Indice degli argomenti
Il Torinese (e Torino) spiegato in 4 luoghi
di Fede Bianchi
La prima volta che sono partita alla volta di Torino non sapevo dove fosse, non sapevo come arrivarci e sono andata a caso perché al tempo non avevo il navigatore.
Sapevo la direzione e mi sono fatta bastare quest’informazione.
Adesso sempre più amici mi chiedono consigli sul cosa vedere a Torino per poi tornare e dirmi:”Ma è davvero bella”…
Si, lo è. E sul magazine Explore di Expedia trovate anche una guida ragionata per visitarla la prima volta, con tanto di video e immagini dall’alto che rendono molto bene l’idea… Chi ci va resta stupito della sua bellezza, ma la particolarità è sapere che sono stupiti anche i Torinesi stessi del fatto che gli “stranieri” l’apprezzino così tanto.
Il Torinese d’altronde è un essere complesso, difficile da comprendere ed unico al mondo.
Consiglio: portatevi il navigatore, serve.
1. Il Torinese ha manie di grandezza
Loro hanno la piazza più grande d’Europa, piazza Vittorio: 360x111m. Hanno 18 monumentali chilometri di portici che la classificano come la più ampia zona pedonale d’Europa. Ecco, diciamo che in Europa vanno forte.
Nota di colore: loro i semafori li mettono al doppio dell’altezza delle altre città. E come se non bastasse il fatto che per vederli tu debba sbavare sul volante, li mettono DOPO l’incrocio così che un povero cristiano non sappia dove fermarsi e regolarmente viene insultato perché in mezzo alla strada. (Si parla tanto del traffico selvaggio di Napoli… Andate a Torino, poi ne riparliamo).
ITINERARIO: lasciate la macchina davanti al Parco del Valentino, fateci un giro e, se avete voglia, allungate il percorso fino al Borgo medievale: è completamente finto, ma d’estate è un incanto. Proseguite poi lungo le rive del Po fino a trovarvi davanti l’immensa piazza Vittorio e, se quell’enormità vi dà il capogiro bevetevi un San Simone, amaro tipico torinese, nonché la peggior sbronza della mia vita, a La Drogheria.
Luogo: piazza Vittorio
Sfatiamo subito il mito della piazza “più grande d’Europa” che di fatto è un primato che non spetta a piazza Vittorio, a meno che non si voglia precisare “la piazza con i portici più grande d’Europa”… Ma classifiche a parte, piazza Vittorio è una delle piazze più belle di Torino e non solo. Da qui si scende ai famosi Murazzi, noti per la vita notturna e sempre qui si possono vivere numerosi eventi di Torino essendo questa piazza dell’Ottocento ancora un simbolo importante della città.
2. Il torinese è tifoso. Ed ha una passione per le cause perse
Se pensate di arrivare a Torino e trovare il più alto tasso di juventini vi sbagliate. Il torinese doc ha il cuore granata. Non ha nessuna importanza se il Toro non vince mai. Anche se, ad esser sinceri, è tornato in serie A quando me ne sono andata… ero io che portavo sfiga?
In ogni caso, agli splendori passati non ci tornerà mai. Sarà perchè, dopo aver perso il titolo di Capitale d’Italia i Torinesi si sono abituati a perdere, ma il cuore che batte a Torino è Granata, punto.
ITINERARIO: se avete un pò di tempo per ampliare il tour classico della città, dirigetevi verso la collina di Superga. Vi trovate la basilica voluta da Vittorio Amedeo II che, salito sul colle per osservare la città assediata dai franco-spagnoli, giurò che, in caso di vittoria, avrebbe edificato un monumento alla Madonna.
Per i cuori granata, però, questo è luogo di pellegrinaggio. La collina di Superga è il luogo dove il 4 maggio 1949 si schiantò l’aereo che stava riportando a casa tutti i componenti della squadra del Torino. Nell’incidente perse la vita l’intera squadra, vincitrice di cinque scudetti consecutivi dalla stagione 1942 al ’49 e che costituiva la quasi totalità della Nazionale Italiana (… qua ho citato, le mie conoscenze calcistiche non arrivano a tanto..).
ATTENZIONE, però! Se siete donne, non proponete mai ad un uomo di portarvi a Superga: per i torinesi è sinonimo di camporella. Un po’ kitsch come luogo per appartarsi, ma tant’è!
Luogo: Basilica di Superga
Diverse le cose che potete visitare qui, a partire naturalmente dalla Basilica costruita dall’architetto Filippo Juvarra, decisamente noto e amato dagli appassionati di storia dell’arte. Da visitare sono anche le tombe reali, ovvero la cripta contenente le tombe della famiglia Savoia presente nei sotterranei della basilica e il chiostro, sempre progettato da Filippo Juvarra. Qui trovate anche l’appartamento reale, voluto sempre da Vittorio Amedeo II e imperdibile la salita alla cupola con scala a chiocciola di 131 scalini… Ma ne vale davvero la pena.
