Aprile 2014 – Balcani on the road
“Ma nei Balcani troviamo gli euro o dobbiamo cambiare i soldi?” (ogni riferimento è puramente casuale).
Ci sono molti viaggi che richiedono una preparazione, a volte anche lunga, altri che la richiederebbero, altri ancora che possono essere vissuti alla giornata.
Il viaggio in automobile nei Balcani nel concreto, non la richiede (sono tornata a casa sana e salva non è una prova questa?), certo è che averla questa preparazione avrebbe aiutato, ma ognuno poi sceglie come vivere le proprie avventure “on the road”.
I Balcani sono comunque Europa, e se l’opinione comune tende ancora a vederli come dei Paesi disagiati con chissà quali enormi differenze rispetto all’Italia, la realtà dei fatti è che si può viaggiare serenamente, con tutte le comodità del caso.
Ecco però alcuni spunti che forse vi saranno utili nel caso in cui decidiate di recarvi in questa parte d’Europa, e magari pure on the road.
Mentre qui trovate l’Itinerario dei Balcani on the road che ho fatto io in 12 giorni (e i diversi post scritti fino ad ora).
1. Sfatiamo il mito delle strade dissestate?
Ho percorso 4000 mila chilometri in 12 giorni, con una macchina di media dimensioni e soprattutto, guidando in prima persona (o facendo guidare la mia compagna di viaggio) ergo: pure delle donne al volante…
Eppure io queste strade dissestate le ho trovate raramente. Le autostrade non ci sono però, vero. Solo in Croazia, e a tratti in Serbia. La Bosnia ne è priva e così il Montenegro, ma le statali per quanto lente sono in ottime condizioni.
Solo tenete presente che alcuni tratti sono montani con anche dei passi da oltrepassare (e qui come in Italia troverete nuvole basse, code e il famoso tir che vi impedisce di superare per ore!), e solo in un tratto del sud della Serbia (tratta Novi Plazar – Montenegro) ho trovato una statale con problemi di asfalto (lo stavano comunque rifacendo, basta comunque adattare il passo e prendersela con calma, e rischi non se ne corrono).
2. Controlli della polizia come se non ci fosse un domani
Se in Bosnia la situazione mi pareva già grave, arrivata in Serbia toccava badare ad ogni angolo.
Ci sono “mille” blocchi della polizia per i controlli! Per fortuna però è ancora in usanza la vecchia tradizione di farsi i fari tra automobili, e quindi badateci per evitarvi di essere fermati… I limiti di velocità sono decisamente “lentini” e rispettarli non è sempre facile.
3. Tenete i fari sempre accesi!
Sempre! Non vi chiedete “dove siete”, tanto è obbligatorio in tutti i Paesi e 24 ore al giorno.
4. Per la benzina nessun problema
Avevo letto sulla Lonely Planet (nella pessima edizione attualmente in giro sui Balcani) che mancavano a volte benzinai. Beh, nel frattempo ne devono essere sorti miliardi perché ce ne sono ovunque e raramente non ne ho avvistato almeno uno ad ogni paesello.
5. E la segnaletica? No comment! (qui si parla di Bosnia, Serbia e Montenegro)
Non è che adesso tutto possa essere semplice e agevole no? I cartelli ci sono, certo. Pochi, messi alle volte a caso, altre volte non vengono ripetuti nei bivi, altre volte vi conviene guardare nel senso opposto della strada se per caso lì l’hanno messo…
Ma comunque hanno una logica tutta loro ovvero non è che indicano la destinazione finale di quella strada o la città più grande, no! Loro magari indicano quella che sta nel mezzo che per voi (come per noi) è sconosciuta! Ovvero: leggetevi tutti i nomi sulla cartina prima di prendere la direzione.
Precisiamo però che io con la mia compare, non ci siamo mai perse… E noi siamo donne! (Dovreste essere avvantaggiati se siete uomini!). Comunque con la cartina stradale vi muoverete agilmente, anche perché la fortuna è che non hanno tante strade…
Però partite dal presupposto che i cartelli lì vanno interpretati. Ma dopo un giorno o due, vi verrà spontaneo farlo.
