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Visitare Auschwitz-Birkenau: un tour da raccontare, sempre
Andare ad Auschwitz-Birkenau comporta un dovere morale, a mio avviso: quello di raccontarlo. A tutti. Sempre. Partendo dagli amici vicini, colleghi e poi sconosciuti. Se vi capita di incontrare qualcuno sul bus, ditelo anche a lui.
E per questo devo raccontarvi cosa vuol dire visitare Auschwitz-Birkenau. Nonostante di parole, ammetto, ne abbia poche.
1. Come andare da Cracovia
Auschwitz si trova a circa 1 ora e 30 di distanza da Cracovia.
Personalmente sono andata con un taxi privato essendo in gruppo e quindi pagando la cifra di 1000 zloty diviso tra 15 persone (circa 16 euro a testa andata e ritorno, con taxi che ci ha aspettato – persona fidatissima, mi sono trovata bene. Lui si chiama Tomasz, parla inglese – non italiano – e potete scrivergli direttamente qui: rymarczyk.tomasz@wp.pl), ma ci sono anche ottimi mezzi pubblici. L’autobus che va ad Auschwitz vi lascia direttamente di fronte all’entrata e costa circa 7/8 euro a/r (prezzo da verificare). Gli orari sono più vincolanti, e vanno controllati (ci sono mille uffici del turismo a Cracovia, non vi sarà difficile farlo).
2. Cosa sapere per visitare Auschwitz-Birkenau
Auschwitz richiama visitatori da tutto il mondo. Sempre. Ogni giorno.
Per questo hanno un’organizzazione che devo dire è OTTIMA. Nel mio caso l’ho trovata davvero eccellente.
Alcune cose da sapere:
– la visita serve prenotarla con anticipo dal sito. Potete avere la guida in italiano (per me in questi casi essenziale)
– all’entrata vengono controllate borse e zaini. Le borse e gli zaini che superano una certa dimensione non sono ammessi e vanno lasciati nel deposito bagagli a pagamento.
– passerete attraverso il metal detector prima di entrare.
– serve arrivare in anticipo rispetto all’orario di visita di circa 30 minuti perché i tempi sono molto precisi e vengono rispettati.
– vi verranno fornite delle cuffie per ascoltare le parole della guida anche a distanza. Nessuno alza la voce ad Auschwitz. (A Birkenau invece non ci saranno più le audioguide e serve stare vicino alla guida per sentirla).
– all’interno di Auschwitz, ovviamente, non si può mangiare o fumare.
3. Auschwitz e Birkenau sono la stessa cosa?
No. O meglio non esattamente.
Prima nacque il campo di concentramento di Auschwitz.
Poi, per portare a termine la Soluzione Finale (così veniva chiamato l’intento di sterminare nel modo più veloce possibile tutti gli ebrei da parte dei nazisti) è stato fondato il campo di concentramento di Birkenau.
A 3 km da Auschwitz, ancora più isolato. Ancora più grande.
Sono quindi due campi di concentramento distinti, ma molto vicini… Visto che in Polonia i Nazisti potevano fare quanto volevano dal momento che l’avevano occupata e non temevano di essere sorpresi dagli avversari.
Per andare da Auschwitz a Birkenau ci sono numerose navette gratuite che passano di frequente.
4. Guide di Auschwitz-Birkenau
Le guide di Auschwitz non sono delle “semplici” guide, ma hanno il compito di portare avanti la memoria, a maggior ragione che i sopravissuti sono sempre più anziani.
Vengono chiamate educatori e sono persone che hanno studiato e ascoltato in prima persona i racconti dei sopravissuti per poter raccontare al mondo le loro testimonianze.
La mia guida in italiano era di una bravura eccezionale, preparatissima. Empatica. E capace di raccontare senza distacco, ma con tutto il pathos necessario.
Visitare Auschwitz-Birkenau senza un racconto, non avrebbe senso.
5. Visita
Visitare Auschwitz-Birkenau significa percorrere un viaggio nella storia. Intenso e doloroso.