3. Il Torinese ha qualche problema di fede
Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita disse: “Torino è una città di Santi e di Luce, quindi dove c’è la luce occhieggia anche il demonio”.
Secondo le teorie esoteriche, Torino fa parte del triangolo della magia bianca, con Praga e Lione, e della magia nera con Londra e San Francisco.
La chiesa della Gran Madre di Dio, più simile ad un tempio greco che non ad una chiesa, presenta un orientamento astronomico non casuale: a mezzogiorno del Solstizio d’Inverno, il sole batte sul vertice del timpano visibile dalla scalinata dell’ingresso. Ai lati della scalinata che conduce all’ingresso, le due statue di donna raffiguranti la Fede e la Religione. La Religione riporta in fronte il triangolo con l’occhio, simbolo massonico.
La Fede, invece, con la mano sinistra tiene elevato un calice che rappresenterebbe il Graal, mentre lo sguardo della statua ne indicherebbe il luogo di sepoltura. In tutto questo, Piazza dello Statuto è situata esattamente sul 45° dove si intersecano flussi di energie e l’obelisco pare sia il punto che indica la porta dell’Inferno.
Come non ricordare, poi, che Torino custodisce la Sacra Sindone nella cappella costruita dal Guarini su ordine dei Savoia? Insomma, poveretti… sono un pò confusi.
ITINERARIO: se avete modo di prenotare la visita alla Sacra Sindone vi assicuro che è un’emozione fortissima, che siate o meno credenti. Ovviamente fate una capatina a vedere la Gran Madre, ma soprattutto lasciatevi alle spalle l’ambiguità di Torino e dirigetevi verso la Sacra di san Michele in Val di Susa per un trekking. É bellissima ed anch’essa è piena di mistero. Risiede infatti su una retta che collega perfettamente Mont Saint Michel a Monte Sant’Angelo e questi due luoghi distano esattamente 1000 km dalla Sacra.
Luogo: Duomo di Torino con la Sacra Sindone
Si sente sempre parlare della sacra sindone, ma spesso non si sanno i dettagli principali. La Sacra Sindone è un lenzuolo di lino che per i fedeli riporta le immagini del volto di Gesù Cristo e del suo corpo… Per la scienza invece si parla di immagine di un uomo che ha subito maltrattamenti.
Per vedere interamente la Sacra Sindone però serve prendere parte alle cosiddette ostensioni ovvero quando il lenzuolo storico viene mostrato pubblicamente. Diversamente potrete godervi il Duomo e informarvi sull’affascinante e complessa storia della Sacra Sindone.
4. Il Torinese patisce il freddo
Di sicuro lo fa con noncuranza, ma se non patisse il freddo, non avrebbe inventato alcune ghiottonerie. In due anni a Torino non ho MAI mangiato la Bagna Cauda, ma… non ci si fa: solo l’idea dell’aglio rovinava il romanticismo legato a questa grandiosa città. Però vi posso consigliare il Bicerin: bevanda calda composta da caffè, cioccolato e crema di latte. Andate allo storico Al Bicerin.
ITINERARIO: lo storico caffè dove potete gustare questa calorica delizia lo trovate in Via della Consolata. Il percorso di corsa di circa tre ore che sarete costretti a seguire dopo averlo bevuto per smaltirlo, decidetelo da soli, ma io seguirei il Lungo Po.
Luogo: il caffè al Bicerin
Questo locale storico inizia la sua storia nel 1763 e quanto lo rende famoso è proprio il suo Bicerin ovvero un’evoluzione di una bevanda settecentesca fatta di caffè, cioccolato, latte e sciroppo. Da questo locale sono passati personaggi quali Camillo Benso di Cavour, Giacomo Puccini, Guido Gozzano, Italo Calvino, Mario Soldati e tanti tanti altri.
E di questo locale hanno lasciato traccia scritta Alexandre Dumas o Umberto Eco che dice:
“… Mi ero spinto sino a uno dei luoghi leggendari della Torino d’allora. Vestito da gesuita, e godendo con malizia dello stupore che suscitavo, mi recavo al Caffè Al Bicerin, vicino alla Consolata, a prendere quel bicchiere, odoroso di latte, cacao, caffè e altri aromi. Non sapevo ancora che del bicerin avrebbe scritto persino Alexandre Dumas, uno dei miei eroi, qualche anno dopo, ma nel corso di due o tre scorribande in quel luogo magico avevo appreso tutto su quel nettare… “.
Che luoghi!
