Lettera aperta a chi conta i Paesi Visitati…
Cari contatori dei Paesi Visitati,
è da tanto che sogno di potervi dire cosa penso, e ho finalmente trovato il tempo di farlo dimostrando così… che non avevo niente di meglio da fare questa sera.
Premettiamo una cosa: questa lettera vuole raccontarvi finalmente tutti i pensieri che mi sono fatta nel corso di questi anni da che ho iniziato a frequentare assiduamente i social e i blog di viaggio. Il che vi farà capire la profondità di tali pensieri, ma tant’è.
Non solo: questa missiva è una richiesta di aiuto, perché ogni volta che leggo un “100 Paesi Visitati” o fosse anche un “30 timbri sul passaporto” io ho un moto d’animo. Istintivo, scostante, scazzato!… E converrete con me che bene, non fa.
Nel mio piccolo, sia chiaro, vi capisco eccome.
Anch’io ho fatto almeno un paio di giochi su Facebook, elencato tutti i Paesi visti su un sito e contato a memoria con le dita almeno 200 volte, solo che tanto ho una memoria di merda e ogni volta mi dimentico il numero e allora se mi si chiede: “Ma quanti Paesi hai visitato?”, posso rispondere con sincerità: non lo so.
Poi certo ci sono le scratch map che avrei anche voluto eh, se non fosse che già immaginavo il dilemma di quando vedi una città (metti Gerusalemme per esempio) solo a metà… Cosa gratti? Ho preferito evitarmi nuovi problemi in testa, che quelli attuali mi bastano.
Il punto, cari i miei contatori di Paesi visitati, non è tanto il contare però. Principio giusto e sacrosanto eh, se poi si è capaci meglio ancora… No.
Il punto cari i miei “viaggiatori” è questa continua esigenza di esternare, vantarsi e in taluni casi millantare.
Mostrare, ostentare, in sintesi… tirarsela da morire. E per cosa?
40 Paesi Visitati, come profilo twitter. (Sticazzi, alla romana).
60 Paesi Visitati, su Instagram (Ma dai? Tutti d’un fiato?).
93 Paesi Visitati, serve fare l’elenco? (Sì, in ordine alfabetico. Grazie!).
E allora provo a riflettere e cerco di capirvi. Ipotizzando degli scenari che possano spiegare il perché di questa esigenza:
1. Da piccoli eravate derisi da tutti i compagni di scuola e oggi cercate autoaffermazione.
#Ci Sta, purché ne siate consapevoli.
2. Siete stati traditi dal vostro compagno/a e ora serve rifarsi e da qualche parte si deve pur iniziare no?
#Ci Sta, potrei fare ben di peggio, ma dà soddisfazione?
3. Eravate abituati alla gara del “chi ce l’ha più lungo” e non vi hanno spiegato che non è simpatico farlo sui social?
#Ma si usava anche tra donne?
4. Avete una memoria ridicola come me, e quindi vi segnate il conteggio tutte le volte da qualche parte.
#Il famoso post it?
5. Per voi è perfettamente normale fare elenchi numerati: “ieri sera ho incontrato un tipo e mi sono fatta pregare 7 volte prima di dargli il mio numero di telefono”, “oggi ho mangiato 70 grammi di riso e 130 grammi di insalata con 3 grammi di olio”, “Ho fatto la pipì 9 volte nelle ultime 14 ore”.
#Che figata eh!
Cari contatori di viaggi,
vi dirò… proprio in quanto viaggiatori e di quelli sempre in giro, per me, dovreste esternare uno spessore maggiore.
Proprio in quanto viaggiatori e di quelli che di Paesi ne hanno visti tanti, per me, non dovreste passare il messaggio che un Paese visitato è solo una tacca da esibire o un timbro da mostrare o una metrica su cui misurare… cosa, di grazia?
Proprio in quanto viaggiatori, per me, dovreste essere i primi a sapere che:
“Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva…”
E quando si vede un Paese due volte, che si fa? Bonus di 5 punti e si ripassa dal via?
Con affetto,
Simona
Ogni volta che una milanese usa lo “sticazzi” nel modo giusto il mio cuore piange di gioia ^^
P.S. Io sono uno di quelli che li conta…non lo dire a nessuno però eh (in effetti lo faccio più per me, infatti sui miei profili social non c’è scritto quanti sono)!
Ahahahahah… Vero, me l’avevi già fatto notare! L’importanza di avere amici de Roma…
Comunque Ale, so bene che nei tuoi profili non c’è scritto e che lungi da te l’intento di millantare!
… ma tu difatti viaggi e alla grande, ma per davvero!
Troppo buona troppo buona 😀
Comunque il giorno che comincerai a usare anche il “me cojoni” (che poi sarebbe lo sticazzi milanese…attenzione però, è leggermente ironico) ti proporrò come romanaccia onoraria.
