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Un’avventura slow nel cuore delle Dolomiti
Quando si parla delle Dolomiti, la mente corre subito a paesaggi maestosi, cime che svettano verso il cielo e sentieri che promettono emozioni a non finire. Il Primiero Slow Tour è tutto questo e molto di più: un’esperienza immersiva che ti porta per mano nel cuore del Trentino, in una dimensione fatta di lentezza, natura e scorci spettacolari delle Pale di San Martino.
Dove siamo?
Siamo in Trentino, precisamente nella splendida valle del Primiero, con le Pale di San Martino che dominano l’orizzonte. Queste montagne sono tra le più iconiche delle Dolomiti e regalano una vista che ti fa rimanere a bocca aperta ogni volta che alzi lo sguardo. Il Primiero Slow Tour è un percorso che si sviluppa attorno a questa valle, tra boschi, prati, malghe e piccoli borghi alpini, in un ambiente dove la natura è ancora protagonista e ogni passo è un invito alla scoperta.
Di che percorso si tratta?
Il Primiero Slow Tour è un trekking di cinque giorni, pensato per chi vuole vivere la montagna senza fretta, assaporando ogni momento. Non è una corsa contro il tempo, ma un viaggio che ti invita a rallentare, a respirare l’aria fresca e a lasciarti affascinare dai panorami mozzafiato. L’itinerario è ad anello e si snoda tra sentieri facili e medi, passando per rifugi accoglienti e malghe dove fermarsi per una pausa. Ogni giornata ha un ritmo diverso, con tappe che variano dai 10 ai 16 km, perfette per chi ama camminare.
I punti di forza del Primiero Slow Tour
Ciò che rende questo trekking speciale è la possibilità di scoprire il territorio in modo autentico. Lungo il percorso si incontrano malghe e rifugi (attenzione ai periodi di apertura) dove assaggiare formaggi locali, borghi caratteristici come Fiera di Primiero e Mezzano (uno dei borghi più belli d’Italia) soprattutto panorami spettacolari sulle Pale di San Martino.
Ma non è solo la bellezza del paesaggio a colpire: è l’atmosfera di questo trekking, la calma che si respira, l’incontro con le persone del posto e la sensazione di far parte di un qualcosa di più grande. Ogni giorno è una scoperta, un invito a lasciarsi stupire da un fiore, da un animale che si fa intravedere tra gli alberi, o semplicemente dal suono del vento tra le foglie.
Nel mio caso grazie alla pioggia ho visto ben 3 salamandre pezzate, non mi era mai successo.
Che emozione.
Quando si può fare?
I periodi migliori per affrontare il Primiero Slow Tour sono quelli lontani dall’alta stagione, ovvero maggio e giugno e poi ancora settembre e ottobre. Questo perché l’altezza media del percorso è di circa 1500 metri, il che rende queste stagioni ideali per godere delle temperature miti e della tranquillità dei sentieri.
A chi lo consiglio e perché?
Credo che il Primiero Slow Tour sia un bel percorso pieno di potenziale. L’idea è grandiosa e si presta a tanti escursionisti.
– Il livello è principalmente escursionistico, quindi si adatta a chi non cerca percorsi troppo tecnici ma desidera immergersi nella natura, ammirare paesaggi e vivere un’esperienza di benessere.
– Al contempo, serve essere allenati: cinque giorni con lo zaino sulle spalle non sono pochi e richiedono una buona resistenza fisica.
– È possibile fare delle variazioni sul percorso; guardando la mappa, si possono tagliare alcune parti o, al contrario, aggiungerne per renderlo più personalizzato.
– Ci sono molti punti di fuga, quindi il percorso può essere modulato anche per due o tre giorni, adattandosi alle esigenze di chi ha meno tempo a disposizione.
Dove si dorme?
Durante il Primiero Slow Tour si dorme nei rifugi escursionistici che si incontrano lungo il percorso. Tutti questi rifugi hanno qualcosa di speciale e ciascuno offre un’esperienza unica:
– Rifugio Cereda: Si mangia bene, con piatti tipici e gustosi. Le camere sono graziose e il rifugio si trova direttamente sul Passo Cereda, quindi è facilmente raggiungibile anche in auto.
– Rifugio Caltena: Una perla. Devo dire che qui il termine “rifugio” non aiuta a capire che posto sia. Si mangia divinamente, grazie alla presenza di una chef in cucina. Le camere sono molto belline e c’è una grande cura nei dettagli: non a caso lo chiamano “baita di charme”. La strada per arrivare è più ostica, ma ne vale assolutamente la pena.
– Rifugio Fonteghi: Un altro luogo incantevole. Molto più semplice rispetto al Caltena, ma le stanze sono comunque molto graziose. La connessione WiFi qui è ottima e si mangia in modo semplice ma molto bene.