* Post aggiornato nel 2019
Facta Claudio dice
La sua fonte pricipale da cui trae spunto per “criticare” Torino e i Torinesi è Wikipedia, forse a Torino non ci è nemmeno venuta,
ma se lo ha fatto poteva risparmiarselo, visto che non ha capito nulla ne’ di Torino ne’ dei Torinesi e degli ottimi piatti tipici, a parte che la Bagna Cauda non è Torinese, ma Piemontese, Superga non è sinonimo di camporella, è un luogo sacro e di elevato interesse storico, e non solo per la caduta dell’aereo del Grande Torino, per il più alto tasso di Juventini sono d’accordo, poichè al giorno d’oggi tifare Juve è diventata una moda in tutta Italia e quindi non siamo noi a detenere tale primato. Per quanto riguarda il Torinese, si ricordi che non ha manie di grandezza ma è semplicemente orgoglioso di quello che ha, e ci chiamano Bogianen, proprio perchè siamo molto legati alla nostra città e non ci interessa di andare altrove perchè qui abbiamo tutto ciò che ci serve, se è poco non fa nulla, ci accontentiamo, e siamo contenti quando quelli come lei, venuti qua a disprezzare la città, se ne tornano al loro luogo di origine, è senza ombra di dubbio migliore di Torino, e a noi fa piacere così.
Elena dice
Ma hai problemi a leggere? Dove hai notato il disprezzo per Torino in questo post ? … Forse è proprio vero che qualcuno di voi ha manie di grandezza eh, ti sei sentito offeso nel tuo essere Torinese per non si sa quale motivo. Stai calmo eh, e sorridi ogni tanto !
fabio dice
non so che cosa tu abbia visto a To e che gente abbia frequentato, ma la minchiata del cuore granata a Torino è cosí clamorosa che non ho letto neanche il resto, sarà la solita sfilza di luoghi comuni…non ti sto neanche a dire quanti amici della juve ho e quanti del toro in proporzione, e quanti amici juventini piemontesi soprattutto…lo so che fa figo hipster e trendy essere del Topo, ma se devi scrivere un articolo su una città informati davvero, non ti far bastare i luoghi comuni che puoi origliare bevendo san simone alla Drogheria (locale scoppiato 6 anni fa tra l’altro, adesso dovresti andare in altri posti…) fatti furba
Simona dice
Ciao! Se leggi bene i commenti troverai tanti altri che la pensano come te… La pluralità l’avete data voi (a vostro modo)
lino dice
“…e siamo contenti quando quelli come lei, venuti qua a disprezzare la città, se ne tornano al loro luogo di origine, è senza ombra di dubbio migliore di Torino, e a noi fa piacere così. “… ecco la controprova che smentisce il fatto che ai torinesi veri ( se ne esistono ancora ) fa piacere che la città sia visitata da così tanti turisti. a qualcuno, come lei, sig, facta, direi che dà proprio fastidio sentire delle critiche, anche quando il tono è semiserio come quello della scrittrice dell’articolo… tant’è che, evincendo origini diverse dalle sue, si dimostrerebbe persin contento se la persona in oggetto se ne ritornasse al suo posto d’origine.. ma mi dica : il ” noi ” usato da lei quando afferma che ” siamo contenti, a noi fa piacere così…” è un plurale maiestatis o no ? no, perché se non è un plurale maiestatis allora… mica farà parte di quei torinesi cupi, grigi, che non ridono mai, pesantucci e che scarseggiano in spirito comico di cui si sente parlare tanto in giro nel resto d’italia ? suvvia…si faccia una risata… non è poi una cosa così grave ! e un saluto a tutti i torinesi veri e d’adozione.
Furio dice
Sono Torinese e ringrazio chi ha scritto questo articolo.
Mi vergogno delle parole di Facta Claudio che non è stato neanche in grado di cogliere il lampante ironismo dell’articolo e che dovrebbe solo ringraziare che qualcuno scriva un articolo su Torino che spesso e volentieri viene dimenticata nonostante la sua bellezza.
Sappiate che io, come credo il 99% dei Torinesi, apprezzo i turisti.
P.S.:
Torino ha anche una vita notturna da paura!
Maia dice
Guarda che è vero che Superga è sinonimo di camporella… ma dove sei cresciuto?!
Rick dice
Claudio
Sono d’accordo con te, ho trovato il tutto molto sconfortante e falso.
MA devo dirti una cosa, i Torinesi si chiamano Bugianen perche durante le guerre di liberazione, stavamo in linea qualunque cosa ci buttavano addosso, fermi e con il tamburo che tuonava. Eravamo una forte forza di difesa che non si muoveva, non indietreggiava.
Federica…. Informati meglio la prossima volta che vai a Torino…..
Ciao
Rick
Rick dice
Correggo cosa ho scritto sopra ecco il perché i Torinesi si chiamano Bugia men
Il 19 luglio del 1747, durante la guerra tra la Francia e il Piemonte ci fu la storica battaglia dell’Assietta.
20.000 francesi varcarono il confine ed entrarono in Piemonte con lo scopo di conquistare Torino, i piemontesi avuta la notizia raccolsero quanti più uomini poterono per poterli bloccare, ma riuscirono a radunarne solo 5.000 essendo molte truppe a Genova a fronteggiare una insurrezione.