Un abbraccio.
Ahahaah… Ale!!! Noooo… per un periodo lo dicevo anche “meco” ma mi sono resa conto nn fosse proprio come dire… “raffinato”? Ora sto usando i peggio termini romagnoli! È un problema essere così influenzabile eh! Ciaooo Ale!;)
Fantastica. Ti adoro.
Wow! Grazie Anna… ahahaha, mi fa piacere eh!;)
Approvo in tutto! Io ho una mappa su gmaps (privata) dove segno le varie città che visito ma non saprei rispondere nemmeno io alla domanda su quanti paesi ho visitato! Che poi che importanza ha?
Ciao Lucia!!! Carina la mappa PRIVATA su gmaps… sai perché? Io ovviamente dimentico SEMPRe i nomi delle città che vedo, e o le ritrovo scritte… o questo potrebbe essere un metodo!
Per il resto siamo d’accordo ahahahah… ma grazie per la dritta, privata! 😉
I love you so much.
Oltretutto, spesso, sono piantatori di bandierine, quindi il paese manco visto ma il timbro c’è.
giuroooo… non sai quanto ci tenessi al tuo parere!!!
Ora… ero quasi certa fossimo d’accordo, ma è sempre bello saperlo!
E quante risate che potremmo fare?!… A PRESTO!!!!
Brava! Brava! E simpaticissima!
Quante volte mi son chiesta ‘che ho che non va? Sono recidiva sulle destinazioni…’ Ma poi…#chissene!!!!
Ciao Ester!!!
E grazie! ahahahaha… concordo appieno sul principio base del #chissene… filosofia durissima da imparare eh, ma tanto saggia?! 😉
Io sono tendenzialmente d’accordo con te. Ho scritto il numero dei Paesi che ho visitato sulla pagina About del mio blog, inseriti in un discorso più ampio, ma anche io sono come te: “se ho visitato solo Parigi mica mi metto a grattare via tutta la Francia? No no, meglio non comprarla proprio la scratch map!!”.
Il fatto è che questa è solo una delle tante cose che i viaggiatori, e gli esseri umani in generale, millantano. Con i social siamo nell’epoca dell’esibizionismo ai massimi livelli. Uno magari c’ha una vita di merda, ma quella minima cosa figa che ha la deve per forza esibire. È così. Ci sono per fortuna persone che rimangono sveglie nel mondo reale e non cadono in questa “trappola” troppo spesso…ma magari prima o poi sarà capitato un po’ a tutti. Di contare le bandierine o di vantarsi di qualsiasi altra cosa!
Scusa per il papiro 🙂
Proprio perché siamo nell’era dei social dove tutto il privato diventa pubblico, dove ognuno si vanta a modo proprio (me inclusa ovviamente), dove la tendenza a esagerare c’è… per me serve porsi il problema del messaggio che si comunica. E cercarne di più responsabili… questo quello che spero e che ammiro. (E ben venga la tua opinione, lunga quanto vuoi!) :)))
Ma quanto ti adoro?
In generale, diciamo che odio chi si loda, chi millanta, chi se la mena… Se poi la situazione è che te la meni da solo e senza motivo abbiamo fatto bingo!
Anche io non li conto è non giudico un viaggiatore da quanti paesi ha visto, piuttosto da quanto ha raccolto e saputo comprendere, che è cosa ben diversa!
Concordo appieno… da qui il mio disappunto nel leggere certe esternazioni che parlano di tutt’altri che del viaggiare.
(Adorazione reciproca eh! Ahahahah :-* )
Amen!
Una vita intera in viaggio non basterebbe per vedere ancora, nuovamente e con nuovi occhi.
Post molto carino, brava!
Che onore addirittura un “amen”(espressione che amo e uso spesso)! Grazie!
Ah ah, grande! Hai fatto bene a scriverci un post è una cosa che urta parecchio pure me 😉
Ciao Claudia! Una delle cose che poi amo – e tanto – del blog è questa… Poter dire la mia!
Trovare poi persone che la pensano come me, è decisamente una soddisfazione grande! Gran piacere la condivida anche tu 😉
Ero in treno quando mi è passato davanti il tuo post di facebook con il link al questo sul blog. Mi sono subito messa una nota per leggerti e stamattina, finalmente, l’ho fatto. Sottoscrivo tutto in pieno… e anche di più. Pensa che un tempo, con alcuni amici, avevamo messo su una sorta di gioco (per ridere) sui paesi visitati. Parliamo di millenni prima dei social network. Ci trovavamo ogni tanto per una cena e facevamo i conti. Più il paese era “particolare” più punti si prendevano. Il gioco si è concluso con la mia vincita perché sono arrivata in Liechtenstein… che rappresentava, con Andorra, una sorta di bonus “piglia tutto”. Ci ho riso per anni e ci rido ancora. Da quando ho aperto il blog non ho più contato nulla, se non il livello della mia felicità nel viaggiare. Non ho mai fatto conti di fine anno del tipo “ho preso miliardi di aerei e visto chissà quante albe”. Trovo che abbia poco senso e, pur rispettando chi lo fa (perché tutti sono liberi su questa terra), la penso esattamente come te. Brava per questo post e per il tuo blog!
