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La mia prima mezza maratona a Nizza: iscrizione, percorso e pensieri
Prima di iscrivermi
“No, grazie. Io non farò MAI una mezza maratona, non sono interessata a fare delle gare. Corro solo per divertirmi e non sopporto farlo in mezzo alle gente”. (Sempre poco drastica io nelle mie idee. Sempre coerente).
E poi…
Un amico un giorno mi chiede se voglio iscrivermi ai 10 km della Stramilano, e io: “Beh se ne facciamo una questione di compagnia volentieri, solo tieni presente che se piove, non vengo!”.
La sera, una volta accertato che il giorno dopo era prevista pioggia, decido di essere coerente con le mie premesse e saltare i 10 km, ma questo “pacco” non mi è concesso. Il mio amico fa uso dei più beceri sistemi di condizionamento mentale avvalendosi anche di minacce, e io per forza di cose, mi piego ai suoi ricatti!
La mattina quando mi alzo alle 6 con fuori la pioggia, gliene dico di tutti i colori nella mia mente. In metro alle 7.30 della domenica sono talmente incazzata che se fossi andata a lavoro sorridevo di più…
E poi la sorpresa. La metro stessa si riempie di fermata in fermata di runner. In piazza Duomo, dove partivano i 10km della Stramilano, (nonostante la pioggia) c’è una festa.
E lì ho visto un mondo diverso rispetto al mio immaginario. Mi sono resa conto che un’intera città alla mercé dei runner (o sedicenti tali), è uno spettacolo!
Credevo che alle maratone ci fossero solo professionisti.
Gente in fissa con lo sport. Persone che vivono di proteine, petti di pollo e competizione. Esseri umani senza alcuna pietà per chi lamenta pigrizia e momenti di lassismo. E invece… No!
Persone variegate, di ogni tipologia, quella “umana” inclusa.
L’insieme visivo, mi è piaciuto molto. Così come la condivisione con gli amici di quegli attimi, e allora decido di provarci. Decido di iscrivermi alla mia prima mezza maratona!
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La mia prima mezza maratona: Nizza!
21 aprile 2013
Semi – Marathon Nice
Correvo già da diverso tempo questo sì, ma non avevo mai superato i 10km di fila. E il pensiero di correrne il doppio ammetto che mi metteva una bella ansia.
Il mio obiettivo era solo uno: riuscire a correrla tutta, senza fermarmi mai, e sopratutto arrivando al traguardo “sana e salva” e non rantolante. Il tempo, era l’ultimo dei miei pensieri.
Preparazione
1 – Il primo passo per partecipare alla mezza maratona, competizione comunque agonistica (per gli altri, di certo non per me) è fare il certificato medico di idoneità all’attività sportiva agonistica.
Per quel che mi riguarda sono andata al centro sportivo Cozzi (viale Tunisia 35 – Milano Tel. 02 29003302 – 02 6552124) e ammetto che mi sono trovata più che bene. Ho chiamato e il giorno dopo avevo già la visita.
Mi hanno fatto un controllo a “tappeto”. Mille domande in merito alla mia salute, visita e misurazione altezza, peso e pressione. E poi i vari esami specifici (urine, elettrocardiogramma ed elettrocardiogramma sotto sforzo).
Alla fine si parla con il dottore esperto che ti rilascia il certificato firmato all’istante. (Arriverà poi anche una copia a casa).
Totale della spesa: circa 60 euro. Da farsi e rinnovarsi una volta all’anno ma oltre ad essere obbligatorio per ogni gara agonistica, è comunque un buon controllo medico.
2- Secondo passo: l’iscrizione online. Leggermente burocratica, il che mi crea sempre dei problemi, ma ce la si fa senza troppi scleri.
3 – E poi? Poi c’è l’allenamento. Certo. C’è chi segue tabelle precise. C’è chi fa le ripetute. C’è chi bada anche all’alimentazione con diete di carboidrati specifiche… Io no.
Va bene impegnarsi, certo, ma io avevo solo 3 settimane di tempo per “preparare” la mezza e poi ammetto che detesto le ripetute per ovvie ragioni (sono faticose da morire!)… Quindi in barba ai drastici che mi facevano presente che senza un allenamento “standard” non ce l’avrei mai fatta, ho semplicemente aumentato gli allenamenti e iniziato a fare i famosi “lunghi”(ovvero allenamenti con almeno 15/16 km di seguito se si sta preparando una mezza maratona che ne prevede 21 finali)… Ma il ritmo, era sempre lo stesso, 6’/km, il mio!