I piemontesi quindi costruirono uno sbarramento sul colle dell’Assietta e lì attesero i francesi, la mattina del 19 luglio essi arrivarono, si divisero in tre colonne di cui una attaccarono sul fianco e una di fronte; l’attacco fu molto violento e i piemontesi privi di artiglieria diedero fondo a tutte le loro risorse combattive, ma i francesi erano davvero tanti e armati fino ai denti. Per questo motivo il comando piemontese diede l’ordine di ritirata, ma il comandante Novarina si rifiutò per ben tre volte di eseguire l’ordine rispondendo “Mi am Bugiu nen!” (io non mi muovo!).
I soldati Piemontesi vista la determinazione del loro comandante iniziarono a urlare “Bugia nen!” (non muoverti!) per incoraggiarsi a vicenda e riuscirono a sconfiggere i Francesi. Da all’ora i Piemontesi sono derisi e additati come “Bugia nen”, il termine se preso da solo ci mette davvero nel ridicolo, ma la storia è ben diversa…
Quindi sono fiero di essere un BUGIA NEN!
giuseppe dice
si scrive BOGIA NE-N
admin dice
Non so dove e come abbia colto il disprezzo per Torino… Dal momento che non esiste alcun disprezzo per Torino, anzi. Scegliere un luogo su cui scrivere è già una forma di apprezzamento in sé. Ad ogni modo, l’ironia è alla base del nostro blog… Questa la chiave in cui leggerlo. Lo scriviamo fin da subito: “ironiche e goliardiche, perché prendersi troppo sul serio non è mai consigliabile”… Ma questo è solo il nostro punto di vista. Ognuno è libero di esprimere il suo. Il confronto (là dove pertinente e rispettoso come nel suo caso) è ben accetto!
BRUNO dice
Precisazione sulla definizione “bugianen” riferita ai torinesi, non significa statico o pigro ma ha una valenza molto positiva ,si riferisce ad un atto storico : una famosa battaglia vinta contro i francesi , proprio perche’ al comando “bugianen” ( stai fermo!) tutti i soldati mantennero la posizione eroicamente vincendo la battaglia.
MONICA dice
TORINO TORINO TORINO ….Nulla è più bella di te ! le tue vie i tuoi corsi ma soprattutto i tuoi viali alberati…. le tue montagne e le tue colline…. i tuoi paesini dei dintorni dove ancora si respira l’aria pura…. TORINO TORINO MIA DOLCE TORINO … Il tuo cibo il tuo buon vino! TORINO TORINO MIA BELLA TORINO – UN CUORE GRANATA! 🙂
Grazie per questo spazio. Monica
admin dice
… Monica, grazie a te!!! 😉
Oscar dice
Bello! mi è piaciuto. chi critica lo fa solo perchè si ferma solo all’apparenza e non legge veramente fino in fondo la bellezza celata tra le righe e tra le vie della nostra città. Solo una precisazione: Piazza Vittorio Veneto non è la piazza più grande d’Europa. Al massimo la più grande porticata. Ciao e grazie per il tuo post! Cerea!
Umberto dice
La piazza più grande d’Europa senza monumento al centro.
Paolone60 dice
Quante inesattezze e quanta superficialità!
Per fortuna ci sono i post con i commenti!
Vorrei vedere se io venissi a casa tua la criticassi così come hai fatto, “ironicamente”, tu!
Mi spiace, “torni alla prossima sessione d’esame”
fabbosco dice
io sono torinese DOC, mia mamma di Torino e mio papa` di appena fuori, ed anche se ho lasciato Torino 15 anni fa (e trascorsi tra Londra, Tokyo, Pechino e Shanghai) e quindi non sono un vero “bugianen”, ho sorriso leggendo l’articolo, e sono d’accordo sul fatto che bisognerebbe prendersi un po’ meno sul serio ed essere pronti a sorridere di noi stessi innanzitutto. E poi, proprio prima delle Olimpiadi invernali c’era dappertutto il “Torino non sta mai ferma”, quindi era la citta` stessa a volersi levare il nome di bugianen…
Buona giornata a tutti, con un sorriso naturalmente granata
Riccardo dice
🙂 mi piace
giorgia dice
Superga non è stata costruita da Vittorio Amedeo, ma da Filippo Juvarra. Vittorio Amedeo, semmai, l’ha voluta e commissionata per realizzare il suo percorso ideale che, tramite corso Francia, univa il Castello di Rivoli con Superga.
Se proprio si vuol fare i saputelli, bisogna quanto meno cercare le informazioni presso fonti veritiere. E sapere la differenza tra “costruire” e “commissionare”.
Per il resto: secondo me il post ha un’ironia chiaramente forzata per fare i simpatici a tutti i costi. Alquanto fastidioso.
Il Bicerin è in piazza della Consolata… dalla via nemmeno si vede il locale.
