Sardegna non solo mare: 3 meraviglie
di Valentina Sole
Si avvicina l’estate, tutti iniziano a pensare alle vacanze e la Sardegna resta una delle mete più gettonate di sempre… Solo che spesso si dimentica che questa regione non ha solo il mare! Anzi!
Andare in Sardegna è un’esperienza splendida fin dall’inizio: prendere il traghetto resta ancora, a mio avviso, la scelta migliore per raggiungere quest’isola. Parliamo di un mezzo romantico, evocativo nonché divertente: una volta prenotato il tragitto, si parte già con l’avventura in realtà.
Avete presente quando si conoscono nuove persone sul traghetto? O si ammira la terra che si allontana dalla barca? O ci si perde nell’immensità del mare? Questo è viaggio.
E poi si arriva in Sardegna, e se tutti parlano sempre delle spiagge, delle località marittime o dei locali che popolano quest’isola in estate, io vorrei raccontarvi di alcune escursioni. Deviazioni. Tappe da non perdere.
Conoscete le meraviglie mondiali della Sardegna?
In questo articolo vi avevo raccontato quelle della Sicilia, ovvero i siti o gli elementi scelti dall’Unesco come patrimoni dell’Umanità. Anche la Sardegna vanta delle bellezze riconosciute in tutto il mondo, solo che non parliamo di spiagge e mare seppur queste sono riconosciute in maniera indiscussa da tutta Italia.
Quali sono le meraviglie considerate Patrimonio dell’Umanità in Sardegna da andare a vedere o vivere?
1. Villagio Nuragico di Su Nuraxi
Siamo nella zona di Barumini e qui si trova il villaggio nuragico più grande della Sardegna. La cosa che lascia interdetti di questo villaggio è che parliamo del periodo Avanti Cristo, per l’esattezza tra il XIII e il VI secolo a.C.
Eletto come patrimonio dell’Umanità nel 1997, la Sardegna conserva ancora circa 7000 nuraghi ovvero architetture militari con mura turrite e “Su Nuraxi” è il villaggio più rappresentativo per fare un’immersione in questa antica cultura complessa e essenziale per cogliere l’anima di quest’isola.
2. Canto a tenore ovvero Canto Corale Sardo
Questa non so se ve l’aspettavate e invece anche le culture e le origini di un popolo sono ritenute patrimonio dell’Umanità. Questo canto rispecchia non solo la tradizione locale, ma anche il mondo agro-pastorale alla base del dna dell’isola, da qui la sua indubbia importanza e proprio l’Unesco l’ha inserito nel 2005 tra i patrimoni orali e immateriali dell’Umanità per la sua unicità.
Dove andare per poterlo ascoltare? La Barbagia, il Logudoro, l’alta Ogliastra e le Baronie sono le zone che conservano questa tradizione.
3. Faradda di li candareri di Sassari
Siamo nuovamente nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco visto che si parla di “Rete delle grandi macchine a spalla italiane” ovvero l’associazione che include 4 feste religiose italiane tra cui appunto la Faradda di li candareri di Sassari e che dal 2013 è stata inserita nella lista dei patrimonio mondiali da salvaguardare.
La festa in Sardegna si tiene a Sassari e consiste in un’immensa processione danzante con queste grandi colonne di legno detti appunto “candelieri”… Perché questa festa è patrimonio dell’Umanità? Beh, se fate parte delle 100mila persone che ogni anno arrivano fino a qui per assistervi lo capirete meglio. E se sarete in Sardegna verso il 14 agosto (di ogni anno) raccontate poi cosa ha significato per voi assistere alla “Festa Manna” (grande festa).
Valentina Sole ha la frangetta e nonostante al momento non abbia alcuna intenzione di mettere una sua foto… è l’autrice di questo post e la protagonista di questa esperienza. Se volete scriverle: fringeintravel@gmail.com
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