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Trekking a Piz Boè: cima dal paesaggio lunare
Un percorso dal paesaggio lunare, così mi era stato descritto Piz Boè… e un po’ titubante sono salita da un lato emozionata, ma dall’altro timorosa di restarci male.
“Paesaggio lunare” assume connotati davvero speciali nella mente di ognuno di noi, farsi aspettative troppo alte è un attimo. Eppure posso confermarvi: l’escursione che conduce da Sass Pordoi a Piz Boé è senza dubbio spettacolare e sì, presenta un paesaggio lunare!
O di una bellezza tale che di certo non resterete delusi.
DATI TECNICI
Partenza: Sasso Pordoi 2951 m – Terrazza delle Dolomiti
Arrivo: Piz Boè 3152 m (rientro a Sasso Pordoi – Terrazza delle Dolomiti)
NON è un giro ad anello
FUNIVIA – per questo percorso serve prendere la funivia che porta a Sasso Pordoi (o se volete camminare, vi stimo)
Durata: 2,40 effettive di camminata
Dislivello a salire: 520 metri (tosti tosti)
Dislivello a scendere: 520 metri
Difficoltà: sentiero ALPINISTICO ovvero EEA (sentiero attrezzato) solo per escursionisti esperti.
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Cosa serve sapere quanto si parla di un’escursione a piedi a Piz Boè?
1. Funivia per arrivare in quota
Si può arrivare fino a Sasso Pordoi in funivia (ve ne parlo più avanti) e questa è la scelta intrapresa dalla maggior parte, ma se avete tempo e fiato e gambe, vi consiglio la faticosa salita da Passo Pordoi. Secondo me meglio da salire piuttosto che da scendere perchè ben ben ben ripida… Ma che soddisfazione dopo!
2. Sentiero Alpinistico
Per arrivare a Piz Boè quasi tutti fanno il sentiero alpinistico ovvero attrezzato EEA fattibile senza problemi ma con necessaria prudenza per chi è escursionista esperto, ma volendo c’è anche la variante escursionista che sale, sì… ma in modo più graduale.
3. Piz Boè con i cani: si può fare?
Sì, ma essendoci appunto un pezzo di ferrata con scale metalliche e corda, serve avere dei cani che camminano molto (opzione 1), o avere dei cani da prendere in braccio perchè piccole dimensioni (come abbiamo fatto noi e tanti altri) o avere una bella forza e riuscire a tirare su i cani di grossa taglia che spaventandosi non vogliono più salire (come è successo a un bellissimo Labrador con il padrone che lo tirava su di peso per aiutarlo). Nel concreto però c’è la scelta sentiero facile, quindi tocca far fare al proprio cane solo una scaletta.
4. Piz Boè con i bambini: si può fare?
Sì, ne ho visti tanti. Ma decisamente pochi in cima. Sicuramente meglio intraprendere il sentiero senza parti ferrate magari (ma qui sapete meglio voi cosa va bene o meno per i vostri figli). Solo sappiate che se andate verso il sentiero più frequentato, sulla destra…. Almeno una piccola ferrata va fatta (ma sono 3 gradini) e poi avrete la scelta “sentiero facile” e quindi se i vostri bimbi hanno fiato e gambe (ne servono eccome), saliranno senza problemi ma sicuramente con necessaria prudenza. Sulla parte ferrata ho visto solo un padre con la figlia nel cestello dietro… La bimba piccola piccola si divertiva da morire, io ammiravo il fiato del padre! Ma proprio tanto eh.
5. Tanta tanta gente
Nonostante sia un’escursione davvero stancante e per niente facile in termini di fiato e gambe, ha il difetto di essere davvero tanto ma tanto frequentata.
Ammetto che in cima ho visto arrivare solo escursionisti esperti… Chi saliva con la funivia senza essere molto preparato, si fermava prima. Tantissimi stranieri.
Eppure, anche se un percorso difficile, tantissima gente. Al punto che si crea un po’ una processione.
E io sono andata di lunedì di fine luglio.
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Terrazza delle Dolomiti: come arrivare?
Questo percorso è uno dei più panoramici… Al punto che parte proprio da quella che è chiamata senza se e senza ma: TERRAZZA DELLE DOLOMITI.
Più di così?
La Terrazza delle Dolomiti (mappa) si trova al Passo Pordoi, tra Veneto e Trentino, tra Arabba e Canazei anche se in realtà a livello geografico siamo in Trentino e siamo nella provincia di Canazei.
La Terrazza delle Dolomiti però va al di là di una posizione geografica visto che apre un mondo su tutte le Dolomiti della zona: dalla Marmolada a Sassolungo o Catinaccio.
Lo scenario rientra tra quelli difficili da descrivere a parole, ma fidatevi… Da vedere.
Come si arriva sulla Terrazza delle Dolomiti?
1. FUNIVIA
Questo il metodo più comune e utilizzato da quasi tutti, me inclusa seppur con vergogna.
La funivia è aperta sia d’estate che in inverno, dalle 9 di mattina alle 17 e (sappiatelo) ha un costo davvero ALTO: € 12 per sola andata e € 19 per andata e ritorno A TESTA.
Capisco l’investimento, non metto in dubbio che i costi di manutenzione siano alti e che l’opera ingegneristica di grande valore… Ma porca pupazzola € 19 a testa è una cena! E’ davvero tanto… Ma seppur lo ritengo un prezzo altissimo lo spettacolo di salire e addentrarsi DENTRO la roccia è valevole.