Gran Madre: la statua ha il triangolo con l’occhio posto sul basamento, ed è questa statua che indica con il dito una direzione. In realtà, però, non indica dove è sepolto il Graal, ma indica la fontana Angelica di piazza Solferino, che ha due statue rivolte a ovest e una rivolta a est (non a caso, il gran sole d’Oriente). A completare il triangolo per il ritrovamento del Graal, è piazza Statuto. Alla convergenza degli assi interni che collegano i vertici del triangolo, si trova il Graal.
Le consiglio, se mai a Torino ci verrà davvero (ma vale per ogni città), di prendere 4 depliant informativi e copiare da quelli. Se non altro, le informazioni risulteranno veritiere e attendibili.
paoletta dice
non te la prendere, non saper cogliere l’ironia e’ un difetto piuttosto sabaudo…. era chiarissimo il tono dell’articolo e mi è piaciuto molto!! torna a trovarci… (anche il punt e mes fa sfaceli…)
Fabio dice
A parte alcune incertezze – che possono essere ben comprensibili e che fanno parte anche del turista, in fondo! – Il post mi è piaciuto molto, i gobbacci a Torino sono incredibilmente in minoranza e Superga è un luogo di camporella (parcheggio antistante) 😉 È assolutamente vero che gli stessi torinesi si stupiscono, ancora oggi, dei turisti che possono incontrare, nonostante con le olimpiadi del 2006 ci siamo resi conto di quanto possa offrire questa meravigliosa città e di quanto, ahimè, spesso non gli diamo il giusto peso e valore.
Grazie, mi ha fatto sorrdere leggere questo tuo articolo, soprattutto ora che mi trovo così lontano dalla mia città, è stato un po’ come fare 10000km in cinque minuti!
Alex dice
Mi sa’ che Torino l’hai vista in fotografia e nulla più… Quella sul traffico è colossale! Ma ci sei stata a Napoli? Hai provato il traffico di Milano, Roma, Palermo tanto x fare qualche esempio? I tifosi della Juve sono in minoranza e in città il cuore che batte e’ granata? Di granata ne ritrovi qualcuno in giro giusto quest’anno che stanno facendo un campionato dignitoso come e’ giusto che sia! I semafori troppo in alto? Se rispetti la segnaletica a terra il problema non esiste, anzi… Il tutto condito da un sacco di inesattezze per non voler essere volgari. Qui non si tratta di non saper cogliere l’ironia, ma di pretendere che si descriva almeno la realtà . Amo la mia città e sono bianconero… Fino alla fine!
admin dice
(Il mondo è bello perché vario) Grazie a chi ha compreso il nostro tono dell’articolo, e ha anche accettato le inesattezze… !
E grazie anche a chi, seppur contrariato, ha cmq lasciato commenti rispettosi. Alla fine non è così scontato…
E buona giornata a voi! 😉
Francesco dice
Da torinese ho trovato il post molto carino e per nulla denigratorio 🙂 certo c’è qualche piccola inesattezza ma nulla di grave. Forse quelli che si sono offesi sono juventini , eheh!
Riccardo dice
Vivo a Torino da 10 anni. Trovo il tuo articolo carino e piacevolmente ironico su certi aspetti. Trovo la reazione del torinese DOC (ce n’è ancora qualcuno?) tipicamente chiusa e ottusa come la reputazione degli autoctoni insegna.
Paradossalmente da emigrato ho trovato tantissima ostilità reazionaria proprio negli immigrati precedenti, nei figli e nipoti di immigrati che si spacciano per veri torinesi. Invece quei pochissimi originari li ho trovati cordiali e simpatici. Non è una verità universale. E’ solo la mia esperienza. Torino è molto bella. Bella al punto che meriterebbe meno “bugianèn” e più persone dinamiche e aperte che le aprissero le porte del mondo. I tempi della grande migrazione dal profondo Sud sono cambiati. Bisogna farsene una ragione. Chi arriva adesso ha generalemete una cultura di confronto che potrebbe essere perfino superiore (inconcepibile!). Star chiusi e immobili è segno di paura e debolezza.
Alex a parte il traffico che in effetti non è nemmeno un ventesimo di quello di Roma e Napoli, il resto delle tue considerazioni sono proprio sbagliate, ma se non sei mai andato oltre Piossasco non lo riesci a fare il confronto…vabbè chetelodicoaffà sei pure della juve, hai una visione tutta tua delle cose come dei fuorigioco.
Morgana dice
Che gente triste esiste a questo mondo e, ahimè, nella mia amata città! L’unica cosa che strideva con questo post erano i commenti polemici e poco costruttivi! Grazie x aver scelto di parlare di Torino, a me basta questo! Delle imprecisioni manco me ne sono accorta (forse non sono degna di vivere qui!!!). E a chi non ha colto vorrei solo ricordare che l’ironia, quella vera e innocua, salva la vita!
