Premessa: al solo pensiero di dormire in una yurta ero elettrizzata. Ho sempre amato il campeggio e mi chiedevo come sarebbe stato passare delle notti in una tenda nomade… con le temperature che vanno sotto zero.
E vi dirò, niente male davvero. L’esperienza, va fatta!
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Yurta, simbolo della cultura nomade asiatica
Tenda nomade, yurta o come dicevano sempre in Mongolia, gher. A prescindere dal nome usato, la iurta (ho scoperto stasera che in italiano si scriverebbe così!) è una tenda mobile usata in Asia.
Mongolia, Kirghizistan e Kazakistan sono i principali Paesi dove la yurta caratterizza la cultura nomade e i campi dei pastori ancora oggi e dove, grazie a questa tradizione persistente, i viaggiatori/turisti possono vivere l’esperienza di dormire in una yurta.
Cosa aspettarsi però da questa esperienza?
Dormire in yurta: cosa aspettarsi
1. Odore di lana di pecora!
Questo il materiale principale che avvolge le pareti delle yurte e che quindi lascia un po’ di odore, ma vi assicuro che a parte l’impatto iniziale che in alcuni casi potrebbe essere forte, ci si abitua molto velocemente.
Soprattutto si apprezza tanto la lana di pecora una volta protetti al calduccio dell’interno grazie a questo materiale.
2. Spazio
Le yurte sono spesso grandi internamente.
Delle vere e proprie casette anche se smontabili in maniera abbastanza veloce.
3. Letti o materassini per terra
Alle volte si trovano delle gher o delle yurte con dei letti interni e massimo confort, altre volte invece si trovano solo dei materassini per terra.
Io forse preferisco questa seconda variante.
4. Totale assenza di bagno
Dormire in yurta o gher significa vivere all’aria aperta.
Scontato, prevedibile, ma nell’era in cui si vedono tende fisse che paiono piccoli resort, meglio precisare.
I bagni sono esterni e a seconda del campo in cui si sta si possono trovare bagni costruiti o latrine (due assi e un buco nella terra). L’esperienza della latrina è decisamente più “intensa”, ma necessaria per vivere tutto questo.
5. La doccia può essere una rarità
Capitano alcuni campi che offrono la doccia, ma questo è un adattamento turistico.
Nelle yurte più veraci, non sono presenti docce, ma se mai un lavandino.
Gher in Mongolia
La mia prima esperienza con le tende dei pastori nomadi asiatici è stata con le gher in Mongolia: 3 settimane, perchè le cose se si fanno si devono fare bene… Ragion per cui posso dirvi che le ho conosciute abbastanza a fondo e mi ci sono trovata benissimo.
Campi Gher fissi
Questa l’esperienza più comune da vivere in un viaggio in Mongolia.
Piccola nota: mi è capitato più e più volte che mi si chiedessero informazioni riguardo la Mongolia che facevano presupporre un’idea lontana dalla realtà.
Viaggiare in Mongolia è un’esperienza a mio avviso spettacolare, ma che richiede un forte spirito di “ritorno alle origini”.
Ho provato quindi a indicare Perchè e per chi la Mongolia in questo post di modo che possiate trarre le vostre conclusioni.
Si tratta di campi di gher fissi ovvero non vengono in realtà mai smontati e sono ormai principalmente indirizzati ai turisti.
E tenuto conto che viaggiare da soli in Mongolia non è affare semplice, capita spesso di finire tutti quanti in questi campi gher.
Bene. Questi campi fissi hanno alcune peculiarità per non dire “lussi”.
- Presenti bagni stile campeggio, spesso con doccia. Ovviamente può capire che l’acqua sia fredda o che ci siano problemi tecnici di vario genere, ma i bagni ci sono.
- Presenti i letti nelle gher
- Presenti anche le stufe per riscaldarsi nel corso della notte sempre dentro le gher (da capire per bene come usarle! Non fate voi, ma chiedete prima).
- Presente inoltre una tenda gher ristorante/bar dove tutti mangiano e possono prendere il thè.
- Si dorme solitamente in 3, ma capita di trovare alcune da 2 o al contempo alcune da 4/5 persone.
La mia esperienza nelle gher è stata a dir poco soddisfacente. Le ho trovate particolarmente comode, curate e ben tenute.
I bagni erano tipo quelli dei campeggi quindi a volte ottimali, a volte meno… Ma la meraviglia di dormire in mezzo al “niente” in Mongolia è impagabile!
