DIFFICOLTÀ: impegnativa con neve |
TEMPO: 4 ore totali |
DISLIVELLO: 520 metri |
LUNGHEZZA: 12,65 km |
DOVE: vicino a Pragelato – Piemonte |
Indice degli argomenti
Parco Naturale Orsiera Rocciavrè: splendido trekking nelle Alpi Cozie
Avete mai sentito parlare del Parco Orsiera Rocciavrè?
Se non siete piemontesi, quasi sicuramente la risposta è no… Eppure vi sto per presentare un trekking a dir poco splendido e soprattutto fattibile in ogni stagione.
Non a caso il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè è definito “per le quattro stagioni”.
ARGOMENTI: |
Il Parco si estende lungo le Alpi Cozie settentrionali, che per chi come me ha sempre 5 in geografia montana sono le Alpi che insieme alle Graie e alle Marittime formano il confine tra Italia e Francia.
Questa escursione è stata vissuta in pieno inverno, con la neve a tratti ghiacciata o sciolta dal sole, ma di fatto è fattibile in ogni stagione.
E se in inverno è sicuramente piuttosto impegnativa perché 500 metri di dislivello nelle neve si fanno sentire, d’estate diventa di livello medio e quindi fattibile dai più.
Cosa aspettarsi?
Splendido paesaggio e possibilità di vedere diversi animali.
Ma come sempre, procediamo con ordine.
Dove si trova quest’escursione?
Percorso
Località di riferimento: Balboutet
Il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè si trova nella provincia di Torino e include come detto le Alpi Cozie nei territori delle Val Chisone, Val di Susa e Val Sangone.
Si tratta di un Parco che ricopre quasi 11.000 ettari e ha una media di cime a 1400 metri ma con le cime più alte che vanno ben oltre e sfiorano i 3000: Monte Orsiera (2.890 m), Monte Rocciavrè (2.778 m) e Punta Rocca Nera (2.852 m).
Se vi chiedete come mai questo nome?
Deriva proprio dalla cime: Orsiera, è la più alta e Rocciavrè l’unica che affaccia sulle tre valli.
In questa escursione si va di poco sopra i 2000 metri.
Consigli per visitare il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè
- Se fate un’escursione invernale come me, meglio sempre informarsi anche solo dai locali sulle condizioni della neve. In caso di neve fresca necessarie le ciaspole, in caso di neve ghiacciata consiglio i ramponcini.
- Questo Parco Naturale è stato fondato per proteggere un’area naturale esterna alle zone di maggior afflusso turistico importante quindi tenere presente che qui oltre a dover rispettare come sempre quanto vi circonda, trovate una natura ancora incontaminata (e splendida!).
- Si può campeggiare liberamente nel parco per il solo pernotto.
Nel caso non sappiate le regole in merito al campeggio libero trovate tutto spiegato nel dettaglio nelle normative qui sul blog, ma in questo parco si può pernottare ovvero mettere la tenda la sera e toglierla la mattina. Che meraviglia! - Numerosi gli animali selvatici che si possono avvistare. Da rispettare e NON dare MAI da mangiare agli animali selvatici se ci tenete a non ucciderli.
- I cani possono venire insieme a noi, ma andrebbero tenuti al guinzaglio oppure sotto controllo di modo che non disturbino gli animali selvatici.
Se volete più informazioni vi lascio il depliant informativo del Parco
Come arrivare al punto di partenza?
Ci sono diversi accessi al Parco e ve li ricopio tutti qui per comodità:
Da Val di Susa:
Bussoleno, Mattie, Meana di Susa, San Giorio di Susa, Villar Focchiardo: Autostrada A32 – Strada Statale 24 del Monginevro
Da Val Sangone:
Coazze, Strada Provinciale 192 Accessi
Da Val Chisone:
Fenestrelle, Roure, Usseaux
Strada Provinciale 23 del Sestriere
Di mio sono arrivata a Balboutet, andata avanti fin dove potevo con la macchina per via della neve, e poi ho iniziato a camminare in un primo pezzo di strada asfaltata, poi sterrata e solo dopo circa 30/40 minuti è iniziato il Parco.
In estate credo possiate avvicinarvi molto di più.
Descrizione
NB: qui vi racconto la mia escursione invernale.
Voi potete ripercorrerla in ogni stagione, ma ovviamente le cose saranno diverse da vivere, così come i paesaggi stessi.