Durata del tragitto: 3 minuti. Forse meno.
NB: si possono portare i cani ma con guinzaglio e museruola quelli grandi.
2. A PIEDI
E se avete un cane di taglia grande forse vi conviene che non mettergli la museruola (dico io che sono salita in funivia)… Ma la salita fino alla Sasso Pordoi lungo una forcella quanto mai ripida, vi dico, non è cosa facile: massima stima però per chi lo fa!
Questo il modo giusto di arrivare a 2950 metri, ma serve fiato e tempo! Ammetto (vi giuro) che dal momento che avevo solo 4 ore perchè dovevo poi iniziare il lungo viaggi di rientro, ho optato per la funivia, ma tornerò per fare percorso completo (dico io comodamente seduta sulla sedia non curante dello sforzo richiesto).
L’escursione per Piz Boè parte da Sasso Pordoi.
Escursione a Piz Boè: arrivare in cima a 3152 m con il sentiero alpinistico EEA
La cosa bella è che qui non si corre il rischio di perdersi!
Siamo in un pesaggio totalemente aperto. In alto, “sopra” solo il cielo. Vista a 360 gradi e i sentieri decisamente ben visibili.
A questo aggiungete che c’è talmente tanta gente che basta seguire il flusso o come dice Michele “il pellegrinaggio”.
Questo però non deve farvi pensare che siccome c’è una marea di gente, l’escursione sia facile… Perchè non lo è!
Molti, moltissimi salgono semplicemente con la funivia e si fermano poi per ammirare lo scenario e fare le foto. Li riconoscete facilmente, sono in sandaletti e giuro, ho visto dei tacchi.
Alcuno poi fanno una passeggiata un po’ avanti, ma ben presto si rendono conto che la fatica si sente e che le passeggiate sono altre…
Ma la maggior parte di persone che arriva in cima al Piz Boè sono escursionisti, e pure esperti!
Sono però ugualmente tanti e arrivano da tutte le parti del mondo apposta per vivere le Dolomiti appieno… quindi non fate l’errore del: “Ma lo fanno tutti, vado pure io”. No, quelli che lo fanno è perchè sanno cosa fanno (in maggioranza eh). E così la gente che ho visto io in cima.
Il fiatone tutti o quasi, ma di improvvisati in cima (thanks God) non ne ho visti!
Parlando quindi dell’escursione…
Si inizia a scendere seguendo il sentiero nel paesaggio lunare.
Il Piz Boè si vede subito: quella Capanna lontanissima che intravedete in fondo, piccola piccola, su quel cuccuzzolo? E’ lì!
E vi ammetto che un po’ di scoramento viene eh: “Ma io devo arrivare fino a lassù? Ma state scherzando?”.
Il segreto è prendersela con il proprio passo, senza fretta.
Solitamente si fa in un’ora e trenta solo andare che la distanza è poca, ma anche due ore vanno benissimo. E se ce ne mettete 3? Chissene!
Se si ha tempo, prendetela con il vostro ritmo.
Dopo una prima parte di discesa, si inizia salire sul cucuzzolo. Siamo a 3000 metri, io personalmente percepisco meno fiato a 3000 metri.
Michele? In formissima.
La salita tira eccome e il fiatone è un po’ d’obbligo! Se non l’avete, vi ammiro… ma non vi stupite se vedrete iron man o iron woman in questo tratto, di tutte le età.
Per noi comuni mortali due scelte:
1. Sentiero attrezzato
Ci sono piccole ferrate e corde metalliche che aiutano a non cadere.
Si fa con cautela e facilmente, ma quanto crea fatica qui è la salita DRITTA, che chiamarla solo ripida non basta.
2. Sentiero facile
Sale anche questo ma facendo dei tornanti e quindi in maniera molto più semplice.
Ho poi visto cartelli che indicavano anche un sentiero escursionisti esperti, che dovrebbero essere più semplice… ma non l’ho fatto.
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Piz Boè: la cima
Lo scenario raggiunta la vetta è bellissimo, ma non nego che è bellissimo anche da giù… Qui è più un piacere e una sfida il salire più che una necessità per ammirare il paesaggio.
In cima si trova il Capanno nel poco spazio a disposizione ovvero un piccolo rifugio e se tira il vento, un gran freddo.
Diciamo che è una delle cime più affollate che io abbia mai “toccato” questo purtroppo il lato negativo di questa escursione.
La discesa risulta ancora più impegnativa a causa della gente che sale, quindi nella prima parte con calma e prudenza.
E se mi chiedete se ve la consiglio? Certo!
Soprattutto a chi deve andare a fare trekking in alta quota, qui ci si mette un po’ alla prova… Ma non preoccupatevi per la fatica ESTREMA!
Passa (mi dicevo) adesso passa!
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Azzurra dice
Bellissimo racconto…Ci devo andare! È mannaggia alla funivia che era rotta 🙂
Simona Scacheri dice
E sono certa che andrai e lo racconterai divinamente 🙂
FRANCESCO ROCCO dice
Ciao, andato ieri 30/08/2024 , io moglie e laika . laika e’ un dobermann di tre anni grande esperta di montagna che e’ salita e scesa senza fatica , un piccolo aiutino nella parte ferrata che poi ha ricambiato tirandoci alla meta . consigliato spettacolare la vista ,, in cima pero’ di cani ne ho visti pochi , (2)