Lonely Planet non ne parla. Non ne fa alcun cenno. Eppure per quel che mi riguarda dovrebbe essere messo in neretto, ma o sono decisamente disattenta io, o nelle pagine di Betlemme non c’é alcun cenno ai capolavori di Banksy. Se qualcuno mi sa spiegare il motivo, ne sarei felice.
Nel mentre vi dico quanto conta: vedere Banksy a Betlemme é assolutamente una delle cose da fare. Da vivere. Da non perdere.
Banksy fu in Cisgiordania nel 2005 e poi nel 2007 e nelle province di Betlemme, Ramallah e Abu Dis si possono trovare le sue opere. Il muro costruito da Israele e che delimita i confini, é diventato una gigantesca tela ricca di graffiti e murales di grande livello. Capaci di raccontare storie davvero complicate… Semplicemente con un’immagine. E… Che immagini!
Tanti i lavori presenti. Molti quelli belli. Certo che vedere Banksy, beh, è emozione. Alcuni suoi lavori sono disarmanti per il sarcasmo e la forza con cui il messaggio arriva. Ad ogni modo, io posso raccontarvi solo di Betlemme.
Come vedere Banksy a Betlemme?
L’ideale è contrattare con un taxista. Qui il turismo c’é e i taxisti sono ben preparati, ma la sua presenza é essenziale non solo perché serve un mezzo per raggiungere i posti (se non l’avete), ma anche e soprattutto perché serve qualcuno che sappia dove si trovano i murales. Alcuni sono talmente nascosti che anche passandoci davanti non ve ne rendereste conto.
Come concordare il tragitto per vedere Banksy a Betlemme?
Contrattate prima il prezzo e fatevi bene delineare il costo in merito al giro proposto, nei dettagli.
I tassisti palestinesi, ho riscontrato, sono molto gentili, amichevoli e cordiali… Offrono nuove visite e aggiungono tappe, solo che poi non specificano che intendono avere più soldi rispetto a quanto concordato. La fanno apparire come un’offerta in amicizia. Anzi, a volte lo dicono che è in amicizia.
Nel mio caso, il tassista è stato incredibilmente gentile, salvo il fatto che ha poi provato a chiedermi il TRIPLO. Se la guida consigliava 50 NIS per un’ora di giro, noi avevamo concordato 150 NIS per 2 ore… Lui alla fine me ne ha chiesti 400 NIS! Quasi il triplo.
Da un lato, ci sono rimasta malissimo (prima fai l’amico, poi cerchi di fare il furbo)… Dall’altro lato gli ho sclerato (si è messo le mani nei capelli, letteralmente)… E seppur sbagliando alla fine gli ho lasciato 250 NIS e siccome il discorso in merito sarebbe lunghissimo non vado oltre (ma evitiamo i facili buonismi “Ma dai per 25 euro”, che non c’è niente di più sbagliato quando si viaggia nel rispetto di un Paese, e della sua economia).
Le opere di Banksy a Betlemme
Le opere che ho visto mi sono state comunicate in loco, non da una guida, ma dal taxista. Alcune popolano i siti web e quindi non ho dubbi sull’attribuzione, altre le ho solo viste riprese nelle cartoline dei negozietti “turistici” di Betlemme… Ma mi fido della “mia fonte locale”: il tassista palestinese.
1. La colomba
Vicino al muro di Betlemme, quest’opera si può raggiungere anche a piedi perché è vicina alla città di Betlemme.
Nel mio caso, la macchina parcheggiata di fronte rendeva il concetto di come l’arte di strada, lo sia per davvero.
2. L’angelo
Uscendo dalla città, a pochi minuti, si arriva qui.
3. Forse… La statua della libertà
Qui non saprei e dubito un po’. Il tassista l’ha indicata come opera di Banksy, io non avendo trovato conferme, non ne sono certa. E comunque sia, non mi piace.
4. Il capolavoro: il palestinese che lancia i fiori
Nota è nota. Qui dubbi non ce ne sono… Gigantesca e capace di dire più di mille parole. Mi sono emozionata da tanta incisività.
E’ decisamente grande, maestosa e prorompente. Dietro questo benzinaio, introvabile se non si sa dove andare.
5. Altro capolavoro: il soldato con la bambina
Altrettanto nota, la delusione qui sta nel posto… Essendo un’opera pubblica, cosa hanno fatto? Vi hanno costruito un piccolo shop attorno. Da fuori quindi non si vede quest’opera… Serve entrare nel negozietto costruito attorno, e attraverso delle vetrate in plastica… la si può osservare. La speranza è che i turisti comprino foto e souvenir di Banksy… ammetto una certa delusione per come hanno cambiato il posto originario, ma essendo la situazione in Palestina così drammatica, mi astengo da ogni possibile giudizio negativo.
6. Il muro fuori Betlemme
Siamo già fuori Betlemme di almeno 20 minuti. Qui ci sono molte opere di street artist e già solo l’ambiente vale la pena. Tanti i murales decisamente significativi e bellissimi. Qui si riconosce lo street artist Blu, writer italiano e Ericailcane, sempre italiano.
Neppure qui sono certa ci sia Banksy, ma ovviamente il tassista ha detto di sì. In realtà non credo, ma queste opere sono intense (e bellissime).
Difficile spiegarvi le sensazioni che si vivono in un ambiente desolato, abbandonato, con un muro gigantesco che divide e mille macerie attorno. La distruzione qui, si respira e si vede.
Visitare Banksy a Betlemme significa vedere una mostra d’arte in merito al conflitto. A cielo aperto. Leggere nel suo sarcasmo alcune grandi verità di questa guerra. Provare a capire, senza riuscire… Resta un’esperienza da vivere.
federica dice
bellissimi!!!
Simona Scacheri dice
Ciao B&b… Te lo dico ancora una volta: non è possibile mettere link pubblicitari e ti aggiungo una chicca… queste tecniche SEO sono un po’ datate da un lato, e molto antipatiche dall’altro.
Detto questo, la prossima volta il commento finirà in spam. Mi sembra giusto avvisarti.