Iscrizione
Tessera FIDAL NON obbligatoria per fortuna all’estero.
Come forse saprete, in Italia per partecipare alle gare agonistiche serve essere iscritti a qualche associazione sportiva oppure pagare una cifra a parte per il tesserino “giornaliero”.
Nella mezza maratona di Nizza no. É richiesto solo il certificato medico agonistico in corso di validità. Il costo si aggirava sui 25 euro, ma come sempre dipende da quando vi iscrivete.
Percorso mezza maratona Nizza
Turistico. Permette di visitare la città.
Il giro parte sul lungomare in prossimità del teatro, entra poi in città. Passa lungo le vie del centro, il porto e prosegue nella parte finale percorrendo la Promenade des Anglais.
Arrivati al km 15/16 c’è un giro di boa e si torna indietro sulla stessa strada ripercorrendo il lungo mare dal lato opposto per arrivare al punto di partenza che coincide con quello dell’arrivo.
Semi Marathon Nice – Difficoltà percorso
Nessuna. Non ci sono dislivelli degni di nota, una leggerissima salita che non rallenta il passo e una leggera discesa. Si corre sempre sull’asfalto.
Organizzazione
Livello soddisfacente. La mezza maratona è comunque di carattere internazionale. Gli iscritti sono migliaia. Il pacco gara piuttosto fornito: viene regalata la maglietta della gara e come sempre non mancano varie ed eventuali. Favoloso il supporto: presenti spugne, integratori salini, bevande e cibarie di tutti i tipi. Abbondanza e acqua come se piovesse.
Atmosfera
Intensa e viva. Una vera e propria festa. Numerosi gli sponsor che rendono questa manifestazione alla sua 23esima edizione una mezza maratona di valore.
La mia prima mezza maratona: Nizza – Report
Da Milano Nizza dista solo 3 ore, ma ovviamente l’occasione era anche quella di farsi un week end fuori all’insegna dello svago, e così è stato, il venerdì. Il sabato avevo già un’agitazione maggiore.
Il tempo sembrava promettere bene, la temperatura era favorevole anche se si temeva il vento, ma cercavo di non pensarci con criterio scientifico: “Non ne voglio neppure sentire parlare di quest’eventualità, cerchiamo di non portare sfiga eh!”.
Il giorno prima della mezza maratona dieta a suon di carboidrati (che lato meraviglioso questo): sia a pranzo che a cena. E siccome in Francia la pasta non è il massimo, avevo optato per la pizza senza farmi mancare il gelato finale! Il lato negativo è che la tensione si faceva sentire, nel mio caso non avevo idea di come sarebbe andata, temevo di non riuscire a finirla, ma la notte ho dormito ugualmente.
Sveglia presto la mattina con tanto di colazione, leggera ma per me inevitabile (quasi tutti mangiano poche fette biscottate con un velo di marmellata prima di una gara di corsa, io non amo la marmellata e mi sono mangiata come sempre quelle 8/10 fette biscottate che proprio poche, non sono…).
E poi la “vestizione”. Non sono un’amante dei tessuti tecnici previsti dai runner e quanto contava per me era vestirmi come sempre, senza andarmi a cercare problematiche nuove nel corso della gara, per questo avevo messo dei pantaloni di cotone e non di materiali tecnici, t-shirt tecnica e avevo sopra una maglia a maniche lunghe sempre tecnica che ho tolto prima dell’inizio della gara.
Atmosfera festaiola.
Musica a palla e, finalmente, si parte… Con l’entusiasmo più completo. Gente urlante e molto abile nell’incitarsi a vicenda, per non parlare degli spettatori che erano decisamente numerosi.
E io corro. Sorrido e mi perdo nell’euforia che respiro attorno a me.
I primi km volano via sereni, troppo attenta e distratta ad osservare tutto quanto capita incluse le persone bizzarre che corrono travestite o in modalità decisamente poco “sport”.
