DIFFICOLTÀ: facile tecnicamente (c’è pero dislivello e lunghezza, serve un po’ di allenamento per fare giro completo) |
TEMPO: 4,15 ore (con buon passo) |
DISLIVELLO: 785 m a salire e a scendere |
LUNGHEZZA: 14,20 km |
DOVE: Campigna, Emilia Romagna |
Indice degli argomenti
Dal Monte Falco e Falterona alla sorgente dell’Arno
Il Monte Falco e il Falterona sono due cime all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e si dà il caso siano anche le cime più alte.
Il Monte Falco con i suoi 1658 metri è la montagna più alta dell’Appennino Tosco-Romagnolo e la seconda il Monte Falterona con i suoi 1654 metri.
Elemento però ben più significativo in tema di trekking: queste cime e questo percorso ben si prestano in ogni stagione dell’anno.
Se in inverno pieno serve verificare la presenza o meno della neve (sempre più difficile di anno in anno), in autunno camminare nel bosco e su questi sentieri è davvero ideale.
Pronti a scoprire il percorso?
LEGGI ANCHE: Trekking nelle foreste Casentinesi: 5 percorsi imperdibili
Come arrivare?
Il paese di riferimento è la “famosa” Campigna, famosa nell’Appennino in realtà o forse dovrei dire famosa un tempo? Ad ogni modo è una meta molto graziosa dell’Appennino Toscco-Romagnolo.
Tra le provincie di Firenze e Arezzo, siamo in Toscana (ai confini con Emilia – Romagna).
In realtà però il percorso parte più in alto al Rifugio Cai Forlì. Noi abbiamo lasciato la macchina in una strada e poi preso il sentiero, con la traccia gpx vi saprete barcamenare.
Dopo Campigna serve ancora salire qualche km per arrivare al Rifugio.
LEGGI ANCHE: Trekkking Corno alle Scale
Consigli per l’escursione e indicazioni pratiche
- Si può fare con i bambini?
Sì.
Naturalmente dipende sempre da allenamento dei bambini e dalla loro voglia, questo lo potete sapere solo voi, ma di bambini lungo il percorso ne ho incontrati tanti. Se mai lo si accorcia un po’ rispetto a quello presentato qui. - Cani
Si può fare con i cani. Si è in zona boschiva e con forte vegetazione, le zecche qui rischiano di esserci ma non si è troppo in basso.
- Il Rifugio Cai Forlì è ancora chiuso.
Quando sono stata io (ovvero settembre 2020) il rifugio era chiuso e non pareva dare alcun segnale di riapertura. - Non si incontrano punti di ristoro.
Serve quindi se mai fermarsi a Campigna per poter comprare qualcosa da mangiare. Noi abbiamo trovato un bar.
- Percorso segnalato.
Sempre consigliato però avere una mappa con sé.Mappa Parco Foreste Casentinesi (noi abbiamo questa, non è ottima)
Mappa Monte Falterona e Campigna
LEGGI ANCHE: Escursione Madonna del Faggio
Percorso
PARTENZA: | Rifiugio Cai Forlì (da Wikiloc mobile potete digitare “indicazioni stradali per sentiero” e vi si apre Google Maps) |
ARRIVO: | Rifugio Cai Forlì |
GIRO AD ANELLO: | solo in parte |
SEGNALETICA: | sì (non sempre evidente) |
TRACCIA GPX: | sì (per scaricarla serve essere su desktop) |
LEGGI ANCHE: Escursione alla Cascate di Acquacheta
Descrizione escursione Monte Falco e Falterona, Capo d’Arno e Lago degli Idoli
Un’escursione classica dell’Appennino Tosco-Romagnolo, frequentata e piuttosto gettonata. Sarà che qui convergono sia i toscani che i romagnoli, sarà che siamo vicino a Campigna, sarà per il bel paesaggio che si trova a tratti…
Fatto sta che qui ho incontrato parecchie persone più del solito rispetto alla media “appenninica”. Il fatto che fosse anno 2020 sicuramente fa.
Di base l’escursione non presenta particolari difficoltà e si può accorciare rispetto a quella di cui vi parlo da qui anche il ritrovare numerose persone.