6. Documenti per entrare con la macchina
Sapete già che per quei Paesi basta la carta d’identità… O passaporto, e ok.
Quello che IO non sapevo e che ringrazio ancora adesso il mio ADORATO padre, è che quando si va in auto serve avere i documenti dell’auto. Certo, libretto di circolazione… e “green card”…
Eh? Ma che cosa sarebbe questa carta verde? (Beh comunque donne siamo e donne restiamo eh, qualche limite in auto ci è concesso!).
Alla frontiera, sentendo questa (per me assurda) richiesta, tiro fuori l’unica cosa verde che avevo e per la cronaca si tratta del foglio verde dell’assicurazione.
Io ancora adesso nutro il dubbio che volessero realmente quello, però mi hanno fatto passare sia in Bosnia che poi in Croazia (in Montenegro e Serbia non me l’hanno chiesto).
7. I soldi vanno cambiati, la leggenda che accettano gli euro è un azzardo
Anche qui, la Lonely Planet sui Balcani Occidentali diceva che accettano gli euro… Ma dove?
Montenegro, ha gli euro e ok.
Ma la Croazia, la Bosnia e la Serbia hanno la loro moneta e dovete quindi cambiare i soldi.
In Bosnia o Serbia non accettavano gli euro in nessun posto, tranne che negli hotel (ma dipende da dove dormite).
In Croazia invece nella parte settentrionale li accettano se dovete fare benzina all’autogrill o per acquisti vari (ma vi danno il resto in Kuna), mentre nel sud della Croazia ho visto una povera signora umiliata perché non poteva comprare le sigarette in autogrill cercare di borbottare in veneto “Ma non me l’hanno detto, ma io volevo le sigarette, ma non ho la carta di credito io… ” (ovviamente in italiano).
I soldi li potete cambiare come sempre nelle banche o nei punti di cambio se andate nelle città più grandi.
8. Inglese a tratti
Beh non si può pretendere che tutti parlino inglese e infatti, non vi preoccupate, spesso non lo parlano. In Croazia il livello di inglese è ovviamente alto (ma questa è una zona molto turistica), in Bosnia, Serbia e Montenegro… In bocca al lupo!
9. Sigarette a gogò
Io ve lo dico, qui costano non meno… La metà! Ma vi dico anche che alle frontiere se ve le trovano potrebbero farvi delle storie perché a seconda del Paese è consentita solo una stecca (vi dico anche che di solito aprono il bagagliaio e guardano dentro senza fare perquisizioni però, si dà il caso, io le avessi messe in bella mostra…).
10. Autostrada in Slovenia a pedaggio
Siete obbligati a passare dalla Slovenia. Se andate direttamente in Croazia, nessun problema perché prenderete la statale, ma se prendete l’autostrada ricordate che in Slovenia serve pagare una tariffa settimanale (€ 15) o mensile. Quindi prima di entrare in autostrada andate a comprare la “vinjeta” e poi potrete girare quanto volete.
Resta un viaggio intenso, bello e dal sapore affascinante. Facile da fare e da vivere e adatto anche a chi non ama chissà quali “sbattimenti” o a chi ha bimbi piccoli. Com’è che si dice? Family Friendly? Ecco!
Alessio dice
Ottima guida, ma una più aggiornata l’ho trovata qui XXX
Simona Scacheri dice
Ciao Alessio! Grazie, ma scusa… non si possono lasciare link nei commenti.
barbara dice
grazie mille molto interessante! io sto programmando un viaggio da quelle parti 🙂
Simona Scacheri dice
Felicissima possa esserti utile la mia esperienza… E quasi certa che sarà un viaggio splendido! 🙂
Arianna Lenzi dice
Ciao Simo, che bello leggere questo post ora. Sappi che oggi, in Bosnia, esiste una super autostrada modernissima, che collega il nord a Sarajevo. è tempo di tornare, che dici? <3
Simona Scacheri dice
Magari… ma ammetto che l’elenco di cose da vedere è ancora troppo lungo! Grazieee Ari! Info utilissima!!! ❤️