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Trekking Pale di San Martino: escursione da Passo Rolle
Dolomiti, patrimonio Unesco.
Montagne di una bellezza strabiliante.
Paesaggi capaci di emozionare. Servizi di altissimo livello. Sentieri e segnali molto chiari. Malghe e ottimo cibo… Vacanza in montagna!
Se cercate tutto questo, quest’escursione è decisamente e altamente consigliata. Non solo, è anche adatta a tutti!
DATI TECNICI
Punto di partenza: parcheggio Passo Rolle
Punto di arrivo: parcheggio Passo Rolle
* NON è ad anello
Durata: 4 ore in totale
Dislivello a salire: 700/800 metri
Livello: T (adatta a tutt la parte che va alla Malga Venegiota)
Come si arriva a Passo Rolle?
Mettere sul navigatore: Passo Rolle, Tonadico TN (MAPPA)
Il percorso è consigliabile in automobile. Siamo dentro al Parco di Paneveggio Pale di San Martino e per arrivare si percorre una strada con un po’ di tornanti ma facilissima da percorrere. Arrivando da Predazzo o anche da San Martino di Castrozza, non cambia, si sale!
Proseguendo e arrivando al cartello Passo Rolle, seguendo la strada si vedrà serenamente il parcheggio gigante. Da lì si lascia la macchina e si inizia a salire.
Parcheggio a giugno gratis e totalmente libero (preciso il mese che sapete che le cose cambiano spesso).
Escursione alle Pale di San Martino: da Passo Rolle a Baita Segantini – 1 parte
La giornata è semplicemente spettacolare.
Di quelle che non hanno nuvole in cielo, di quelle con il cielo blu, di quelle in cui gioisci di essere in mezzo alla natura.
La giornata è però anche a rischio dal momento che Michele (il mio moroso) ha scoperto di aver l’influenza e quindi “Iniziamo a fare trekking, ormai siamo arrivati fino a qui, ma non so quanto resisto”.
Il viaggio per noi fino alle Dolomiti in effetti non è dei più rapidi: 4 ore di auto senza pause. Al rientro siccome guidavo io, 5!
Partiamo direttamente dal parcheggio e iniziamo subito a salire. Nel nostro caso essendo sabato è stato facile individuare la direzione visto che abbiamo seguito la gente, ma tenete presente che lasciando il parcheggio alle spalle, l’unica “salita” nel prato che vedete è la strada da prendere.
E parte subito tirando per bene.
Dopo circa 150 metri iniziano a pararsi di fronte sentieri, cartelli e le Dolomiti mi si presentano nella loro magia. Ma è ancora poco.
Prendiamo in direzione di “Baita Segantini” e proseguiamo verso “sinistra” e salendo ancora…
Mi si parano di fronte nella loro maestosità le famose Pale di San Martino.
Le Pale di San Martino sono uno dei gruppi di Dolomiti più estesi. Tra la provincia di Trento e Belluno, sono uno dei simboli delle Dolomiti e tra le cime più belle, quelle da vedere a tutti i costi quando si parla di Dolomiti per intenderci.
Io, sento lo stomaco stringersi. A pallottola. È troppo.
Troppo maestoso lo scenario, troppo spettacolare, troppo. Mi si gelano le parole in gola.
Avete presente quando avete la chiara e precisa sensazione che le parole non sempre riescono nel loro intento? Ecco.
Le Pale di San Martino riescono a togliere senso alle parole.
Arriviamo alla Baita Segantini molto facilmente nel giro di 20 o 30 minuti anche se devo dire che il primo pezzo l’avevamo fatto con una certa fretta perchè in estremo ritardo (avevamo sbagliato strada) per incontrare altri amici.
Arrivata però alla Baita le Pale sono gigantesche di fronte a me, e decido che non intendo farmi rovinare quel momento da niente e da nessuno, tantomeno dalla fretta. Rallento il passo e vivo le emozioni.
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Escursione alle Pale di San Martino: dalla Baita Segantini alla Malga Venegiota – 2 parte
Dalla Baita Segantini lo scenario è toccante, nel vero senso del termine, ma se parliamo di percorso qui si inizia a scendere.
C’è una bella strada sterrata grande e facilissima da percorrere, con un po’ di ghiaia, ma niente di che.
Per i più avventurosi invece basta tagliare la strada e fare i sentieri che ci sono in mezzo, alcuni un po’ più ripidi, a voi la scelta… Il percorso presenta una vista spettacolare, tutta la vallata di fronte aperta e le Dolomiti attorno.
