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Salire sulla cima più alta della Valle di Ledro
Avete mai sentito parlare della Valle di Ledro? Probabilmente se siete amanti della montagna e del Trentino, assolutamente sì…
Ma se appartenete alla categoria di persone che ancora fatica a capire di valli e vallate, vi aiuto io.
La Valle di Ledro è uno splendido gioiello naturalistico del Trentino che non offre solo splendide montagne, bensì regala anche la presenza del Lago di Ledro.
Un lago a 655 metri di altezza, della circonferenza di 10 km, dalle acque blu e trasparenti… Quelle perle che la natura sembra quasi piazzare lì apposta per sorprenderci.
Di mio inoltre confesso di aver sviluppato una passione esagerata per i laghi alpini e mi basta sentire dire “Si arriva al lago” per andare in fissa, ma in questa escursione il lago non è il protagonista (anche se sullo sfondo, c’è!).
Mappe e guide (potrebbero essere utili):
Trekking al Monte Cadria: per chi è consigliato?
Questo trekking mi è stato consigliato direttamente dall’Apt della Valle di Ledro che l’ha inserito (a ragione) tra i 5 più belli da fare nella Valle di Ledro e posso solo dirvi che lo consiglio di cuore per la bellezza, per i panorami e per la spettacolarità stessa del trekking.
Se non avete mai fatto trekking e siete alle prime armi o se fate trekking, ma non avete fiato:
Questo trekking non ve lo consiglio. È indicato come EE (escursionisti esperti) e sicuramente richiede un buon allenamento fisico.
Se fate trekking regolarmente e siete ben allenati:
Questo trekking richiede fiato e gambe essendo indubbiamente faticoso.
Si sale ininterrottamente per 3 ore o 4 a seconda dei vostri tempi e arrivando in cresta si accede alla parte di sentiero più complessa con parti esposte e che potrebbero dare molto fastidio a chi soffre di vertigini… ma dà molta soddisfazione ed è divertente.
Ci sono un paio di passaggi che richiedono prudenza e attenzione, ma per la maggior parte non presenta particolari difficoltà.
Se siete montanari o avete un allenamento ottimo:
Per voi leggere 1300 metri di dislivello è una passeggiata no? Vi piacerà!
Se fate trekking e siete con i bambini?
Dipende dai voi e dai vostri bambini! Io non lo consiglierei mai per dei bambini, ma sono solo una cittadina…
Fatto sta però che mentre arrivavo in cima, già arrivati in alto c’erano 4 bambini (insieme ai genitori!) che ridevano serenissimi senza alcuna lamentela.
E per quanto sia CERTA che quei bambini non sono cittadini come me (ma ben abituati alla montagna), mi rendo conto che questa a domanda è davvero troppo soggettiva e non saprei rispondervi.
In linea generale comunque è un percorso bellissimo e che arriva a offrire scenari aperti e di grande impatto.
Io che amo i percorsi che mi portano in alto, molto panoramici, lo ritengo decisamente da fare.
Escursione alla cima del Monte Cadria: dati tecnici
Partenza: Concei
Arrivo: Concei
NO giro ad anello
Durata: 6 ore di cammino (di camminata, con pause foto e video incluse, ma non pausa pranzo per dire)
Dislivello: 1271 a salire e 1271 a scendere
Livello: EE con una parte di sentiero attrezzato
Percorso segnalato: sì
Traccia GPX da scaricare: sito ufficiale
Vi lascio anche la mia registrata con Wikiloc, ma dal momento che la mattina ha decisamente “sbarellato” il gps segnando zig zag che in realtà non esistevano e non facevo, preferisco darvi anche quella ufficiale che ho seguito di mio con estrema facilità.
La mia traccia (che però NON vi consiglio, ma vi dà un’idea dei dati tecnici)
La traccia ufficiale che vi consiglio è questa:
Restano poi naturalmente i segnali CAI e la mappa che consiglio sempre.
Come arrivare?
Come punto di riferimento per visitare la Valle di Ledro vi indico Pieve di Ledro, uno dei paesi che appartengono a questa valle e che fanno parte di questa comunità.
Per iniziare invece l’escursione in cima al Monte Cadria vi segnalo la traccia gpx perfetta fornitami dall’ente del turismo di modo che possiate arrivare a destinazione attraverso google maps molto facilmente.
Io di mio ho scaricato la traccia su Wikiloc e poi azionato “segui percorso” e google maps mi ha portato fino al parcheggio.
Diversamente usate come riferimento Concei e usate il metodo antico: chiedete informazioni.
O guardate dalla mappa e arriverete facilmente al parcheggio da cui poi parte il sentiero, molto agevole.
Monte Cadria: racconto e descrizione del percorso
Sveglia di buon’ora, per non dire all’alba: sono le 6, fuori è ancora buio (come odio l’estate che se ne va) e nessuno ha la minima intenzione di alzarsi…
Nè Michele, né Bruschetta che se la dormono con totale serenità!
L’escursione di oggi richiede 6 ore di cammino quindi ne conto 8 tra pause e tempo di relax e dal momento che noi poi dobbiamo anche tornare a casa con 4 ore di macchina, l’esigenza di svegliarsi presto è obbligata!
Dopo la colazione portata alla porta del nostro splendido appartamento (sì, avete capito benissimo, colazione alla porta! Alle volte i sogni si realizzano), prendiamo l’auto e nel giro di 7 minuti siamo al parcheggio pronti a partire.
