Visitare il Monte Nemrut in Turchia: 3 cose da tenere a mente
Voi avete mai sentito parlare del Monte Nemrut? Ecco. Ai tempi, agosto 2009, per me, era la prima volta.
Siamo in Turchia, Anatolia sud-orientale.
Quella parte del Paese poco conosciuta, quella parte poco turistica, quella parte che richiede giorni di viaggio per arrivarci e vi trasporta in un “altro mondo”.
Quella parte che ritengo una delle perle di un Paese magnifico come la Turchia, ma di cui spesso non si sente parlare… E io comunque ancora adesso, ogni volta che guardo la quantità di pagine della Lonely Planet, mi chiedo come sia possibile aver trovato la pagina del Monte Nemrut!
Nel corso del tempo però il Monte Nemrut è diventata una meta più nota, quantomeno per coloro che scelgono zone più “esotiche e avventurose” rispetto a quelle turistiche, e per questo vi voglio raccontare la mia esperienza in primis e darvi alcuni accorgimenti.
Come tutti coloro che passano dalla Turchia, mi trovavo in Cappadoccia insieme ad altri amici.
Non avevamo nessun programma prestabilito di viaggio, ma a forza di leggere quanto veniva narrato di questo sito (Patrimonio dell’Unesco per giunta) l’idea diventa allettante e decidiamo di fare una variazione considerevole rispetto all’idea di massima (che prevedeva un tour nella parte centrale e occidentale della Turchia), di rinunciare se mai a qualche giorno di mare (ebbene sì, ai tempi fare qualche giorno al mare era ancora di mio gradimento) e scegliamo di addentrarci fino a questo misterioso “Monte degli Dei”.
Leggendo le info sulla guida capiamo però che arrivarci da soli sarebbe stata un’impresa un po’ troppo dispendiosa in termini di tempo visto che eravamo in viaggio con mezzi locali e non con mezzo privato (se invece voi avete un’auto, la meta si raggiunge piuttosto facilmente), e quindi optiamo per un tour organizzato che ci porti dalla Cappadoccia fino al Monte Nemrut e scegliamo Nese Tour prenotando direttamente in loco a Goreme. Il costo ai tempi per un tour di 2 giorni fu di € 120 a testa, immagino che ora sia salito, ma almeno avete delle proporzioni (e se vi capita mi aggiornate sui costi che sono sempre curiosa?).
Il Parco naturale del Monte Nemrut è l’attrazione più importante della Turchia Orientale e prevede la vista unica ed enigmatica di teste di statue sulla cima del monte Nemrut Dagi (2150 metri). Queste teste di statue furono scoperte solo alla fine del XIX secolo da un ingegnere tedesco e riportate alla luce con degli scavi verso il 1950. A quanto narra la storia furono volute dal re Antioco I Epifane che in epoca preromana fece erigere diverse statue raffiguranti sé stesso e le divinità (che per lui erano i suoi parenti… ).
Fece inoltre costruire dei tumuli di massi rocciosi di 50 metri l’uno dove si ipotizza ci siano le tombe sue e della sua famiglia.
Il tempo e i terremoti hanno “decapitato” queste statue e ora si trovano questi corpi giganteschi con le loro teste a terra… Il tutto su di un monte in uno scenario che se non vi sembra già dalla descrizione unico al mondo, fidatevi di me, lo è.
Il periodo per poter fare questa escursione però va da maggio ad ottobre dal momento che parliamo di montagna e durante l’inverno rischiate di trovare le neve e la strada diventa impercorribile… E qui veniamo alla mia esperienza e alle cose che vorrei teneste a mente (almeno voi) prima di andare!
1. Viaggio lungo e impegnativo (500 km dalla Cappadoccia)
Il primo giorno di tour è stato trascorso totalmente in viaggio. A parte un paio di tappe necessarie, un pranzo in un posto che io sul mio diario di viaggio ho definito “orrendo” (che mi chiedo cosa avesse di così atroce visto che non uso quasi mai un simile aggettivo in ambito viaggi) e un’altra tappa merenda, il resto del tempo è stato trascorso in questo minivan su strade che non offrivano molto alla vista.
