Premessa: glielo voglio riconoscere… A darmi lo spunto per questo post è stato proprio lui, l’ingegnere con cui sono stata in questa breve vacanza! Consapevole della mia passione per tutto quanto è scienza&affini, per convincermi a seguirlo (e in silenzio!) al Museo del Mare di Genova esordisce dicendo: “Dai puoi scrivere cosa significhi andare in vacanza con un ingegnere” e in effetti, è poi questa la vera avventura.
Ma preciso subito una cosa: questo è un post decisamente “poco corretto”! Totalmente di parte, che si avvale di luoghi comuni e non intende assolutamente essere obiettivo. Per niente (e se siete ingegneri, io ve l’ho detto eh).
Io ne avrei anche volentieri fatto a meno. Io ho sempre “diffidato” dagli ingegneri. Io ho sempre “temuto” gli ingegneri. E da giovane riuscivo pure a evitarli… Ma come sempre le cose succedono e tu ti ci trovi incastrata dentro nonostante il primo pensiero non appena avevi sentito: “Sono un ingegnere” fosse stato: “Oddiomio domineranno il mondo! Stanne alla larga”.
Diciamo che se un ingegnere un tempo era un partito ideale per una nonna che pensava a sistemare la nipote (poi la crisi è arrivata anche per loro), non lo era però e ancora oggi non lo è per le donne che sognano una tipologia di uomo “wild”, anticonformista e magari pure creativa (creativ… Che?). Solo che un tempo era facile riconoscerli, oggi invece, no.
Ormai sono totalmente camuffati “in mezzo a noi” e allora te li ritrovi nei posti più impensati, dalla laguna dei ghiacci in Islanda all’Himalaya in Nepal o in dei semplici trekking in Italia. Che si lancino con il paracadute, che scalino cascate di ghiaccio o che facciano campeggio libero non conta: la forma mentis dell’ingegnere è assolutamente unica (e incompresibile).
Se sul web gli articoli di come conquistare una radical chic hanno invaso i profili facebook, non è un caso che nessuno si sia mai chiesto come conquistare un ingegnere… Ma trovo divertente vedere che, nonostante la forte diversificazione delle lauree ingegneristiche presenti negli atenei universitari oggi, alcune prerogative li accomunano in gran parte.
Certo, non posso dire che riguardano tutti, sia mai.
Ma checché se ne dica, questa categoria ancora fatica ad entrare nell’immaginario “erotico” delle donne… (un paio di domande vogliamo farcele?).
Ecco quindi cosa ho scoperto sugli ingegneri… Le 7 chicche da tenere a mente nel caso in cui, anche a voi, capiti di vivere una vacanza in compagnia di uno di loro!
1. L’ingegnere si pone domande
Solo che lui pretende pure la riposta e se i grandi misteri della vita non sono ancora stati racchiusi in degli schemi matematici capaci di unire la bellezza del calcolo alla soddisfazione della risoluzione, non è di certo colpa sua.
2. L’ingegnere legge
Solo che sulle pagine non ci sono numeri e a leggere la parole ci vuole il suo tempo. Se poi a questo aggiungete che di sovente tra le sue letture più recenti compare almeno un libro di Fabio Volo, intraprendere questa conversazione comporta un alto rischio di sentirsi citare tra gli autori preferiti Paolo Coelho. (e a quel punto la colpa è solo la vostra che avete osato chiedere)
3. L’ingegnere è sorprendente
Solo che la sorpresa vi tramortirà del tutto quando oserete chiedergli a cosa sta pensando nel mentre la luna piena illumina quella barchetta di fronte a voi a largo nel mare e lui attaccherà con una spiegazione sulla scia della barca che manco “Neruda” avrebbe saputo calcolare così bene. (quando si dice che il silenzio è la poesia migliore…)
4. L’ingegnere riconosce i suoi errori
Solo che voi dovete dimostrarglieli e se non avete fatto ingegneria e pensate di potervi avvalere solo di mere parole e relativi fatti allora l’errore di chi è?
5. L’ingegnere non ha una mentalità cubica
Solo che se un programma viene definito è cosa giusta seguirlo, se un cambiamento non è pianificato allora è cosa saggia evitarlo, se un nuovo evento scombussola ogni credenza pregressa allora è il caso di eliminarlo… Ma poi “mai dire mai” è una frase che piace tanto anche a lui. (quando la dice per voi)
6. L’ingegnere vive di passioni
Solo che spesso queste sono un po’ più originali delle vostre e venire invitate a vedere dighe, porti o inceneritori potrebbe divertirtivi al punto da riderne per ore, finché non capirete che lui, però, era serio. (e ora chi ride?)
7. L’ingegnere non calcola a caso
Solo che spesso i suoi calcoli non sono capiti, ma quando colti da passione deciderete di fare sesso contro il parapetto della camera di un albergo, voi almeno avrete la certezza che ne avrà sicuramente verificato la resistenza con un calcolo mentale…
E poi non diciamo che parlo male degli ingegneri!
Alessandro dice
Articolo assolutamente colmo di luoghi comuni, che potrebbero starci se rendessero la lettura divertente, ma che la rendono solo banale e pregna di una sensazione di “già visto’.
Simona Scacheri dice
ahahhaha… Così però mi dai altro materiale eh, io te lo dico! 🙂
Ma prendo nota della tua opinione, anche se è volutamente e dichiaratamente un post basato su luoghi comune, al punto da essere anticipato nella parte iniziale per iscritto! 🙂
Flo dice
Io sono ingegnere donna…ma lo ammetto sono cosi
Pippo Lacanna dice
Una …cagata…