Partenza Rifugio Cai di Forlì
Per quanto noi siamo partiti un po’ più in basso, come partenza ufficiale potete considerare il Rifugio Cai di Forlì che sorge in una posizione davvero bella.
Spazi aperti, panoramici, praticamente giganteschi, un piacere per gli occhi… Peccato il rifugio sia chiuso ma di prati attorno per godere dell’insieme tanti.
Monte Falco e Falterona
Dal Rifugio per arrivare al Monte Falco si impiegano circa 40 minuti (così indicata il cartello, non ricordo quanto ho impiegato io onestamente), e si inizia su strada sterrata/sentiero molto agevole.
Si è in salita, ma una salita non ripida. Se avete la fortuna di fare il percorso con il cielo blu, il contrasto tra la collina e il cielo è intenso.
Si inizia poi a percorrere un piccolo pezzo di bosco, ricordiamoci sempre che siamo nelle Foreste Casentinesi…
… e si passa sotto dei trasmettitori, piuttosto evidenti.
Ben presto si torna nei prati e ci si avvicina al Monte Falco, una cima difficile da “cogliere”.
La prima cosa che ho pensato arrivandoci è stata: qui ci sono prati spettacolari per un po’ di campeggio libero.
Il cartello però e la vista testimoniano che siamo arrivati sul Monte Falco, il più alto delle Foreste Casentinesi.
Lasciato Monte Falco, si torna nel bosco. Fare pausa al Monte Falco prevede poco spazio, quindi decidiamo di proseguire che è ancora troppo presto per fare pausa.
Proseguendo nel bosco si arriva poi a Monte Falterona, seconda “cima” dell’escursione che riserva una croce e una sorpresa.
La sorpresa sta nella gente!
Non mi è mai capitato in questi anni di Appennino di trovare tanta gente così e da un lato ne sono davvero lieta, dall’altra (lo ammetto) rimpiango subito la solitudine di queste montagne.
Una contraddizione che non credo di sapere superare nel giro di breve. Ci rifletterò!
Capo d’Arno, da dove nasce il fiume Arno
Il bello di questa esursione è che si passa anche da un luogo che scenograficamente, vi allerto, non dice nulla di che… Ma che simbolicamente evoca secoli di storia, cultura e anche arte: la sorgente dell’Arno, è qui.
Capo d’Arno per l’esattezza.
Non so se a voi affascina ma io sono stata felice di scoprire Fumaiolo dove nasce il Tevere, e felice di scoprire in questo frangente dove nasce il Fiume Arno.
Lago degli Idoli
La prima cosa che devo subito dirvi: il Lago degli Idoli si chiama così solo per una questione di ritrovamenti storici e non per le sue dimensioni o la sua imponenza. NO, ma proprio no.
Il nome non sapendo la storia pare molto esoso per un laghetto che è grande come i bacini anti-incendio presenti in montagna (traduco: davvero piccolo e poco “lago)… Ma l’origine del nome si deve al ritrovamento di numerose stipi votive di origine etrusca risalente al 1883.
Detto questo vi lascio una immagine. Il giretto del lago credo si possa fare in 4 minuti, perimetro completo.
A questo punto si prosegue il giro e si torna poi indietro lungo lo stesso sentiero da cui si è arrivati. Il giro ad anello è solo in parte.
Nell’insieme un bel giro di una giornata. Il lato positivo è che è un’escursione varia perchè tocca diversi punti, poi naturalmente siamo nelle Foreste e quindi il bosco domina, ma qui si hanno alcuni punti panoramici di interesse.
Fatemi sapere se andate!
Ogni giovedì appuntamento fisso con racconti o video di trekking, cammini o escursioni! Idee per nuove gite o consigli, trovate tutto qui: FRINGE IN TREKKINGSe volete invece ess ere sempre aggiornati e non perdervi nessun post, iscrivetevi alla newsletter e indicate “trekking” negli interessi. |
Jules dice
Questo sembra molto alla mia portata, me lo segno!!
Simona Scacheri dice
Sì, decisamente alla portata di tutti, anche chi è meno allenato 🙂