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Lame Rosse: escursione nella Cappadoccia d’Italia
Avete mai sentito parlare delle Lame Rosse? Se così non fosse, datemi retta, leggete bene quanto segue!
Le Lame Rosse sono un luogo pazzesco situato nei Monti Sibillini e quindi nelle Marche.
Le Lame Rosse sono nello specifico degli strati di roccia che a causa degli agenti atmosferici hanno perso la parte calcarea della montagna solita e hanno il substrato di ferro in bella vista. Ai piedi di queste montagne private della loro parte esterna da milioni di anni di erosione, si trova la ghiaia ovvero la parte calcarea frantumata e caduta a terra. Nel concreto le Lame Rosse si presentano agli occhi di chi guarda come dei bellissimi pinnacoli che ricordano quelli della Cappadoccia in Turchia per colore e formazione. E qui una brave parentesi.
Le Lame Rosse hanno qualcosa a che fare realmente con la Cappadoccia d’Italia? No.
Perchè allora usate questi titoli del caspita voi, scribacchini? Per attirare la vostra attenzione!
E spesso uso me come esempio perfetto di distrazione alias menefreghismo e vi dico subito che appena mi hanno detto: “Simo, andiamo alla Lame Rosse, è un posto bellissimo”, io ho detto “Mmm, non credo”.
Appena hanno aggiunto: “Dicono che sia la Cappadoccia Italiana”, io (da sempre vittima del marketing): “Ma dai? Vengo!”.
Ergo: lo faccio per voi.
ALTRE ESCURSIONI NELLE MARCHE:
Trekking vista mare: la spiaggia delle 2 Sorelle al Parco del Conero
Gita nelle Marche: da Gabicce alle colline Pesaresi
Come arrivare alle Lame Rosse?
Le Lame Rosse si trovano in provincia di Macerata (Marche) nella frazione di San Lorenzo al Lago, sopra il Lago Fiastra.
Per arrivare è davvero molto semplice: potete usare come punto di riferimento San Lorenzo al Lago, ma ancora più comodo mettere sul navigatore: Lame Rosse Inizio Percorso (mappa).
Lame Rosse escursione: dati tecnici
Partenza: Parcheggio vicino alla diga, San Lorenzo al Lago
Arrivo: Parcheggio vicino alla diga, San Lorenzo al Lago (non è un giro ad anello)
Lunghezza: 7 km
Dislivello: 200 metri
Durata per escursionisti: 2 ore in totale
Durate per chi non è escursionista: 3 ore
Difficoltà: E
Vorrei spendere due parole in più sul discorso difficoltà.
Ogni escursione quando indicata come E presuppone sempre che sia un’escursione “Escursionistica” e quindi su sentiero e quindi con alcuni elementi di difficoltà. A volte mi sembra che i termini quali “facile” siano un po’ eccessivi o abusati o poco contestualizzati e quindi vorrei contestualizzare meglio visto che sono andata con persone che non avevano mai camminato e credo sia sempre importante rivolgersi in primis a loro.
Difficoltà per escursionisti (e quindi chi va in montagna solitamente): facile, una bellissima passeggiata!
Difficoltà per chi non è solito a camminare (e quindi di solito va al mare o passeggia con le scarpe da ginnastica): è un percorso escursionistico!
Significa che servono scarpe da trekking, attenzione e si deve mettere in conto un po’ di fatica perchè non è in pianura, non è una strada sterrata e l’ultima parte è su ghiaia quindi più complessa in termini di fiato e cammino.
Nel concreto ce la farete senza problemi, ma non è “facile”. È escursionismo.
Escursione nel Canyon dei Monti Sibillini: descrizione percorso per arrivare alle Lame Rosse
Primo elemento da sottolineare: siamo nei Monti Sibillini, una delle zone duramente colpita dal terremoto e vi basterà fare un giro a Fiastra (il comune) per vedere quanto il terremoto sia ancora presente.
Ma nel concreto questo percorso si può fare senza alcuna indicazione aggiuntiva o limitazione dovuta a quel cataclisma.
Lasciata la macchina al parcheggio, ci si para di fronte la meraviglia del Lago Fiastra.
Si attraversa la diga e si procede seguendo il “colpo d’occhio”.
Solitamente sono la prima che sottolinea l’importanza di guide, mappe e a volte gps incluso, qui mi sembra giusto dirvi che il sentiero era talmente evidente e chiaro che sono andata avanti parlando con amiche senza che nessuna di noi avesse la benché minima idea del percorso (chi l’aveva studiato era rimasto altrove). Ergo: non si dovrebbe fare, ma in un percorso simile si può fare a quanto pare essendo facile da seguire. Io però vi consiglio sempre almeno una mappa.
Il sentiero da prendere ad ogni modo è il 335.
Si cammina ben presto all’interno del bosco godendo così dell’ombra del caso. La maggior parte del percorso è lungo un sentiero ben largo, facile da percorrere e senza particolari difficoltà.
Arriva poi però una prima salita con terreno disconnesso (qui chi non è allenato potrebbe iniziare a dirne qualcuna a chi scrive sempre “facile, facile”).
Dura però 10/15 minuti massimo. Poi il percorso riprende con salita molto più graduale.
Fino alla parte finale: la salita con ghiaia.
Questa parte è decisamente più “avvincente” per il fiato, diciamo così.
Si tratta di una bella salita un po’ ripida da fare per arrivare ad avvicinarsi e godere di questo spettacolo chiamato appunto LAME ROSSE.
Chi non è allenato, qui, farà fatica, ma dura anche qui poco e quindi la si può concludere serenamente (con tutta una serie di epiteti naturalmente, ma poi in discesa va meglio).
Non appena si arriva a vedere i “pinnacoli” da vicino si è arrivati.
Alcune avvertenze:
– non sostare troppo nella zona, ho letto che c’è il rischio di caduta sassi. Onestamente però non l’ho letto su siti ufficiali.
– badare bene a rispettare al massimo la zona! Evitiamo VI PREGO di fare i turisti ignoranti e quindi preserviamo al massimo questo luogo evitando di correre sulla ghiaia, per esempio (rischiate di farvi male, ma soprattutto qui direi che si rischia di intaccare una meraviglia della natura che invece deve fare il suo corso senza spostamenti causati dall’uomo).
La discesa in realtà sembra difficile, ma poi la ghiaia frena le gambe e non richiede particolare sforzo o alcuna tecnica.
Si ridiscende dalla stessa parte da cui si è saliti con una bella differenza: il colpo d’occhio sul Lago di Fiastra non appena vicino.
Dove pranzare dopo escursione alle Lame Rosse?
Fiastra. A me ha colpito molto.
Evidentemente inginocchiato dal terremoto, questo paese vive come se niente fosse, con dei container per le attività principali.
Ma la cosa che ho amato la totale serenità dei suoi abitanti nel vivere e lavorare come se niente fosse.
Inoltre il ristorante in cui ci siamo fermati, è stato decisamente promosso e penso sia importantissimo continuare a portare turismo nei luoghi terremotati… Si aiuta, stando bene!
Ristorante Pizzeria Fratelli Polverini, consigliato e promosso anche dai miei (esigenti) amici.
Menù con cinghiale (a detta di tutti ottimo), piatti locali, primi del posto.
Molto gentili nel servizio.
Conto adeguato: circa 20 euro a testa (ovvio dipende poi da cosa si prende).
Un gran successo insomma.
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