Ciao Giovy!
E grazie! In primis per avermi fatto ridere (il bonus piglia tutto? ahahahahahah… Anch’io vorrei andare in Liechtenstein, perché non ho mai conosciuto nessuno che ci sia stato! Quei Paesi “misteriosi” per certi versi, ahahahaha) e grazie per i complimenti che mi fanno molto piacere, in linea generale, ancor di più nel caso particolare!
Il tuo blog è stato spunto di lettura già diverse volte per me, quindi… come dire… A presto!!! 😉
Allora ci troviamo per un caffè e ti racconto dei miei due viaggi in Liechtenstein 🙂
Sei solo gelosa di quelli come me che hanno visitato 54 paesi e a Natale faccio il 55. Gnigni!!!!
Ploooooffffffeteeeer
ahahahah… Se non ti conoscessi, ti risponderei! Conoscendoti… tempo perso! gnignigni 😛
Ciao, Ti dico come la penso io:
io come social utilizzo solo Facebook, non ho Instagram e non ho Twitter e non ho niente altro. Utilizzo Facebook perché mi piace l’idea del ‘Diario’, ossia mi piace condividere sulla mia pagina (il mio diario) i miei viaggi, le mie fotografie, taggarmi nei luoghi che visito e descrivere le mie emozioni. Non ho mai scritto o fatto il conteggio del numero di paesi visitati, però certo mi piace condividere dove vado e dove sono, ma non per vantarmi o per millantare chissà che cosa, ma semplicemente perché mi ricorda i posti dove sono stato e non ti nascondo che a volte scorrendo il mio ‘diario’ , le mie foto e i miei commenti mi tornano in mente le emozioni del momento e mi affiorano i ricordi. Tutto questo lo faccio esclusivamente per me.
Infine, non da ultimo, mi piace tenere aggiornato il mio ‘diario’ per fare scoprire ai miei amici quanto è bello il mondo!! 🙂
Ciao Luca…
ma tu non rientri tra i destinatari di questa missiva stando a quanto scrivi.
Tutti noi usiamo i social per condividere, chiacchierare o esibirci, a seconda eh, e tutti noi li possiamo usare come diario (lo faccio pure io alle volte) o voce sul mondo o semplice bacheca.
Il punto non è questo.
Condividere foto, viaggi o paesi visitati è un conto.
Ridursi a fare delle conte numeriche scrivendo nelle biografie “Ho visitato 60 Paesi” per me è una tristezza totale.
Ma trovo interessante invece guardare foto e post di questi 60 Paesi… Che sono però ben di più di un numero!
E’ la gara a chi “ce l’ha più lungo” tra i viaggiatori che mi intristisce, non la normalissima voglia di condividere o raccontare attraverso parole o immagini o post su Facebook o social vari.
E’ il ridurre a meri calcoli qualcosa di molto più profondo solo per farsi vedere… Perchè neppure l’Italia (paese dove viviamo) possiamo dire di averla vista TUTTA, figuriamoci gli altri Paesi dove viaggiamo… Da qui la tristezza di conti che di fatto, non possono esistere. 🙂
Cara Simona,
Grazie per questo articolo!
Contare ci accompagna in tutto, dalle piccole faccende quotidiane ai grandi momenti della vita.
Ci sono atleti che pubblicano i loro migliori tempi, mamme che scrivono quanti figli hanno, persone che ci fanno sapere quanti animali accudiscono, così come ci sono altri che fanno del viaggio una collezione di luoghi. Rattristarsi nel leggere che una persona ha indicato il numero dei paesi visitati non credo sia necessario, e soprattutto non credo si tratti puramente di millantare uno stile di vita diverso da “voi, poveri mortali che mai vedrete quello che abbiamo visto noi”. Contare i paesi racchiude l’orgoglio, il coraggio, lo spirito d’iniziativa e la curiosità di chi è qui e dice – ragazzi è possibile, non abbiate paura di esplorare, fatelo se potete, fatelo più che potete, perché ne vale la pena. 🙂
Ciao Francesca!