Si percorrono le strade del campo, si visitano i blocchi. Si vedono oggetti.
Si vedono le foto, tremende.
Si ascoltano le parole e si associano le immagini. Si vede l’orrore. Quello vero.
Nonostante i nazisti abbiano distrutto tutto quanto potevano facendo esplodere anche le camere a gas a Birkenau, ad Auschwitz le camere a gas ci sono ancora.
Non sono riusciti a distruggere tutte le prove.
L’affermazione più profonda che sia mai stata pronunciata a proposito di Auschwitz non fu affatto un’affermazione, ma una risposta.
La domanda: “Ditemi, dov’era Dio, ad Auschwitz?”.
La risposta: “E l’uomo, dov’era?” (William Clark Styron)
Non starò a raccontarvi la storia di Auschwitz, ma vi racconto solo la mia esperienza. La mia visita.
Silenzio. Nessun aveva voglia di commentare niente.
Si passa da una stanza all’altra, si guarda. Si osserva. Increduli.
Non provo a chiedermi perché.
I miei unici pensieri sono: “Ma come può esistere essere umano al mondo oggi che nega tutto questo?”.
Ma non ho neppure la voglia di provare ira.
E mi chiedo come abbiano resistito anche solo un mese lì dentro prima di essere uccisi.
E sento strette alla stomaco.
E guardo le foto e vedo i volti di chi non sapeva cosa stava per affrontare.
E poi arrivano le lacrime, trattenute.
E cammino e guardo.
Questa volta è tutto vero. Nessuna esasperazione mediatica, tutta realtà. Tutta storia.
E sento caldo, vorrei evitare di piangere. Ci sto provando.
Entro nelle sale con gli oggetti rimasti.
Le valigie con tutti i nomi scritti per benino perché chi prendeva quei treni non sapeva. Non immaginava.
La beffa. Pure.
Guardo le foto dei bambini che hanno subito sperimenti scientifici.
I loro sguardi.
Ma poi la guida: “Questi sono i capelli delle donne sterminate, venivano rasate…”
Le lacrime partono.
E il nodo in gola non passa, ma sto riuscendo a lacrimare senza rumore.
E poi lei, giovane adolescente che singhiozza di fianco a me… e io crollo.
Singhiozzi e lacrime e vergogna, non voglio far rumore. Scusate, ma non riesco a trattenerli.
E come me, tante altre.
Ma poi ce la faccio di nuovo. E ritorno nel silenzio. Silenzio che resterà dentro di me.
Uscire da lì permette a tutti noi di rendersi conto dell’infinita fortuna che abbiamo a vivere, così. E come dice la guida: “Orrori che non andrebbero mai più ripetuti, ma che in realtà esistono ancora”…
“Chiunque contesti l’esistenza delle camere a gas di Auschwitz è sempre o un vecchio nazista o un neonazista.” (Simon Wiesenthal)
Margherita Troiani dice
Ciao Simona, a fine marzo andrò a Cracovia e vorrei visitare Auschwitz. Tra figli e nipoti saremo in 6, io pensavo di acquistare direttamente i biglietti sul sito del museo e organizzare un transfer con un minibus: puoi darmi il riferimento del servizio navetta che hai usato tu? grazie
Simona Scacheri dice
Ciao Margherita,
certo volentieri… solo che io ho soltanto il suo numero di cellulare e non mi sembra il caso di pubblicarlo senza chiedergli il permesso.
Gli scrivo quindi per chiedere quale contatto preferisce dare e nel mentre ti mando una mail con il suo numero e le indicazioni per contattarlo.
E’ un taxista privato con tanto di regolari ricevute, nulla di misterioso, solo che personalmente ho solo il numero di cell e ho sempre usato solo whatsapp 😉
Fabio dice
Ciao Margherita, volevo sapere se la visita serve per forza prenotarla con anticipo dal sito oppure si può andare anche senza? grazie
valeria dice
ciao sto per andare a cracovia, mi dai il numero del taxi e della guida
Simona Scacheri dice
Mandata mail con il numero 😉
Rino Caiazzo dice
Salve Simona,
prossimamente andrò a Cracovia e sarei interessato al contatto col taxi (ma parla l’italiano?) di cui ci scrivi.
