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Trekking Altopiano Asiago: i 3 percorsi classici da non perdere
di Valentina Sole
L’Altopiano di Asiago è un luogo particolare e come tale va raccontato.
Collocato nelle Alpi vicentine, questo vasto altopiano è un’isola verde contornata da cime che raggiungono i 2300 metri di altezza.
Al centro si trova una distesa di prati e pascoli, ma anche boschi e piccoli paesi posti a circa 1000 metri di altitudine.
Quello che però colpisce di più qui è la portata solare: il sole splende tutto il giorno, non avendo cime elevate dietro cui nascondersi. I panorami sono aperti e lo sguardo può spaziare oltre l’orizzonte al punto che (vi assicuro) nelle giornate più limpide si arriva a vedere la Laguna di Venezia.
L’altopiano di Asiago si trova nella provincia di Vicenza, nella sua parte settentrionale ed è indubbiamente una meta perfetta per chi vuole fare trekking, per chi è affascinato anche dalle escursioni con risvolti storici e culturali e naturalmente per chi è alla ricerca dei gusti della tradizione, delle malghe e dei meravigliosi prodotti naturali dei contadini di montagna… Ma siccome di carne al fuoco ce n’è già troppa, iniziamo con calma: parliamo delle escursioni più belle o meglio più rappresentative di questo magico angolo di montagna veneta.
Come arrivare all’Altopiano di Asiago e come spostarsi
L’Altopiano di Asiago si trova in Provincia di Vicenza, al confine tra Veneto e Trentino.
Come arrivare in automobile
- Autostrada Milano–Venezia fino a Vicenza, imboccare l’autostrada Valdastico (A31) con uscita a Piovene Rocchette, prendere poi la SS 349 “del costo” fino a raggiungere l’Altopiano.
- Da Bassano del Grappa imboccare la Strada della Fratellanza, fino a raggiungere l’Altopiano.
- Da Trento prendere i direzione Lavarone e prendere verso Asiago.
Come arrivare con i mezzi pubblici
- La linea di autobus che sale all’Altopiano parte dalle stazioni di Vicenza e di Bassano del Grappa, ma le corse giornaliere sono poche.
Come sempre quando si parla di montagna, decisamente consigliabile quindi avere la propria auto per potersi muovere in totale autonomia.
Le 3 escursioni imperdibili dell’Altopiano di Asiago
1. Escursione sul Monte Ortigara
Il monte più conosciuto e famoso dell’Altopiano, uno dei teatri della prima guerra mondiale (qui si combatté proprio la “Battaglia dell’Ortigara”, nel giugno del 1917). Numerose infatti le testimonianze presenti lungo tutto il sentiero come trincee, grotte e residui.
Percorso: Piazzale Lozze 1771 m , Chiesetta del Lozze 1890 m, Baito Ortigara, Monte Ortigara 2106 m.
Sentiero CAI 840
Tempo: 2 ore e 40
Lunghezza: 7 km
Dislivello: + 350m
Altitudine: Min. 1770 m slm, Max. 2105 m slm.
Come arrivare:
Una volta saliti sull’Altopiano, seguire le indicazioni per Gallio. Da Gallio procedere in direzione Campomulo, per poi incontrare il Rifugio Campomuletto: da questo punto la strada comincerà ad essere sterrata. Si prosegue seguendo le indicazioni per “Monte Ortigara” fino a raggiungere piazzale Lozze, il punto di partenza per l’escursione.
Descrizione:
Il percorso si svolge lungo il sentiero CAI 840. Dopo pochi minuti di camminata, ci si imbatte nella Chiesetta del Lozze, una piccola chiesetta costruita dagli alpini nel giugno del 1917. Qui è anche possibile visitare un piccolo ossario ai caduti.
Lasciata alle spalle la chiesetta, si procede all’interno della trincea, che alterna tratti chiusi a tratti da cui godere di un completo panorama su quello che fu il campo di battaglia dell’Ortigara.
Il sentiero prosegue fino al piccolo Baito Ortigara, per poi imbattersi nelle trincee austroungariche scavate nella roccia.