Buona giornata a tutti! Oggi un gran sole a Torino!!
Riccardo dice
🙂 mi piace
Marco dice
A me non sembra d’aver letto niente di polemico nel post, anzi vi ho letto un notevole apprezzamento per Torino!
@Facta Claudio: fare degli errori non vuol dire non apprezzare, anzi stimola gli altri a correggere e verificare con interessanti post di approfondimento come quelli che son venuti fuori.
Renato dice
La cosa delle piazze e dei portici è verissima, a me Torino in un anno e mezzo che ci sono stato è sempre piaciuta un sacco, non saprei dire dei Torinesi, è parecchio multicolore come città e credo che di torinesi doc ne ho conosciuti forse 3 o 4.
Il traffico? Napoli? Roma? Senti…sono di Roma e il traffico di Torino è una cosa da poppanti!!! L’unico difetto del Torinese è che dato che il traffico vero non sà cosa sia non ha un occhio critico complessivo sull’andamento del traffico, e quindi se ha la precedenza se la prende per forza, anche a costo di “bocciare”.
Federica dice
A parte le battute, a Torino si guida meglio che da qualsiasi altra parte, compresa Firenze (che è un buco) e, ad attraversarla ci vuole il doppio che ad attraversare Torino!!!
E’ che per una fiorentina guidare a Torino è strano… hanno questi semafori che io ho visto solo lì, le rotonde enormi… e non ho parlato dei controviali!!;-)
chiara dice
Ah i controviali!!!!! Tutti quelli che non sono di Torino non hanno idea di cosa siano e soprattutto che si debba dare precedenza a che si immette dalle via! Anni fa ho dovuto consegnarlo al mio ragazzo di allora (che arrivava da Ivrea) dopo aver rischiato un paio di volte un incidente! 🙂
Sergio dice
Cara Federica, si direbbe proprio che a Torino tu non ci abbia vissuto più di un giorno. Hai detto cose giuste e alcune cavolate (quella del traffico la più eclatante). Come ha già detto qualcuno prima di me, si direbbe che hai preso alcune notizie a caso su qualche guida rapida. Troppe inesattezze e sopratutto hai tralasciato alcuni aspetti ed alcune attrattive molto più importanti di quelle che hai trattato. Grazie comunque per averne parlato. Bene o male purchè se ne parli. I turisti che verranno a Torino sapranno farsi un giudizio autonomamente.
Maury dice
Ciao io sono Torinese mezzo DOC (e si papà turineise e mamma sicula).
Vivo da 30 anni a Torino e posso dire che l’articolo è molto bello, mah io ho lavorato per anni nei trasporti ed ho girato tutta l’Italia, posso dire che Torino ha un traffico fantastico!!!!
Roma è il caos, Napoli pure, Milano ha strade troppo strette e Palermo è delirante!! Torino ha dei viali che non ho trovato in nessun’altra città italiana, anche se devo dire che negli anni 90 il traffico era molto ma molto peggio poi nel tempo si è attenuato, sarà la crisi sarà la metropolitana ma io trovo che il traffico ora sia la metà di quello che era negli anni 90.
Per il resto bisogna ricordare in realtà che la Guerra dei BOGIA NEN in realtà è stata vinta grazie a Pietro Micca, se venite a Torino andate a visitare le gallerie Pietro Micca vicino alla sede RAI di via Cernaia….dove vi mostreranno Torino come era ai tempi ed tutte le gallerie che compongono la città.
Ciao e grazie per il bel articolo!!!
P.S. FORZA T….O……NNO ehehehe odio il calcio!!!
Daniele dice
Torino è una città bellissima. Dissento solo sul traffico e la tifoseria, perchè da quando c’è la metro qui abbiamo avuto un grande miglioramento e gli juventini sono molto di più giustamente anche in città e basta andare nelle scuole per comprendere le proporzioni di tifo. comunque grazie per l’articolo. Consiglio di visitare la città almeno un week end. Non ve ne pentirete
Davide dice
Era un bell’articolo, poi è iniziato lo sproloquio sulla Torino granata e ho smesso di leggere. Peccato.
Simona dice
ahahahahahahahah… (scusa ma sono scoppiata a ridere!) 😉
noemi dice
salve a tutti essendo una torinese che ama la sua città e le sue bellezze voglio solo specificare che la Basilica di Superga è stata fatta da Filippo Juvarra commissionata dal re Vittorio Amedeo II come tanti altri monumenti come La palazzina di caccia di Stupinigi, La reggia di Venaria alla Mandria, Palazzo MAdama in piazza Castello, ecc e molti altri… Grazie comunque è sempre bello sapere i pensieri altrui sulla priopria amata città =)
Ificle dice
Non mi sembra che tu sia di torino da come scrivi e da come ne parli, cioè un torinese si sarebbe soffermato su tutt’altre cose e su altri discorsi, quindi da qui mi sembra che l’autorevolezza dell’articolo venga meno, Se invece pure lo sei, peggio ancora !
patty dice
Ma perché, di Torino possono scrivere solo torinesi?