Grazie in anticipo
Rino Caiazzo
Simona Scacheri dice
Mandata mail con numero, ma mi spiace parla solo inglese, o meglio, non parla italiano! 😉
Laura dice
Ciao Simona,
Approfitto della tua preparazione e disponibilità per porti una domanda. Prossimamente andrò ad Auschwitz. Siamo un gruppo di 4 amici. Che tu sappia, è’ possibile anche fare dei tour individuali senza guida ma con un audioguida in italiano? o quest’ultima viene data in dotazione solo optando per il tour guidato? Grazie in anticipo
Laura dice
Ciao Simona,
Approfitto della tua preparazione e disponibilità per porti una domanda. Prossimamente andrò ad Auschwitz. Siamo un gruppo di 4 amici. Che tu sappia, è’ possibile anche fare dei tour individuali senza guida ma con un’audioguida in italiano? o quest’ultima viene data in dotazione solo optando per il tour guidato? Grazie in anticipo
Simona Scacheri dice
Ciao Laura!
Che io sappia le regole di visita ad Auschwitz sono molto ligie e uguali per tutti… Se non erro (tieni presente che le cose cambiano spesso) non si può fare la visita senza una guida intesa come persona fisica dal momento che non sono semplicemente delle guide ad Auschwitz, ma dei testimoni e dei “preparatori”… E le audio guide fornite riportano le parole della guida di modo che lei non debba urlare, ma non hanno voci registrate.
Le guide di Auschwitz hanno il compito di tramandare l’orrore accaduto e sono state preparate in tal senso… Non solo sui libri di scuola quindi, ma anche conoscendo le persone sopravvissute e parlando con loro di modo da poter raccontare l’orrore come solo chi l’ha visto può fare.
Di conseguenza credo di no, che non si possa e personalmente non te lo consiglierei mai… Le guide sono un valore aggiunto che si ha e per me essenziale.
Per questo infatti ti consiglierei di prenderla in italiano nei tempi giusti perchè a volte finiscono i posti e tocca fare le visite in inglese per dire, e secondo me in quesi casi la lingua madre è molto meglio.
Ma detto questo, verifica anche sul loro sito, si sa mai.
Laura dice
Ti ringrazio molto per il prezioso consiglio. Seguirò i tuoi suggerimenti! 😉
eleonora dice
Ciao Simona io sarò a Cracovia nei prossimi giorni e vorrei prenotare la visita ai campi per il giorno 2/01/18. Siamo in 4 e vorremmo andare in taxi prenotando la visita direttamente dal sito.
Potrei avere il contatto telefonico del taxista?
Grazie mille per una tua gentile risposta.
Simona Scacheri dice
(Ti ho mandato mail) Buon viaggio! 😉
Daniela dice
Ciao Simona
io sarò a Cracovia il 20/10/2018 e il 21 vorrei andare a visitare visitare Auschwitz-Birkenau.
Potresti darmi il numero della guida e del taxi per favore?
Grazie grazie grazie!
Simona Scacheri dice
Ciao Daniela!
Ti mando via mail il numero dei taxi privati… ma la guida è un’altra cosa. E quelle di Auschwitz le trovi in loco e le visite in italiano è sempre meglio prenotarle.
Ti mando numero di Thomasz però 🙂
CLAUDIO dice
Salve, io e la mia famiglia (in tutto 3 persone) vorremo visitare Auschwitz nei prossimi giorni ma sul sito del campo è possibile prenotare solo guide in tedesco e polacco
A noi andrebbe bene italiano o spagnolo
come possiamo fare?
Grazie
Simona Scacheri dice
I posti spesso finiscono e serve trovare i giorni giusti, l’unica è prenotare con anticipo per essere sicuri di trovarli.