Manca poco alla sommità del monte, ma è interessante godere dei panorami e della vegetazione: il pino mugo la fa da padrone, contornando il sentiero con i suoi verdi cespugli. Arrivati sulla cima, ci si trova di fronte la famosa colonna mozza eretta dall’Associazione Nazionale Alpini nel 1920 in ricordo della grande guerra, con la citazione “Per non dimenticare”. Procedendo verso nord, si incontra anche il Cippo Austriaco, testimonianza che il Monte Ortigara è stato teatro di scontro diretto e cruento tra i due schieramenti.
Da qui il sentiero si fa un po’ più scosceso, ed è utile aiutarsi nella discesa con le corde che sono state appositamente collocate nella roccia. Seguendo il sentiero verso sud, si incontra un piccolo cimitero per poi scorgere il piccolo Baito Erio, già incontrato durante la salita. Si procede quindi sui propri passi per raggiungere il piazzale del Lozze.
Consigli:
Fermatevi a leggere le numerose tabelle che incontrerete all’inizio e lungo il percorso: raccontano la storia delle vicende accadute su questi monti, e guidano l’escursionista in uno sguardo al territorio ricco di significato e di storia. Non perdetevi queste informazioni!
Per l’escursione, sono consigliati – oltre agli scarponi da trekking – anche i bastoncini per aiutarsi nell’ultimo tratto di camminata. Un binocolo potrebbe essere apprezzato per scorgere animali come le marmotte, gli stambecchi, i galli forcelli in lontananza, ed ammirare così la fauna selvatica e protetta dell’Altopiano.
2. Escursione a Cima Portule
Definito dagli abitanti dell’Altopiano “Sua maestà il Portule”, questo monte è una dorsale che si erge sino a 2308 metri sul livello del mare, e la sua maestosità è ben visibile anche da lontano. La zona tutt’intorno, “Cima Larici”, lascia senza fiato in tutte le stagioni dell’anno, ma in particolare in autunno: infatti il bosco è composto per il 90% da bellissimi larici, che durante l’autunno rendono i boschi del colore dell’oro.
Il famoso regista Ermanno Olmi ha scelto questa cima per il suo ultimo film “Torneranno i Prati”, in cui vengono riportate molte scene con larici d’orati e notti di luna piena che illuminano le creste di Cima Portule. Anche Cima Portule è stata teatro della Grande Guerra e, lungo questo percorso, sono ben visibili numerosi resti legati alla Prima Guerra Mondiale.
Percorso: Malga Larici – Bocchetta Portule – Cima Portule – Porta Kempel – Cima Larici – Malga Larici
Sentiero CAI 826
Tempo: 5 ore
Lunghezza: 14 km
Dislivello: + 800 m
Come arrivare:
Partendo da Asiago, ci si dirige per circa 10 km in direzione di Trento, per raggiungere la località Larici. Una comodissima strada asfaltata conduce fino alla Malga Larici di Sotto, che sarà il punto di partenza di questa escursione.
Descrizione:
Da Malga Larici ci si incammina verso Bocchetta Portule: si imbocca una strada militare sterrata, della lunghezza di circa 6 km, ben battuta e dalla leggera ma costante ascesa. Arrivati a Bocchetta Portule, il panorama si apre sulla Val d’Assa, e subito capiamo perchè questo punto sia stato prediletto dall’esercito austroungarico come punto strategico di osservazione e per il posizionamento dei cannoni. Qui, una sosta è d’obbligo per visitare la caverna e le costruzioni belliche, prima di proseguire alla volta della Cima del Portule.
Qualche salita impegnativa, uno sguardo sulla destra a Campo Gallina, una base logistica dell’esercito austrungarico, i resti delle teleferiche che portavano armi e provvigioni sulla cima, e poi, finalmente, ecco la Croce. La vista dalla cima del Portule è impagabile: qui, essendo quasi sul confine tra Veneto e Trentino, si spazia ampiamente dalle montagne venete a quelle trentine, fino a scorgere le Dolomiti.
Dalla cima si scende verso Porta Kempel per poi spostarsi in direzione di Porta Renzola: qui alcuni tratti più ripidi richiedono attenzione nella discesa.
Procedendo lungo il sentiero 826 segnalato, si giunge a cima Larici e poi giù, attraversando i pascoli e sbucando sopra la malga Larici, punto di partenza dell’itinerario.