Il cielo è nuvoloso, alzando lo sguardo si vedono tutte le cime coperte dalle nuvole basse, del sole manco la speranza e io ammetto che soffro un po’ il meteo presente… ma non c’è da preoccuparsi perché tempo 3,2,1 inizio a soffrire per altro visto che il percorso parte SUBITO con la salita e non molla più.
Andrà avanti così per 3 ore, ve lo dico subito.
Si parte con una salita su strada in cemento a tratti e sterrata in altri. Non presenta quindi difficoltà alcuna a livello tecnico, ma taglia le gambe e mette a prova il fiato (ovvero= fatica!).
Prima tappa: Malga Ves, dopo circa 1 ora di salita no stop che prevede i primi 550 metri di dislivello (che quando ne hai 1271 da fare, sono ancora pochi).
Di mio sono già totalmente sudata, sogno la doccia e inizio il gioco mentale del “Pensa se ci fosse il sole”… non funziona mai, ma ci provo sempre!
Dopo la Malga Ves lo scenario cambia del tutto e si iniziano a percorrere dei prati (Bruschetta li ama alla follia) e il percorso si fa decisamente molto interessante.
Si sale, il paesaggio cambia e si apre, ma io non vedo niente perchè attorno a me c’è la nebbia (nuvole basse ok, ma il risultato non cambia).
Qualche parte con pietre per terra, ma prosegue la strada sterrata.
Arriviamo sempre con fatica alla Malga Cadria, ma chi la vede? Io no.
In compenso grazie anche alla traccia troviamo i segnali che indicano il sentiero 423 per la cima, sentiero per escursionisti esperti e in effetti da qui le cose cambiano. Serve prestare attenzione in un paio di passaggi su roccia, il sentiero è esposto e dopo poco inizia una parte attrezzata con corda in acciaio a supporto essendo stretto il sentiero e di difficile passaggio a causa della parte in roccia.
Se soffrite di vertigini potreste non apprezzare PER NIENTE e dovete valutare voi se adatto…
Di mio posso dirvi però che ne vale la pena eccome perchè tutto attorno, è uno scenario SPETTACOLARE sempre, nel mio caso è diventato pura magia.
Dal niente, da un momento all’altro, dalla nebbia più totale che faceva pensare di essersi persi in Amarcord di Fellini (con la nebbia romagnola), siamo passati al Paradiso. E non sto esagerando, dal momento che lo scenario che si è aperto di fronte è paradisiaco.
Sopra le nuvole, una delle massime fortune di quando si arriva in cima, un premio per la fatica, un regalo della natura e della montagna: ma come si fa a non emozionarsi?
E non solo, salendo alla cima, come se già tutto questo non bastasse: le capre.
Ma dico: ma siete seri? Io non potevo credere ai miei occhi tanta era la bellezza di tutto questo.
Cima Monte Cadria, 2254 metri e uno scenario attorno paradisiaco, posso dire che la fatica è stata dimenticata al volo.
Ci godiamo il momento, il paesaggio e un bel panino perchè la fame è tantissima dopo questa salita. Salutiamo gli altri camminatori incontrati in cima, tutti sempre molto sorpresi nel vedere Bruschetta così piccolo e bianco “Ma sai che pensavamo fosse una pecora da lontano?”…
E poi riprendiamo lo stesso sentiero per scendere, ma facendo questa volta un giro diverso, come la traccia poi vi indica di modo da semplificare un po’ la discesa. Anziché stare in cresta, passiamo dal fianco della montagna scendendo in valle, e arrivando quindi con la Malga Cadria di fronte (e non a lato).
Sintesi: l’ho trovato più facile… ma non meno faticoso.
Partendo dal presupposto che la discesa ormai è da tempo per me la mia vera croce, la parte che meno mi piace e che spesso a tratti odio, speravo e pensavo che essendoci qui tanta pendenza a salire, avrei invece apprezzato la discesa e ancora mi dico: “Ma perchè mai avrei dovuto?”
Prudenza in alcune parti per me doppia avendo già una caviglia infortunata (anche se in pieno recupero e infatti tutto bene), ho però sforzato tantissimo le gambe e le ginocchia e la fatica in discesa è stata pari a quella della salita con la differenza che almeno in salita mi divertivo a tratti mentre quando scendi spesso sei stanco.
Ma la cosa bella: le nuvole se ne sono andate ed è come se facessi un percorso nuovo anche se in realtà ben presto il sentiero in discesa torna ad essere lo stesso fatta all’andata.
Con altre 3 ore di cammino arriviamo nuovamente alla macchina, stanchi e felici… Io anche incredibilmente sudata e con i muscoli molto doloranti ma questo è un altro capitolo .
L’escursione al Monte Cadria è spettacolare e panoramica e riempie gli occhi come solo la Montagna riesce a fare (e l’anima, ma anche qui non vorrei andare troppo fuori tempo).
Ogni giovedì appuntamento fisso con racconti o video di trekking, cammini o escursioni! Idee per nuove gite o consigli, trovate tutto qui: FRINGE IN TREKKING Se volete invece ess ere sempre aggiornati e non perdervi nessun post, iscrivetevi alla newsletter e indicate “trekking” negli interessi. |
Jules dice
Non so se ce la farei mai ad arrivare a queste altezze, certo che però i panorami sono stupendi!! 🙂