– Rifugio Vederna: Che posizione spettacolare! Qui i bagni sono in comune, e sicuramente è il rifugio più spartano del percorso, ma sedersi attorno al fuoco non ha prezzo. Si mangia molto bene e l’atmosfera attorno è pura meraviglia.
Si mangia molto bene, con piatti tipici del Trentino preparati con cura, e si dorme altrettanto bene, sia in camerate che in stanze private. In molti rifugi è possibile portare anche il proprio cane, rendendo l’esperienza ancora più speciale per chi non vuole separarsi dal proprio amico a quattro zampe. Ma soprattutto, si può godere del calore dell’accoglienza: dopo una giornata di trekking, niente è meglio di un rifugio dove sentirsi a casa, scambiare due chiacchiere con gli altri escursionisti e ricaricare le energie per il giorno successivo.
Le tappe del Primiero Slow Tour
Il Primiero Slow Tour si articola in cinque tappe, ognuna con le proprie peculiarità e bellezze da scoprire.
Trovate le tracce gpx sul sito ufficiale.
Ecco una panoramica dei dati tecnici di ciascuna tappa:
1. Tappa 1: Fiera di Primiero – Rifugio Cereda
– Distanza: 10 km
– Dislivello positivo: 700 m
– Dislivello negativo: 200 m
– Tempo di percorrenza: circa 4 ore
2. Tappa 2: Rifugio Cereda – Rifugio Caltena
– Distanza: 10 km
– Dislivello positivo: 700 m
– Dislivello negativo: 800 m
– Tempo di percorrenza: circa 5 ore
3. Tappa 3: Rifugio Caltena – Rifugio Fonteghi
– Distanza: 10 km
– Dislivello positivo: 340 m
– Dislivello negativo: 500 m
– Tempo di percorrenza: circa 3 ore
4. Tappa 4: Rifugio Fonteghi – Rifugio Vederna
– Distanza: 15 km
– Dislivello positivo: 800 m
– Dislivello negativo: 600 m
– Tempo di percorrenza: circa 6 ore
5. Tappa 5: Rifugio Vederna – Fiera di Primiero
– Distanza: 15 km
– Dislivello positivo: 350 m
– Dislivello negativo: 900 m
– Tempo di percorrenza: 5-6 ore
Le difficoltà
Il Primiero Slow Tour è un trekking che non pensa ai mega atleti, ma comunque richiede un po’ di allenamento e abitudine a camminare in montagna. Alcune tappe possono risultare più impegnative, soprattutto per il dislivello, che in certi punti può mettere alla prova gambe e fiato. I sentieri sono sempre ben segnalati, ma è importante avere una buona preparazione fisica di base e abbigliamento adeguato, soprattutto per quanto riguarda le scarpe e l’equipaggiamento per la pioggia. Anche se è un trekking “slow”, le Dolomiti non vanno mai sottovalutate, e bisogna essere pronti a condizioni meteo variabili.
Se desideri ulteriore supporto, puoi rivolgerti all’APT di San Martino di Castrozza, che potrà darti tutte le informazioni riguardo al percorso, prenotare per te i rifugi escursionistici, e anche organizzare un accompagnamento con guida per chi lo desidera.
Qui il pacchetto dedicato al Primiero Slow Tour.
Considerazioni
A me piace molto l’idea che si sia creato qualcosa da fare anche al di fuori dell’alta stagione. Io ho avuto una sfortuna incredibile e ho quasi sempre beccato brutto tempo, ma quando si aprivano le nuvole gli scenari erano notevoli. In caso di bel tempo si vedono spesso le Pale di San Martino e tante altre meraviglie.
Alcune parti della tappa finale hanno dei collegamenti su strada, ma il percorso è nuovo e ci stanno lavorando per ridurli al minimo… entro il prossimo maggio dovrebbe essere tutto a posto. Nota bene: i rifugi riaprono a maggio, quindi preparatevi!
I consigli
Il mio consiglio principale è quello di prenderti il tuo tempo. Il Primiero Slow Tour non è una gara, è un’occasione per riconnettersi con la natura e con se stessi. Fermati nelle malghe, parla con i malgari, assaggia i prodotti locali e goditi ogni passo. P
orta con te uno zaino leggero ma ben organizzato, con tutto l’occorrente per il trekking in montagna: acqua, snack, abbigliamento a strati e una buona mappa del percorso.
Infine, non dimenticare di alzare lo sguardo: le Pale di San Martino ti ricordano a ogni momento perché le Dolomiti sono considerate uno dei luoghi più belli al mondo. Se stai cercando un’esperienza di trekking che ti faccia sentire parte della montagna, il Primiero Slow Tour è sicuramente un’avventura da non perdere.
Luisella dice
Non vedo l’ora di fare questo percorso…. Ottobre lo farò di sicuro… Grazie per farmi scoprire sempre esperienze interessanti
Simona Scacheri dice
Poi mi dirai 🙂
Grazie a te