Berlino capitale del futuro? Alcune cose che mi hanno convinto poco
Non avevo mai visto Berlino, e forse anche a causa della mia tardiva visita ho raccolto davvero miliardi di pareri che come sempre vanno a costruire nella tua mente un’immagine. A volte corretta per carità, ma quasi sempre fuorviante visto che ogni percezione, thanks God, resta soggettiva.
Berlino mi è piaciuta, sia chiaro.
Berlino è diversa dalle altre capitali europee e nasconde un fascino unico e una storia da non dimenticare mai. E per quanto sappia bene che serve tempo e vita in loco per conoscerla davvero, l’affermazione che non mi convince è una: Berlino capitale del futuro.
L’ho letto. L’ho sentito dire miliardi di volte. E in molti me lo confermano. Io mi chiedo, ma ne siamo certi? Provo a spiegare le mie riflessioni di modo da potermi confrontare… ma quanto ho percepito, sentito, letto, appreso e imparato nel mio soggiorno a Berlino mi ha lasciato molti punti interrogativi. Tipo:
1. Berlino investe copiosamente nel settore hi-tech, sulle biotecnologie e nel trasporto ecocompatibile. Ma nel mentre in cui si vive Berlino tutto questo non è percepito o quantomeno non tanto quanto a Rotterdam, Stoccolma o Copenaghen per citare alcune città in cui il futuro hi-tech è tangibile.
2. Il settore del turismo è in forte crescita a Berlino, ma nelle capitali del sud, quelle che tanto si distaccano dalla capitale del futuro, quelle che che non vengono ritenute “avanti” come Roma o Madrid o Lisbona, ai turisti si sorride. Il turismo ha bisogno anche di accoglienza, gentilezza e cordialità. Anche solo educazione alla volte basterebbe. E nonostante non si possa di certo generalizzare, io così tanti occhi buttati al cielo, sguardi disgustati o scrollamenti di testa per la presenza di un gruppo di turisti, nelle capitali “del sud”, non li ho mai visti! Ma neppure in quelle del nord a onor del vero. Di solito quando arrivano i gruppi di turisti, i ristoratori, gioiscono. Di solito eh.
3. Il livello di disoccupazione della città di Berlino è superiore di 4,5% rispetto al resto del Paese. Nonostante ci sia un’ascesa, il dato è ancora in negativo rispetto al resto della Germania.
4. Le strade sono sporchine. Chi l’avrebbe mai detto eh? Nella capitale della Germania? Eppure notavo maggior pulizia in Armenia, rispetto che a Berlino o Milano. Solo che di Milano, ce lo si aspetta… Di Berlino, no.
5. I mezzi di trasporto sono efficienti, veloci e funzionali. Ma le macchinette per fare i biglietti sono tecnologiche come quelle italiane e udite udite, si bloccano e fregano i soldi tanto come le nostre? In Georgia si ricaricano le tessere direttamente da queste macchinette.
6. La città ha questo lato underground, questa anima non convenzionale, questa parte descritta sempre come avanguardia culturale. E concordo. Solo che spesso questo lato “unconventional” ha anche un risvolto della medaglia. Si percepisce in alcune zone uno stato di degrado e disagio civile. A Berlino c’è il maggior numero di beneficiari di assegni sociali e se si considera che la città riesce a tenere i conti in pareggio nonostante sia partita da 60miliardi di debito, le rende un gran merito sì. Ma se la si raffronta con altre capitali, allora la situazione di Berlino è meno rosea.
7. Risparmio ed efficientamento energetico. Gli investimenti ci sono, i risultati arriveranno, certo, ma nel presente, non sono ancora tangibili. Non più che in altre città.
8. Multiculturalismo. Questa è il tema che più mi ha stranita.
I telegiornali parlano di migliaia di profughi accolti e nonostante le ragioni che hanno spinto la Merkel a cambiare rotta possano essere fonte di infinite discussioni, mi soffermerei a parlare dei risultati sulla città. Ho visto pochissimi e ripeto POCHISSIMI profughi. Per l’esattezza 4 (li ho notati perché erano gli unici che sorridevano sempre a tutti ) e pochissimi “extracomunitari” e la cosa mi ha stranito visto che a Milano (o in Italia) è ormai comune vederne. Poi mi sono informata…
Il multiculturalismo c’è. Ed è una delle risorse economiche di Berlino. Ma se si parla di integrazione, il discorso è diverso e di strada da fare ce n’è ancora tanta. La maggioranza della popolazione è assolutamente tedesca (95 su 100) e c’è una buona presenza di Turchi come si sa (3 su 100). I numeri sono decisamente bassini se si ricorda l’assioma da cui si parte.
Di cose belle a Berlino, sia chiaro, ce ne sono tantissime e ne parlerò… Ma qui vi ho raccontato le mie riflessioni che partono dal concetto: Berlino è la capitale del futuro? O Berlino sarà una gran capitale nel futuro?
Tanti i lati belli di Berlino, ma definirla emblema di avanguardia, per ora, a me, non sembra una definizione corretta.
Mery_Postofinestrino dice
Ciao Simona, il tuo post mi ha colpito moltissimo.
Sono stata anch’io solo l’anno scorso a Berlino, partendo con molte aspettative e devo dire che non sono state deluse. Berlino mi è piaciuta davvero molto, ma devo dire che l’ho da sempre guardata sotto un altro punto di vista: più per la sua storia, la capacità di mantenere vivo e imparare da un passato recente così unico.
Concordo su molte delle tue osservazioni, ho faticato anch’io a trovare tutta questa avanguardia…a mio parere il fascino di Berlino è ben altro!
Un abbraccio, Mery
Simona Scacheri dice
Ciao Mery!
Piacere di conoscerti! Mi fa molto piacere sapere che sono impressioni condivisibili, poi come sempre è tutto soggettivo, ma sull’essere o meno all’avanguardia qualche dato tecnico in realtà c’è! E sarei curiosa poi di sapere se qualcuno ha aggiunte tecniche anche da darci.
Per ora grazie mille! Alla prossima 😉
ALESSANDRO dice
Inserisco qui sotto un link del giornale Berliner Morgenpost che propone un percorso fotografico interattivo che mostra Berlino nel primo dopoguerra e ai giorni nostri.
Simona Scacheri dice
(Ale grazie della segnalazione… ma non me ne volere, i link vengono tolti tutti! Non di certo per te, quindi scusa… Ma la regola è non mettere link nei commenti 😉 )