Nelle orecchie le auricolari, perché anche se non si dovrebbe o potrebbe (o dite quello che volete), a me piace isolarmi e comunque con i tempi che ho io, non rischio di certo di essere eliminata dalla competizione per “dopping musicale”!
Pensieri prima mezza maratona
Il mio pensiero era cercare di correre con calma, avevo paura di non avere le energie per finire tutti i 21 km.
Cerco di bere un po’ al 5 km ma non ne sento l’esigenza, e bevo poco, il che però mi va a creare una sete boia nel proseguo e per fortuna al 10 km trovo le spugne e ne prendo una con gioia. Mi sono chiesta per un attimo se le spugne servissero a bere o a rinfrescare, nessuno me l’aveva detto…
Allora nel dubbio prima l’ho succhiata per bere, e poi l’ho passata sulla fronte…
A differenza di altre persone attorno a me non avevo nulla addosso, nè cinture, nè gel o energetici vari. Mi sembrano decisamente eccessivi alcuni personaggi con ogni genere di alimenti per “runner”per una mezza, mica si parla dei 100 km del Monte Bianco… (Comunque ognuno giustamente faccia come crede per carità).
Fino al 12 km tutto fila liscio, e non percepisco fatica.
Quando supero la metà inizio a pensare che ormai, il più è fatto, solo che ho talmente paura che arrivi il momento “duro” che non abbasso mai la soglia di attenzione nei confronti del mio corpo, e resto “vigile”.
L’unico momento di stanchezza della mia prima mezza maratona arriva verso il 15 km.
Nulla di grave, ma un momento di abbassamento dell’energia c’é e penso che avrei bisogno di qualche integratore ed eccolo lì (che culo) il Powerade azzurro. Prendo l’intera bottiglia, ergonomica e con tappo che si apre con un solo dito, e già con i primi sorsi sento le energie rifluire nel mio corpo. Allora corro per un po’ con quella splendida bottiglia azzurra in mano, per ancora un chilometro, mi spiace dovermene separare, ma tutta non la posso bere e dopo altri sorsi la butto.
Ormai mancano solo 5 km, e tutto sembra andare bene. La temperatura è ottima, nessuna difficoltà esterna sembra intervenire, le gambe stanno bene e il mio corpo anche… E io a tratti non me ne capacito. A quel punto finalmente mi rilasso un po’ e inizio a perdermi con lo sguardo e con la mente fissando il mare che stavo costeggiando. Sono realmente felice e me la sto godendo tutta.
E poi eccolo il traguardo che si avvicina e io sto talmente bene che penso: “Forse potresti provare a fare un 25 km la prossima volta, magari pure 30…”, e arrivo!
Tempo della mia prima mezza maratona: 2 ore e 7 minuti.
Non potevo chiedere di meglio.
Obiettivo raggiunto! Non mi sono mai fermata, neppure per bere, non ho avuto nessun dolore particolare e non solo sono arrivata tranquilla alla fine, ma riuscivo anche a camminare in maniera corretta?!
Certo i tempi erano molto sereni e non ho sforzato, ma la soddisfazione è ugualmente immensa… Avevo vinto la mia sfida.
Inoltre, ho scoperto che:
- bere dal bicchiere di plastica nel mentre in cui si corre significa rovesciare metà bicchiere addosso
- che le spugne non vanno “ciucciate” con avidità per assorbirne i liquidi ma dovrebbero solo rinfrescare…
- che il famoso Powerade Azzurro è il Powerade ION4 Mountain Blast al gusto di frutti di bosco! Reintegra i sali minerali e pure i carboidrati, e anche se, sia io che voi, non abbiamo mai visto frutti di bosco “azzurri”… sono dell’idea che non serva sempre capire tutto!
Manuela dice
La spugna l’hai ciucciata??? Ahahhahaha
E confermo, i frutti di bosco azzurri mai visti!!
Simona dice
Io AMO i frutti di bosco azzurri, AMO il Powerade, e cmq l’acqua ciucciata dalla spugna, lo ammetto, non ha un gran gusto!
(Ma sai a me in quel momento cosa me ne fregava?! 😉
Lamazza dice
mi sa soltanto che non hai chiarito perché hai deciso di ANDARE a Nizza il weekend a fare quella mezza…..:)))))))) quale è stata la molla così forte che ti ha convinta???
Simona dice
Adesso ci rifletto!!! 😉