Saro dice
Torino è una delle più belle città d’Italia.
Trovatemi una città con le colline in centro (Monte dei Cappuccini) e quando l’avrete fatto controllate che abbia tre fiumi che l’attraversano, di cui uno il più lungo d’Italia (Po). Ecco mentre che ci siete guardate se in questa città nelle belle giornate di sole è visibile la catena montuosa più alta d’europa (Alpi). Ma soprattutto ditemi se ha più di 2000 anni di storia testimoniate da monumenti come le Porte Palatine. Solo Roma può vincere questa competizione ma per le altre non c’è battaglia che tenga!
Comunque non penso che il Vostro post sia stato offensivo…però Torino avrebbe meritato di più!
Federica dice
Sai che ci pensavo ieri sera? Riflettevo sul fatto che c’è stato chi ha detto che dovevo dare più importanza a questo o a quello e, ovviamente, non è possibile in un articolo… non è una guida! Però pensavo che ci sono tanti tanti altri posti a cui sono affezionata… Pensavo al Parco della rimembranza da dove si vede il passaggio in Francia, ai vicoletti di San Salvario, al museo della montagna, alla fioritura degli alberi in Crocetta… ognuno sceglie cose diverse. Concordo sul fatto che Torino sia tra le più belle e, detto tra noi, la cambierei subito con Firenze… (una bestemmia praticamente…)!!! Un caro saluto!
matteo dice
Penso che a qualsiasi romano verace verrebbe l’orticaria alle mani se leggesse articoli su internet che parlino di un “Colosseo voluto da Nerone”. Se te la senti, indi, pubblicare articoli almeno prova a reperire qualche informazione corretta.
Se per smaltire un Bicerin ti devi fare una passeggiata sul lungo Po allora fai che prendere la macchina perchè non so se hai idea di quanto tempo ci metti per andare dalla piazza della Consolata a li.
Il mio commento deriva dal fatto che non sono sicuro che tu ci sia stata veramente a Torino.
Saluti.
Angela dice
L’articolo mi è piaciuto, anche se ci sono diverse inesattezze che ben hanno sottolineato altri prima di me. In effetti di torinesi DOC ce ne sono rimasti pochetti, molti degli abitanti di oggi ci sono “ripiovuti” salendo dal sud, proprio come i miei nonni, Di torinesi DOC ce ne sono rimasti pochetti, quelli di oggi sono torinesi di seconda o terza generazione, molti ci sono “ripiovuti” salendo dal sud, proprio come i miei nonni. Sono contenta di esser nata in questa città e non la cambierei con nessun’altra sul pianeta. Adoro i suoi lunghi viali alberati, i cortili del centro, le piazze, i monumenti e quei piccoli vicoli dietro via Garibaldi così ricchi di piccole botteghe e vecchi ricordi.
Un po’ mi ha irritato la solita notiziola che Torino è granata. Non ne sono così certa, ma oramai è una favola metropolitana che fa piacere ai granata e per rispetto del “grande Torino” e di Gigi Meroni che mi piaceva tanto, anche se ad Agnelli ha detto no, non costa gran che lasciarglielo credere.
Marce7 dice
Magari la prossima volta vieni a Torino e ci abiti per qualche anno, ma anche così dubito che riuscresti a cogliere la vera anima di questa città… Un a bella raccolta di luoghi comuni e pensi di aver capito tutto… Aspetto con trepidazione che ci spieghi in 4 luoghi Parigi magari dicendo che i francesi hanno le manie di grandezza, che non hai mangiato il camambrert, che la torre eiffel è una manciata di ferro e bulloni e che tifano PSG…
paolo dice
un errata corrige importante: piazza vittorio non è la piu’ grande piazza europea. E’ invece la piu’ grande piazza europea porticata. ciaooo
Renato dice
…bell’articolo ma non diciamo a tutti il ns segreto che siamo sul 45° parallelo….. tomtom e googlemaps non lo sanno ancora!!!!
Alberto Ballestrazzi dice
La grafia corretta sarebbe “bogianen” (il segno grafico “o” si legge come la “u” italiana in piemontese), e sarebbe bello che iniziassimo tutti a usarlo nel suo significato originario, cioè nel senso di persone che con tenacia resistono e combattono contro le avversità, senza scoraggiarsi e perdersi d’animo!!! Basta con l’accezione di “chiusura” da sempre indottaci!
E poi, i piemontesi in generale, sono persone a cui non piace si parli di loro… né nel bene, né nel male… siamo molto riservati, ma ciò non toglie che comunque siamo sempre consapevoli di com’è il mondo intorno a noi, e che siamo sempre pronti a buttarci in una nuova sfida, trovandoci spesso all’avanguardia rispetto agli altri!!!