Campi Gher mobili
Ho poi avuto la fortuna di vivere 8 giorni in un campo gher itinerante ovvero un tour in mezzo al nulla, senza contatto alcuno con la civiltà, fattibile grazie a uno staff mongolo che ci guidava e ci accudiva (montava la gher e cucinava).
8 giorni in mezzo al nulla in Mongolia.
Il team mongolo conosceva le strade e aveva tutto il necessario: cibo, acqua e tende. Da qui l’itinerario creato che diversamente non era fattibile.
In questa occasione la gher veniva montata al momento e ho potuto vedere quanto lavoro richiedesse, ma al contempo, con quanta velocità lo eseguivano: circa 30 minuti e in 5/6 montavano queste tende che paiono più delle casette a onor del vero.
L’esperienza in questo caso è stata più spartana ma a dir poco indimenticabile.
- Si dormiva tutti insieme in una sola gher, e nel mio caso siamo arrivati a dormire tutti attaccati in 14 essendo un gruppo.
- Si mangiava nella stessa gher in cui si dormiva, soprattutto la sera quando faceva molto freddo.
- Non ci sono bagni ovviamente, ma solo natura. E vi ricordo alcune regole importanti per non daneggiare la natura in questo post.
- Nessun lavandino per lavarsi, si cercavano dei fiumi o dei torrenti per potersi dare una lavata e i denti con l’acqua delle bottiglie.
Nonostante i disagi, la sera potevi guardare le stelle come di rado succede, potevi sentire il silenzio, quello intenso e godere della meraviglia circostante.
Il risveglio era a dir poco strepitoso e far colazione in una natura tanto travolgente un’immagine che ancora preservo nella mia memoria.
Per avere info sull’itinerario e la modalità organizzativa che ho utilizzato io, leggi: Viaggiare da soli in Mongolia, come quando e perché
Yurte in Kirghizistan
Dormire in una yurta in Kirghizistan è un’esperienza ancora diversa a cui tenevo molto.
In Kirghizistan capita di trovare campi di yurte utilizzati dai pastori per pascolare gli animali durante i mesi estivi, ma al contempo aperti al turismo.
In questi campi si può cogliere come avviene la vita dei pastori kirghisi in estate da un lato, ma essere ospitatoti dall’altro (naturalmente pagando, ma l’ospitalità è ugualmente splendida).
L’esperienza di una yurta in Kirghizistan prevede alcuni punti fermi:
1. Tè di benvenuto non appena l’ospite arriva
E oltre al tè si trova una tavola imbandita di ogni ben di Dio. Pane, biscotti, marmellata, snack nelle yurte più turistiche o pane in abbondanza in quelle più spartane.
NB: il pane in Kirghizistan è fatto al momento da loro ed è delizioso!
2. Dormire in una yurta con letto
Capita che i campi di yurte più rivolti al turismo, abbiamo letti e siano accoglienti. Per 2 persone a volte o 3.
In questi casi di solito ci sono dei bagni veri e ho visto che stavano iniziando a costruire le docce quindi tempo prossimo anno, sarà più facile troverne.
3. Dormire in una yurta con solo materassini
Le yurte più spartane invece non hanno letti e si dorme rialzati da terra con vari materiali che isolano e vengono dati a volte degli splendidi materassini morbidi, altre volte i materassini non sono così morbidi… Dipende da dove si va.
In questi campi spartani è facile che i bagni siano le latrine ovvero un buco nel terreno e due assi di legno messe sopra. Non vi andrò a dire i dettagli, ma sicuramente andarci la mattina appena alzati può essere un’esperienza che segna tutta la giornata.
Cosa serve avere per dormire in una yurta o gher?
In generale niente, si trova tutto sul posto essendo quasi sempre ben organizzati. Le coperte vengono date, di solito. Così come i materassini per dormire.
Può essere utile:
– Sacco a pelo (in caso andiate in yurte che ne hanno pochi o che ne hanno alcuni utilizzati da tutti)
– Cuscino o qualcosa di similare
– Carta igienica (a volte si trova, altre volte, no).
E poi c’è la natura di questi Paesi caratterizzata da paesaggi incantevoli.
E voi avete mai dormito in una yurta? Avreste da aggiungere consiglio o esperienze?
Jules dice
Che esperienza meravigliosa deve essere, addormentarsi e svegliarsi in un posto così!
Sara dice
Noi passiamo il fine settimana nella nostra casa/yurta. È meraviglioso anche se ovviamente bisogna organizzarsi per bene. Niente elettricità né bagno né acqua corrente. Ma ci si adatta. E ne vale la pena.