Arrivati giù e dalla partenza si parla di 1 ora (al ritorno in realtà ci è parsa molto ma molto più lunga, ma siccome mi si è spento il GPS non so dirvi i tempi precisi). A lato un torrente che scorre ad aumentare la perfezione del paesaggio.
A questo punto, sappiatelo, le opzioni di sentieri sono infinite.
E qui il bivio.
Il nostro percorso originale prevedeva la salita al Rifugio MULAZ. Un trekking quindi molto ma molto più impegnativo in termini di tempo e fiato e anche percorso stesso (EE).
Iniziamo a percorrerlo in parte salendo e prendendo in direzione “Rifugio Mulaz” (per la cronaca sappiate che i segnali e i cartelli sono talmente ben posizionati che non abbiamo mai avuto bisogno di mappe o gps). Dicevo.
Rifugio Mulaz porta in alta e chiedendo a dei passanti dalla Malga Venegiota ce lo danno a 3 ore. I cartelli però indicano 2 ore al chè: “Miche che ne dici? Ce la facciamo un paio di ore?”. Iniziamo a salire, ma presto ci rendiamo conto che i tempi indicati dai cartelli (che cambiano di regione in regione, di posto in posto… Palle non ce ne sono: non mi venite a dire che si seguono sempre gli stessi criteri perchè non è così) sono decisamente stretti. Se di solito, nelle altri parti d’Italia sono abbondanti, qui serve avere il passo dei montanari delle DOLOMITI per arrivare al Mulaz in 2 ore, e noi, ovviamente, non ce l’abbiamo.
In più Michele ha la febbre.
Dopo un’ora che saliamo lui (che non so come abbia fatto a reggere tanto) getta la spugna e io scendo con lui (e Bruschetta naturalmente).
A questo punto ci dirigiamo alla Malga Venegiota (che distava 15 minuti dal sentiero che sale al Rifugio Mulaz) e ci godiamo la giornata, il cibo e la vista.
Ammetto una cosa: i prezzi nelle Dolomiti non sono di certo quelli della montagna a cui sono più abituata, al contrario sono molto più in linea con Milano, ma alla fine tutto quanto attorno è talmente tanto che fa niente (prossima volta mi faccio i panini!).
Il rientro è lo stesso dell’andata con la differenza che quanto era stata discesa è totalmente salita, ma poter vedere le Pale di San Martino da un’altra prospettiva è impagabile.
Da fare.
Anche senza essere esperti, anche se si ha poca dimestichezza, anche se il pensiero base è mangiare bene in una malga, qui (vi consiglio), venite.
Dove dormire per fare un weekend o un’escursione alle Pale di San Martino?
Una delle cose che carattizza senza dubbio le Dolomiti è la vastità dell’offerta! Per fortuna un amico ci ha indicato la zona di Predazzo/Bellamonte come riferimento per poter camminare sia alle Pale di San Martino che alle Torri del Vajolet (a cui non siamo poi ancora andati) e quindi abbiamo scelto per dormire
BELLAMONTE (pochi chilometri da Predazzo). Qui dove abbiamo dormito noi:
FIEMME VILLAGE – CAMPING
La prima scelta era quindi il campeggio e abbiamo scelto questo per l’incredibile gentilezza e disponibilità: ci hanno fatto mettere la tenda anche se siamo arrivati alle 00,15 del venerdì sera.
Inoltre il posto è molto bello, con paesaggio splendido, ristorante ottimo e le persone tutte molto gentili.
NB: c’è da pagare la tassa di soggiorno di € 2,20 al giorno e sappiate che di notte pur in estate le temperature scendono eh. A fine giugno sono arrivate a 5 gradi. (Qui abbiamo dormito la prima sera, quando Michele non era ancora troppo ammalato, in tenda, ma ci sono varie opzioni).
HOTEL SANCELSO
Quando Michele si è ritrovato con 38,5 di febbre non mi è sembrato il caso di farlo dormire con 5 gradi in tenda (che morosina!) e quindi siamo andati in un albergo vicino. Carinissimo e semplice, personale gentilissimo.
€ 65 a notte ma tenete presente che noi abbiamo chiamato per la sera stessa e quindi forse ci ha fatto un po’ di sconto essendo super last minute.
Info importante: con noi c’era sempre Bruschetta, quindi fate conto che sia l’escursione che i posti in cui dormire accolgono i cani.
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