Capisco appieno e come sempre le cose variano a seconda di come le si guarda 😉
Di mio credo sia riduttivo “contare”, ma sono anche quella che non riesce a chiamare il mio cane “il mio cane” ma devo dire “Il mio Bruschetta” perchè “cane” mi sembra generico e riduttivo…
Sono quindi due visioni molto diverse e mi piace la tua spiegazione! Ammetto, resto però convinta che in tanti ne facciano un uso/abuso ben lontano dalle ottime ragioni da te indicate…
Ma sono felice del tuo commento cosi sagace e capace di dare una visione diversa.
Buona giornata!
Ciao Simona,
io sono uno di quelli che li conta. Ma se potessi conterei la percentuale di mondo visitato piuttosto che i confini politici, Amo viaggiare e ci investo tanto tempo e denaro. Non ci vedo niente di male nel “valutare le mie prestazioni”. Come uno sportivo conta gli allenamenti, come uno studente conta gli esami, come un avido lettore conta i libri letti. Cosa c’è di così poco nobile in tutto ciò? Forse la tua lettera aperta si rivolge a quelli che ne fanno vanto. Ma anche in questo caso mi sembra esagerata. Vogliamo parlare di quelli che comperano un bene di lusso solo per mostrarlo, di quelli che vincono gare e si vantano dei risultati, di quelli che parlano solo dei successi dei loro figli, di quelli che postano le foto di quello che mangiano al ristorante? Potrei citarti infiniti esempi in cui le persone fanno vanto di cose di cui vanno orgogliose. Che c’è di male in tutto questo? Che c’è di male nel cercare di apparire migliore nella nostra società? Forse tu non ti trucchi prima di uscire? Non lo fai forse per sentirti più apprezzata e quindi meglio con te stessa?
Essere accettati dalla società è una delle maggiori debolezze dell’uomo. E uno dei modi per farlo è sbandierare quanto tu sia un viaggiatore (visto che viaggiare fa tanto fico).
Bene. Io conto i paesi che visito (anche se non me lo ricordo mai) e quando parto per un nuovo viaggio annuncio orgoglioso ai miei colleghi: “Vado a visitare il mio xesimo paese”. E il numero è circa/pressapoco perché in realtà il numero esatto me lo dimentico 5 minuti dopo averli ricontati.
Ho pure la mappa del mondo da grattare che mi hanno regalato, ma ho grattato 5 paesi e mi sono stufato. Normalmente i miei contatti sui social nemmeno si accorgono che sono stato in viaggio.
Non sento il bisogno di mettermi in mostra, eppure conto i paesi che visito. Sono sbagliato?
A proposito, sto partendo per visitare il mio 50esimo paese (circa).
Ciao
Andrea
p.s. lo so che il post è vecchio, ma mi andava di scrivere lo stesso
Ahahahahahahah… Adoro la tua analisi che parte da delle basi di analisi, appunto, e per questo la rispetto appieno!
Ma credo di avere una visione diversa. Partendo dal presupposto che è verissimo che in questa società si tenda a mostrare, di mio credo che chi viaggia tanto invece dovrebbe avere un approccio un po’ più profondo al viaggio stesso! Mi aspetto di più da chi viaggia tanto! Non una mera conta triste.
Così come poco tollero le persone che si preoccupano più dell’abito in viaggio che del contesto culturale… Al contempo poco amo chi banalizza mondi interi in dei numeri. Credo nel viaggiare per stare bene con sé stessi e provare a capire… Anche se poi di mio ne ho anche fatto un lavoro e quindi le contraddizioni iniziano per altri aspetti eh.
In realtà su alcune cose la pensiamo assolutamente uguale, solo che abbiamo modi diversi di esternarlo e poi parto sempre dal presupposto che la coerenza è una chimera per l’essere umano 😛
Ad ogni modo preciso: già solo il fatto che tu abbia una tua ragione per la conta dei Paesi per me cambia tante cose, solo magari… spiegala sempre! Aiuta a capirti! ahahahaha
Buon Viaggiooooooo
Io conto pure i paesi e sono uno che dice ai colleghi e amici vado in viaggio nei paesi X+1-2-3.
Il viaggio è una mia passione e come tale la monitoro, e se capita ne parlo, anche tanto e posto le mie mete su instagram.
Ognuno giustamente esprime la propria opinione, anzi mi ha fatto piacere leggere la tua lettera, però fuori dalle categorie citate (in cui personalmente non credo di rientrare) un’altra motivazione che spinge un viaggiatore, come la mia per esempio, è che vi sono tanti di quei paesi da vedere che non si ha tempo e soldi per vederli tutti.
Anche se mi capita talvolta di rimanere in un paese per 30 ore cerco di fare il possibile per esplorare il posto quanto concesso. Magari non ne VIVO la cultura e le abitudini (cosa fantastica) però se facessimo cosi sempre va a finire che non esploreremmo più di tanto. A meno che non abbiamo un jet privato e una carta illimitata. E tanto tempo libero.
Quindi faccio scratch e conto i timbri sul passaporto.
🙂