
Parigi. E senza filtri (non andavano ancora di moda!)
Perché vivere una vacanza studio a Parigi?
(Sottotitolo: E devi pure chiedertelo?)
Premessa: non mi è possibile parlare in modo neutrale o quantomeno oggettivo di Parigi perché io di Parigi mi sono innamorata all’istante. Pam! Un colpo secco. Dritto al cuore o al cervello, non so come funzionino questi amori, ma so che vivere una vacanza studio a Parigi è stata una delle migliori idee io abbia mai avuto in vita mia.
Avevo 18 anni.
Mia madre insisteva da anni per mandarmi in qualche college estivo a studiare (pensa te che doveva pure insistere!) e io volevo partire sì, ma era quel discorso dello STUDIO che mi convinceva poco eh.
Un giorno arrivò la mia prof di francese proponendo una vacanza studio a Parigi organizzata dalla MLA, ne parlava un gran bene e la cosa mi faceva temere si dovesse studiare un po’ troppo, ma (ça va sans dire) Paris, c’est PARIS!
Ammetto subito: ad oggi in effetti la ritengo una delle cose più belle che io abbia mai fatto. E dal momento che l’altra sera ho ritrovato le foto, totalmente cartacee ovviamente, mi è venuta voglia di raccontarvi cosa è significato per me vivere una vacanza studio a Parigi…
Il francese non è una lingua morta
Al contrario è poetica, armoniosa, divertente, varia, seducente, sensuale e ogni volta in cui qualcuno vi dice “je vous en prie” al posto del semplice “prego” voi vi sentite un po’ più coccolati. (Potrei aggiungere che i Parigini sono decisamente, come dire, FIGHI? No beh, così, per dire eh!)
Parigi val bene una messa
Vivere una vacanza studio a Parigi significa vivere dal di dentro Parigi. Vivere i suoi boulevard, i suoi quartieri e le sue piazze. Camminare lungo le vie di questa città, ammirare i suoi tetti blu, prendere un caffé o perdersi per ore nel museo più importante del mondo. E ancora assistere a un concerto in un locale vicino a Belleville o incappare in degli artisti di strada a Place de Vosges, ammirare estasiati il lungo Senna o ritrovarsi a Le Marais, passare le giornate respirando l’atmosfera unica che solo Parigi sa donare…
Oddio mi fermo. Scusate, ma ve l’ho detto che non mi riesco a dare una regola.
Perché Parigi è troppo bella.
Versione sintetica.
La vacanza studio, almeno una volta nella vita, va fatta
Non conta l’età, conta il viverla. Ore e ore di lezione, conversazione serrata in lingua, persone provenienti da tutte le parti del mondo… Il giorno in cui inizierete a sognare anche in francese sarà il vostro giorno di vittoria!
Investimenti sul proprio futuro
Onestamente ho sempre pensato che studiare le lingue fosse un’idea intelligente. Studiarla direttamente in loco unisce l’utile al dilettevole. Vi permette di addentrarvi nella cultura del posto, confrontarvi con gli insegnanti sui modi di dire e arrivare a sentire la lingua e non solo a parlarla. Scegliere poi come meta Parigi significa garantirsi un’esperienza di successo (se anche il francese nella vita vi servisse poco, vi dico, la vacanza studio in quella città invece, vi regalerà tanto).
Utilità da non trascurare anche nel presente
Volete chiedere al mio moroso che danno stava creando quando una dolcissima signora Armena, poco portata per le lingue, chiese con estrema premura se avevamo dormito bene limitandosi all’unica parola che conosceva ovvero… “Ça va?” solo che ha trovato lui, uno dei pochi che quella semplice parola non la conosce e ha risposto alla povera signora “No”.
(Lei: disperata. Lui: alle prese con tentativi a gesti di recupero. Io: piegata in due dal ridere).
… E non diciamo che il francese è una lingua inutile!
Sono esperienze che restano
Non posso negare che nella vacanza studio, oltre allo studio, c’è tutto quel lato come dire… Divertentistico? Di scoperta? Di condivisione?
Studenti da tutte la parti del mondo, personalità variegate, racconti lontani e vicini, amicizie! Splendide e immediate amicizie che ti permettono di iniziare quello che io ritengo il viaggio più affascinante di tutti sempre: la scoperta della natura umana!
Ai tempi io ero abituata alla mia (poco amata) città di Alessandria (dove sono nata) e conobbi persone che arrivavano dalla Grecia, dagli Stati Uniti e ancora Germania e Svizzera… Ma divenni amica di una ragazza di Milano, e ricordo ancora come ascoltavo i suoi racconti della vita milanese.
Dopo un anno, mi trasferii a Milano e dopo altri 12 ho pure comprato casa.
E poi non diciamo che vivere una vacanza studio a Parigi non lasci un segno sempiterno (o quantomeno parecchio duraturo).
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