Dormendo a Pragelato, volevamo fare un’escursione/ciaspolata con la neve nonostante ce ne fosse poca e in parte ghiacciata.
Il gestore della struttura in cui dormivamo (amici e io) ha consigliato il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, con mia grande gioia.
Da Pragelato sono appena 10 km, arrivando sopra Balboutet siamo saliti fin dove possibile, per poi parcheggiare l’auto sul ciglio della strada e iniziare a camminare.
C’era già neve sulla strada, ma soprattutto non c’era motivo di proseguire in auto.
La prima parte quindi nel mio caso è stata quanto mai semplice.
Dopo una prima parte di asfalto inizia una parte boschiva con strada sterrata. Si sale molto molto gradualmente quindi difficilmente si percepisce fatica in questo primo tratto.
Nel mentre abbiamo trovato un compagno di avventura che si è autoinvitato: Furio!
Un grosso cane nero a dir poco delizioso. Dolcissimo, coccolone con tutti e che ha deciso di passare la giornata con noi accompagnandoci nella nostra escursione. (Che si chiamasse Furio era scritto sul suo collare, si vede che spesso lasciava casa per fare qualche gita con chi arriva!).
La neve nel nostro caso era ghiacciata, le ciaspole non erano essenziali in realtà anche se nel corso della salita aiutano e spesso anche in caso di ghiaccio se non si hanno i ramponcini.
Il mio problema con le ciaspole è il rumore che fanno sulla neve ghiacciata. Il rumore di plastica non si può sentire nella natura… e quindi le ho tolte e portate dietro nello zaino aggiungendo 2 chili di peso a uno zaino già pesante. Non proprio una soluzione geniale eh.
Dopo circa 40 minuti si arriva alla parte di Parco. Dei cartelli segnalano l’entrata e soprattutto le regole previste per il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, alcune inattese.
Voi li leggete i cartelli?
Io se non li leggo nel mentre, faccio foto di modo da leggere non appena ho un attimo visto che credo sia molto importante attenersi alle regole di un Parco Naturale. O no?
A questo punto il paesaggio si apre e siamo dentro una vallata.
Fino a questo punto la ciaspolata/escursione è stata molto molto semplice…
Ma il bello deve ancora arrivare.
Viene indicato un punto in alto, una sella, lontana ai miei occhi e totalmente innevata ovviamente e si dice: dobbiamo andare là.
Una cosa va detta: si capiva che era una mazzata fin dal primo sguardo, ma la speranza che la vista fosse peggio, c’era sempre.
E invece, con il cavolo. Una mazzata.
Se in estate sono certa ci sia un bel sentiero da seguire che prenda la salita in modo trasversale, noi essendo in inverno, essendoci la neve, la prendiamo invece diretta. Non sappiamo dove sia il sentiero di preciso.
Chi è in testa al gruppo non si preoccupa di cercarlo e va “dritto per dritto” come dicono a Roma con il problema che tutti seguiamo… e moriamo!
La salita in direttissima con la neve e senza ciaspole è a dir poco probante.
Non solo.
Per quanto sia febbraio, fa un caldo incredibile. Di mio percepisco 20 gradi, ma credo siano più realistici 10?
E come se non bastasse il mio zaino pesa 10 kg, ma a parte tutto questo…
Il paesaggio è a dir poco incantevole. Splendido. Magico!
Cielo blu, cime innevate e nessuno e dico nessuno presente a parte noi. Superata la fatica, resta solo la meraviglia.
Ci diamo come meta una casetta di cui non so indicarvi il nome, e quando arrivo canto dentro di me l’alleluia.
Dovrei essere abbastanza allenata in teoria, dovrei essere abituata in teoria, eppure camminare nella neve senza ciaspole mi fa capire che sono una mezza sega (cit.) e ne prendo atto.
Pausa rigenerante, si può salire alla sella per vedere dall’altra parte.
Arriva poi il momento della discesa che grazie alla neve sciolta per via del sole è stata a dir poco divertentissimo.
Veloce e leggera, con il sole in faccia e gli occhi pieni di panorami strepitosi siamo scesi.
In caso di neve ghiacciata invece vi consiglierei di cuore i famosi ramponcini.
Credo il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè abbia tantissimo da offrire e scoprire, e per chi ama una montagna non troppo antropizzata, questo luogo è da mettere sulla lista.
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