Verso il tardo pomeriggio siamo arrivati nella cittadina in cui dormivamo sentendoci dire dalla guida: “Sveglia stanotte alle 2, partenza alle 2.30 per arrivare al Monte Nemrut”.
1b Non lo chiamate gelato!
Eh no, perché darmi il gelato turco e dirmi che è gelato è cattiveria! Se vi piace il latte di capra, beh, forse… Ma nonostante io l’abbia RICOPERTO CON DUE CENTIMETRI DI CIOCCOLATO FUSO, no! Non vi aspettate di mangiare del gelato.
2. IL FREDDO!
Siamo arrivati al monte alle 4.30 perché la vera peculiarità dell’escursione prevede L’ALBA SUL MONTE NEMRUT! Entriamo in un rifugio veramente splendido dove ci sono pochi turisti con le loro guide e una sola costante: INFREDDOLITI E MEZZI GHIACCIATI vicino alle stufe.
Bene, io avrei voluto INSOLENTIRE e tanto la guida! Eravamo del tutto impreparati. Noi, come molti altri turisti lì insieme a noi. Se quando vado in montagna so le temperature, lì era il mese di agosto, io ero in viaggio con una felpina e un antivento e sul Monte Nemrut ci saranno stati (senza scherzare) 0/3 gradi. Faceva un freddo assurdo. E c’era (ovviamente) pure un po’ di vento a rendere il tutto più “frizzante”.
Nonostante la nostra guida non avesse avvisato in ALCUN MODO, una volta al rifugio siamo riusciti a farci dare delle pesantissime coperte in lana per affrontare la salita e poter godere dell’alba.
Eppure, sappiatelo, tremavamo lo stesso dal freddo tutti noi (uomini inclusi che si sa, sopportano meglio il freddo rispetto alle donne). La Lonely Planet in realtà parlava di temperature basse, ma un conto è pensare che faccia un po’ freddo (la media delle temperature in Turchia ad agosto è di 35 gradi!), un conto è il freddo quello vero. E l’ora dell’alba è la più fredda… Appena sale il sole vi sembrerà un sogno a confronto.
3. Salita ripida e impegnativa
E poi dopo la tappa al rifugio si sale. Un tratto di circa 30 minuti per arrivare al punto panoramico in cui ammirare l’alba e poter vedere le teste delle statue. Salita bella ripida e impegnativa. Se siete fuori allenamento come ero io ai tempi, qualche santo lo tirerete giù…
Eppure, vale! Eppure nonostante il freddo, il vento e la levataccia, l’alba vista da lì è decisamente un gran scenario. Le teste delle statue poste su queste terrazze sempre volute dal re con leggere manie di grandezza immergono in un’atmosfera che sa di tempi antichi, e sperando che nel mentre non abbiano reso questa zona troppa turistica, l’aura di misticismo che aleggia in questo luogo lo rende un posto da non perdere!
Elisa - TripVillage dice
Che bel posto!! Grazie per avermelo fatto scoprire 🙂
Simona dice
Ciao Elisa!
Grazie a te! Penso che sia una delle cose più belle del nostro condividere le esperienze di viaggio… Farci scoprire a vicenda posti che (ancora) non avevi preso in considerazione! 😉
adriana dagnino dice
lavoravo ad una tesi al mio computer e sullo schermo, dopo una brevissima pausa, invece del mio lavoro ho trovato questo scenario da favola, cliccando ho scoperto di che si tratta ……semplicemente Divino…..grazie per le preziose informazioni e per i consigli.
Simona Scacheri dice
E pensa che le foto non rendono (soprattutto le mie che sono tremende qui… ), mi fa piacerissimo aver contribuito a crearti distrazione! ahahaha
Grazie a te per il commento che mi fa molto piacere da un lato e tanto sorridere dall’altro visto che mi ci ritrovo molto…
Buon/a lavoro/tesi!!!
Orlando Sanchez dice
Muchas gracias por compartir tus experiencias del viaje a Turquia !!
Maria dice
Io ci sono stata e per me è stata una delle gite più belle che ho fatto nei 20 anni di vacanze estive passate nella meravigliosa Turchia… indimenticabile…