Consigli:
Una sosta è d’obbligo a malga Larici: un delizioso formaggio di malga vi aspetta per delle merende strepitose!
3. Escursione ai Castelloni di San Marco
Uno dei luoghi più particolari e caratteristici dell’Altopiano, un po’ magico per l’unicità geologica delle sue rocce.
Ideale per chi vuole arricchire l’escursione con altre esperienze come quella del labirinto di roccia. Anche da qui è passata la Prima Guerra Mondiale, che ha dato vita alla creazione di gallerie e camminamenti, ma ciò che balza maggiormente allo sguardo sono le conformazioni geologiche, risalenti al Pleistocene inferiore, segnate dal tempo e che hanno creato dei veri e propri castelli di roccia.
Percorso: bivio strada Tiffgruba (dove inizia la strada che porta a Malga Fossetta) 1525 m – Malga Fossetta 1666 m – Castelloni di San Marco 1830 m
Sentiero CAI 845
Tempo: 3 ore e 45
Durata: 3,7 km –
Dislivello: 377 m
Come arrivare:
Da Gallio si prende la strada che porta a Campomulo e quindi a Mandrielle; si prosegue in direzione di piazzale Lozze fino alla località Tiffgruba dove, sottostrada, parte il sentiero per i Castelloni di San Marco.
Curiosità:
Caratteristici di questo luogo sono i labirinti di roccia, quasi dei veri e propri canyon di rocce e gallerie sagomate dagli agenti atmosferici e dalla natura.
La superficie della roccia non è mai uguale, in alcuni punti più liscia, in altri sembra quasi lavorata dalla mano dell’uomo!
Descrizione:
Il percorso comincia dalla località Tiffgruba, in zona di pascolo, per poi incontrare Malga Fossetta, a quota 1666. Lasciata la Malga sulla sinistra, ci si addentra in un bosco misto di abeti, pino mugo e larici: d’obbligo osservare ed immergersi nella natura di questi luoghi e notare la loro biodiversità. Appena fuori del bosco, dopo circa 30 minuti di cammino, si comincia già a notare la meravigliosa formazione carsica che è tipica di quest’area e che sarà la meta dell’escursione.
Proseguendo lungo il sentiero tracciato, ci si addentra nella formazione rocciosa, in quello che è il vero e proprio labirinto: gallerie, pareti di roccia, passaggi angusti saranno una strepitosa sceneggiatura per una passeggiata davvero unica nel suo genere.
Occorre prestare molta attenzione, soprattutto nei tratti dove si cammina sulla roccia, o tra le radici degli alberi, ma il panorama dalla cima vale il rischio e la fatica: dalla posizione adatta ad un vero e proprio castello, i Castelloni di San Marco dominano la vista di monte Ortigara e cima Caldiera e sono punto di vista privilegiato su tutti i monti dell’Altopiano e sulla Valsugana. Seguendo sempre le indicazioni del sentiero CAI 845, non si può sbagliare, e procede verso il versante opposto della salita, tornando al bivio dell’Anello dei Castelloni e proseguendo per Malga Fossetta fino a giungere il bivio di partenza.
Questi tre percorsi, i più suggestivi e caratteristici della zona, non possono mancare durante una vacanza sull’Altopiano di Asiago.
Dove dormire e consigli pratici
Sull’Altopiano di Asiago c’è solo l’imbarazzo della scelta per dormire, a partire dalle strutture partner della Rete FeelGood: qui si può scegliere la soluzione che fa più al caso vostro. Dall’albergo con centro benessere, alla struttura immersa nella natura. Ci sono anche gli appartamenti o degli intimi B&B, a voi la scelta.
Da tenere presente inoltre i servizi aggiuntivi forniti.
Se si sceglie una di queste strutture si hanno a disposizione ciaspole, racchette da trekking e zaini portabebè per le passeggiate con i più piccoli, il che è un bel vantaggio!
Non solo: sono a disposizione anche mountain bike elettriche con seggiolini e caschetti (per i grandi e per i piccoli) e tappetini yoga per chi vuole rilassarsi.
Infine hanno creato una card chiamata “FeelGood Card”, che dà accesso a scontistiche riservate e ad esperienze esclusive per vivere il territorio davvero da una prospettiva diversa.
Da provare.
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