Nel post alcuni dicono che “i torinesi” non esistono più… in realtà anche in città ce ne sono… solo che forse o hanno dimenticato d’esserlo, oppure con velata disponibilità subalpina, lo tengono per sé chi in realtà sono…
Andrea dice
Per quanto riguarda i semafori basta fermarsi allo STOP designato a terra, è semplice
Giacomo dice
La lingua piemontese è contagiosa. Un giorno, durante un ramadan, un ragazzo marocchino, che voleva farsi una bella colazione in un bar con brioches e cappuccino, chiedeva soldi ai passanti cercando di commuoverli, dicendo: “Sun quaranta dì che mangiu nen” (sono quaranti giorni che non mangio)!!!
ge0763 dice
Mi e’ piaciuto molto leggere tutti i commenti , sorrido sempre quando si legge che i torinesi doc sono pochi , avete mai visto la nostra bella citta’ sulle stampe ai tempi di Napoleone , era poco piu’ di un paese ,… ai tempi dell’unita’ d’Italia erano 173mila abitanti !!!! Quindi Torino e’ cresciuta solo in questo secolo e mezzo , prima venivano dalle regioni limitrofi i nuovi torinesi , ( ma anche intellettuali da tutta italia , i primi liberali ) , quindi e’ quasi impossibile trovare un torinese con genitori e nonni nati a Torino,…io sono nato a Torino e mi ritengo con orgoglio torinese doc , anche se i miei genitori sono nati in provincia e i nonni da piu’ lontano….Cordiali saluti a tutti
alberto dice
A Torino sinonimo di camporella è Cavoretto e non Superga il termine bugianen ha un significato storico legato alla battaglia dell’assietta contro i francesi, dove era stata ordinata la ritirata ai piemontesi i quali dicendo in dialetto non mi muovo (bugianen) hanno sconfitto i francesi. L’articolo è bello e divertente e chi l’ha scritto potrebbe essere benissimo torinese per la sottile e simpatica ironia.
PS
sono torinese, nato in piazza carlina.
Simona dice
Comunque vi faccio io i complimenti… Sia per la passione per la vostra città (che siate torinesi di nascita o di vita), che per la conoscenza della storia della città! La considero una rarità onestamente!
tommaso dice
Che bella descrizione, io sono fiorentino, d’origine e di fede calcistica e inizierei col dire che “Torino è stata e resterà grantata”, ma a parte questo folklore calcistico, dati i miei 5 anni di residenza a Trana, mi sento torinese d’adozione, se mi passate questa vanteria. Si, da bambino sono cresciuto lì, ho ancora amici (ormai 40enni come me), che bello che era correre per quei campi lungo il sangone, che bello scendere a rotta di collo per i campi che portavano ai laghi di avigliana, che bello la neve che cadeva fitta in inverno, ma soprattutto che bella la gente! Cordiale, educata, simpatica e soprattutto disposta ad aiutare quei vicini venuti da Firenze. Che bei ricordi! Potessi li rivivrei tutti! Grazie di cuore a tutti (anche a quei gobbi strisciati che sono meno torinesi dei torinisti ;P )
Ennio dice
Eccezionale e illuminate. Avuto e penetrante: credevo di averle pensate tutte sulla città in cui vivo da 56 anni, nonostante le origini venete. Un ritratto dei torinesi più che perfetto. Sui luoghi invece ho delle osservazioni: quelli sono i posti più ovvi. Non che siano brutti, ma chi non li vedrebbe? Manca solo la Mole… Invece per me questa città è più vera in quelli meno ovvi. Prima di tutto i cortili, manco a dirlo. Poi l’ex-ghetto con il cuore tra Piazzetta Maria Teresa e i Giardini Cavour, il quartiere di Borgo Po, passato da popolare a snob-bohémien, la Consolata e Quadrilatero, il ponte di S. Mauro al tramonto (che non sia coperto!) con il cono, eataly, le gelaterie e i caffè (a partire dal Mulassano). Questo pensandoci di getto ed evitando cose strane ma intriganti come le “catacombali” gallerie, l’ex-manifattura tabacchi e così via. Ma la vera bestemmia è quella della bagna cauda!!! E potremmo aggiungere la soma d’ail o l’ajià… Come i Provenzali, è inconcepibile dissociare i piemontesi dal culto dell’aglio. Chi non la pensa così merita solo la cucina molecolare o il cool dei creativi meneghini!!! ;-P
Simona dice
Grazie per aver consigliato anche luoghi di una Torino meno scontata (e da piemontese ti dico: hai ragione! La cucina cool creativa meneghina è veramente una punizione! 😉 )
Paola dice
Post molto divertente, mi ha fatto venire nostalgia di casa! Adesso però la movida non è più (solo) in piazza Vittorio, ma anche a San Salvario, dove tra l’altro si mangia e beve decisamente meglio.
Simona Scacheri dice
Ben venga! Fai bene a dirlo 😉 Grazie!