
La milanese in trasferta: 10 elementi per riconoscerla subito
Premessa: “Milanese” ovvero colei che vive a Milano da un tempo tale che alla fine, seppur inconsapevolmente o contro la sua volontà, è diventata in tutto per tutto una degna rappresentante della milanesità. La città di nascita ovviamente non conta visto che la maggior parte dei milanesi ad oggi sono adottivi come nel mio caso… Ma dopo 20 anni di vita milanese un’idea di come sono diventata, forse, me la sono fatta.
Un giorno mio padre parlandomi al telefono: “Sì, vieni pure ad Alessandria, ma mi raccomando non fare la milanese eh” e immagino che non intendesse farmi un complimento… Vivere a Milano comporta una serie di modalità diverse rispetto ad altre città in Italia (rispetto a tutte le altre città d’Italia a onor del vero), richiede uno spirito di adattamento da un lato e uno di sopravvivenza dall’altro che esulano un po‘ dal resto del Paese. Essia.
Ma partendo dal presupposto che i pro e i contro ci sono in ogni città si viva… Se qui vi raccontavo come sopravvivere a Milano nonostante si diventi misantropi, questa volta vorrei dirvi come riconoscere una milanese in una città di provincia o comunque di piccole dimensioni.
Ecco 10 elementi per stanare una milanese in trasferta!
1. Auricolari nell’orecchio
Le ha solo lei. Tutti camminano e chiacchierano e interagiscono, mentre lei, sopraffatta dall’abitudine, mette le sue auricolari e si isola anche nelle città d’arte.
2. Cammina più veloce di tutti
Ottenendo sguardi stupiti attorno o espressioni atte a dire solo una cosa: “ma dove cazzo corre questa?”.
3. Parcheggia come una dannata
Ogni parcheggio è prezioso e va conquistato, solo che nella stessa via ce n’erano altri 10 su strisce bianche…
4. Si spazientisce allo scoccare del 61esimo secondo di attesa
“Scusi, ma posso ordinare?”.
5. Sclera allo scoccare del 5° minuto di attesa
(Come darle torto?)
6. Paga 10 euro un panino senza aspettare il resto
E quando viene richiamata dal barista: “Ma guardi che oltre al panino, ho preso anche il caffé eh”.
7. Non concepisce che sia possibile pagare solo 9 euro per tre aperitivi
“Le pago 3 spritz”
“9 euro”
“No, tutti e tre, pago tutto io”
“9 euro”
“Ho detto che pago io per TUTTE E TRE. Pago tutto io, capito? T R E – S P R I T Z”.
“Sì, sono sempre 9 euro comunque”.
8. Ha un concetto della realtà differente
“Cioè spiegami, mi stai dicendo che i negozi chiudono in pausa pranzo? E l’Ikea più vicino dista due ore? Scusami eh, ma se devi comprare le cialde della Nespresso come fai?”
9. Guarda il cielo come se fosse la prima volta
“Ma quanto ce n’è qui?”
10. Arriva in anticipo a tutti gli appuntamenti
… Abituata a uscire di casa almeno 30, 45 o anche 60 minuti prima, ancora non se ne capacita che a volte in 10 minuti si è già dalla parte opposta della città.
Ma state pur certi che prima o poi la sentirete dire: “Però a Milano funziona così”, “A Milano invece”, “A Milano facciamo cosà” e li capirete che non c’è nulla da fare: milanesi si resta per tutta la vita e solo lasciando Milano, la milanese, alla fine, ne sente realmente la mancanza!
… O sbaglio?
…e no che non ti sbagli! E’ davvero così! E come sempre, quando leggo un tuo post rido dalla prima parola all’ultima. Mitica Simo!
Grazieeee… Quantomeno nel weekend però faccio di tutto per eliminare la mia milanesità, solo che il lunedì faccio una fatica a rientrare nei panni?!!!!! 😉
È vero. … ora che abito in provincia. …ma quanto mi sento ancora più milanese. ……
ahahahahaha… mi fa piacere… che ci capiamo! 😉