Indice degli argomenti
Monte Summano: escursione panoramica sulle Prealpi Venete
Avevo in mente di fare quest’escursione da almeno un anno! Pur non sapendo niente del Monte Summano, pur essendo poco interessata all’arte moderna a tema religioso, pur con il fatto che vivendo io a Ravenna non era molto comodo arrivarci… quando ho letto “sentiero delle Creste” io sono andata in fissa. E siccome si sa che le fisse devono trovare sfogo, finalmente, ho fatto quest’escursione.
Escursione al Monte Summano lungo il sentiero delle Creste
Escursione semplice e piacevolissima lungo le Prealpi Venete. Adatta a tutte le stagioni visto che la cima è a 1200 metri (circa), ha qualche tratto esposto e poco adatto a chi soffre di vertigini. In realtà leggendo queste avvertenze mi aspettavo molto di peggio, ma vi riporto quanto dicono anche gli altri e non solo il mio parere. Di mio ho visto un paio di tratti che potevano dare fastidio, ma il sentiero non è “a picco” e con noi c’era una ragazza sensibile alle vertigini che l’ha fatto senza problemi.
Commento di chi è alle prime armi: “Percorso non scontato”.
Come arrivare al parcheggio per iniziare percorso
Per iniziare il percorso serve andare prima in direzione di SANTORSO (siamo in provincia di Vicenza) e poi mettere sul navigatore Trattoria Colletto, bellissima da fuori per giunta (dentro non sono andata). Dista circa 20 minuti da Santorso e arrivando alla Trattoria si puó serenamente parcheggiare. Il percorso inizia da lì.
Cima Monte Summano: dati tecnici
- Punto di partenza: Trattoria Colletto
- Punto di arrivo: Trattoria Colletto
- Itinerario ad anello
- Difficoltà: E
- Dislivello: 500 metri
- Segnalato: segnali CAI
- Durata: 1.45 a salire e 1 ora a scendere
Questi percorso è breve, veloce ma altrettanto intenso. Da qui il suo valore.
Si parte seguendo il sentiero 462 A ovvero il sentiero delle Creste e si inizia a salire quasi subito. Partendo si arriva subito ad un punto panoramico decisamente ampio, intenso e con un bel precipizio che scende. A chi dà fastidio basta tenersi alla larga (non è sul sentiero, serve fare una leggerissima deviazione) ma per chi non ha problemi con le vertigini: che scenari!
Il percorso è segnalato anche se in un paio di punti serve fare attenzione. Ci sono davvero tanti bivi peró, qua e là, quindi anche se nel concreto non ci siamo persi assolutamente, un gps con il tracciato potrebbe aiutare (prima o poi imparo a usarlo e ve lo metto direttamente sul blog).
Si passa in mezzo ai boschi uscendo a tratti e godendo di bellissimi punti panoramici. Alcuni tratti richiedono accortezza dal momenti che il terreno è disconnesso.
Dopo una prima iniziale salita, partono diversi sali scendi ed essendoci 500 metri di dislivello la fatica si sente. Soprattutto nella parte finale: la salita alla croce.
L’ultimo tratto tira abbastanza ma è anche il migliore visto che finalmente si raggiunge la vetta e la vista si apre a 360 gradi… e qui se beccate una giornata di cielo terso potete davvero goderne! A onor del vero è quanto speravo io: il cielo blu e la vista tutt’attorno e invece…
Nel mio caso sfuggivamo dal temporale che ci minacciava con rumori di tuoni e lampi in sottofondo. Non solo quindi non abbiamo trovato il cielo blu, ma ci siamo anche affrettati senza sostare troppo in cima dal momento che temevamo di prendere l’acqua.
Il rientro l’abbiamo fatto comodamente lungo una strada di cemento che rientra al punto di partenza e che su percorre senza alcun problema. Sia per la durata del percorso quindi che per il facile rientro, la ritengo un’escursione facile e adatta anche a chi alle prime armi (se mai vi manderà un po’ a quel Paese per via delle salite, ma senza fatica si gode solo a metà!).
stefano dice
ciao che carta dei sentieri posso prendere per questo itinerario
Simona Scacheri dice
Ciao Stefano… confesso di non averla presa! Ho seguito i segnali avendo deciso all’ultimo… ma se hai i gps ci sono anche tracce online. Diversamente se segui il sentiero principale… ma sì! Sarebbe cosa sacrosanta la mappa