Gita nelle Langhe: le tappe più belle per visitarle in un giorno o in un weekend
On the road nelle Langhe
Dove: Piemonte, tra le province di Asti e Cuneo
Come: in auto o in moto o per gli amanti in bicicletta
Autostrada: A21 Torino-Piacenza, l’uscita è quella di Asti Est. Si prosegue per Alba e si arriva nelle basse Langhe
L’Italia, per me, è decisamente uno dei Paesi più belli del mondo, e ogni qualvolta che mi addentro in qualche luogo sconosciuto, resto sorpresa. In questo caso però più che di sorpresa parliamo di attese superate… Perchè che le Langhe siano un posto amato e meraviglioso, è ormai risaputo. Quello che però non mi aspettavo è il livello di tale meraviglia: paesaggi, storia, borghi fuori dal tempo, cibo e vino di qualità. Tutto! Non manca niente.
Le Langhe sono note per essere distese di colline con borghi arroccati e vigneti che contornano il paesaggio.
Si dividono in Alte Langhe (colline alte fino a 900 metri) e Basse Langhe (colline alte fino a 400 metri). Da visitare ce n’è parecchio. Per un week end romantico, per un’escursione all’insegna della qualità con gli amici o per una gita fuori porta… diciamo che le Langhe andrebbero vissute almeno una volta. Impossibile rimanerne delusi.
Weekend di “lavoro”! Devo recensire un resort nelle Langhe (Boscareto Resort&Spa, onestamente, un posto da sogno) e fare poi un articolo di carattere turistico su quanto vedrò. Questa la felicissima occasione per visitare le Langhe.
Lo ammetto, non le avevo mai viste nonostante io sia piemontese di nascita. Mi faccio mandare i materiali dall’ufficio stampa e scopro che da vedere c’è tantissimo… La Langa del Barolo, quella del Barbaresco e ancora del Moscato. Oppure la Langa della nocciola, i castelli del Roero o le antiche vie del Sale. Onde evitare di andare in ansia decido di fare un mio itinerario.
Itinerario nella Langhe: le tappe da non perdere
Asti Est – Alba (27 km)
Pian piano che ti allontani da Asti il paesaggio cambia. E qui ogni occasione è valida per fermarsi e godere di quanto avete attorno, soprattutto se non avete fretta, semplicemente guardate e ammirate.
Percorrendo la statale verso Alba si incontra il paese di Govone, un borgo che sorge attorno al Castello di Govone diventato Patrimonio dell’Unesco nel 1997. Per me solitamente tutto quanto è Patrimonio dell’Unesco, va visto. Ma so che non tutti la pensano così… Comunque io una pausa e due passi qui, li consiglierei eh.
Arrivati ad Alba la direzione per il centro è via Maestra, il cuore della città. E qui anche se io non ne vado ghiotta siete nella patria del tartufo bianco e non mancano mai le bancarelle dove rifornirsi. Altra cibo tipico di queste zone, a mio avviso delizioso: la battuta di Fassone, una carne piemontese DOC, e per chi ama il genere, da provare!
Grinzane – Langhe (foto ente del turismo)Alba – Serralunga d’Alba (15 km)
Dopo Alba si entra nel cuore delle Langhe, e basta guardarsi attorno per coglierlo. Diciamo che percorrere queste strade semideserte, larghe e affacciate su scenari simili, rende la guida un gran piacere.
A questo punto mi sono diretta verso Grinzane Cavour che come si coglie dal nome… E’ un borgo medievale che ha visto la presenza del noto Camillo Benso conte di Cavour (ogni volta che pronuncio questo nome, ritorno immediatamente alle elementari!) in qualità di sindaco per 17 anni.
Altra tappa obbligata Serralunga d’Alba. Qui è nato Luigi Einaudi, qui vi ritrovate indietro nel tempo, qui dovreste visitare torre e castello, ma comunque le Langhe sono da vivere. Perdetevi dentro.
Serralunga d’Alba – Dogliani (15 km)
Questo tratto rientra nella cosiddetta “Langa del Barolo” ovvero quella parte delle Langhe su cui si affacciano i vigneti di uno dei vini più pregiati d’Italia.
Bene. E qui ve lo confesso: io non bevo vino. Lo so, lo so… Ma non ci posso fare nulla. E vi confesso anche che sempre grazie al mio lavoro, in occasione del week end non solo mi hanno offerto Barolo, ma anche tanti altri vini e pure grappe a quanto pare molto pregiate nel Resort Boscareto di cui ero ospite. E sottolineo il termine “offerto”.
E io? “No, grazie”. E poi aggiungo la frase che ho coniato negli anni visto che mi vergogno di me stessa: “Scusi sa, ma sono allergica”. La realtà è semplicemente che non riesco più a bere vino da che avevo 18 anni. Classica sbronza che ti atterra, solo che di solito poi recuperi, io invece il vino… non sono più riuscita a berlo. E non crediate. Ci ho provato più e più volte!… Vado accettata così?!
Cmq dicevo da Serralunga d’Alba sono andata a Monforte d’Alba, un borgo con viette strette e ripide da percorrere per salire e arrivare al nucleo più antico del paese che racchiude una serie di meraviglie: l’arena (oggi ricoperta di erba), la torre, la cinta muraria e la confraternita di Sant’Agostino e delle Umiliate. Qui ero totalmente sola. Non un turista attorno. Vi auguro la stessa fortuna!
Finalmente arrivo a Barolo. Dico finalmente perchè nella mia ignoranza era l’unico paese che conoscevo già. E resto (anche qui) colpita. Ogni borgo è diverso dall’altro. Non pensiate che visto uno, visti tutti. Proprio no.
Qui ad esempio c’è il Castello Falletti che ebbe come bibliotecario Silvio Pellico. Io non sono entrata dentro, non sempre amo visitare gli interni, ma già solo l’esterno e i cortili attorno… Beh guardate.
Ho poi proseguito per La Morra. Solo che non capivo come arrivarci, e ho dovuto chiedere. Quando si dice la sfiga. Perché io ho l’erre moscia, e ovviamente per me pronunciare “La Morra” è impossibile e soprattutto impossibile per chi mi ascolta capire subito di che parlo… Fatto sta che una volta arrivata mi sono goduta il belvedere sulle Langhe.
Altra tappa molto veloce Novello. Con centro storico settecentesco ben tenuto e totalmente deserto. Io non ho incontrato anima viva neppure qui, il che dà sempre un valore aggiunto al luogo che visiti.
Dogliani – Santo Stefano Belbo (44 km)
Dogliani è un comune più grande, famoso per il vino Dolcetto, dà il nome a un’intera area e occupa il centro delle Langhe sud occidentali sul torrente Rea. Qui è sepolto Luigi Einaudi che scelse di vivere in questa cittadina che diede i natali alla madre prima di diventare presidente della Repubblica. Arrivati a Dogliani si percepisce nuovamente di essere nell’era moderna, ma ho visitato con piacere sia la parrochiale in stile neoclassico che la biblioteca.
E poi finalmente l’appuntamento che attendevo con ansia. Non so voi, ma io al liceo ho avuto una professoressa leggermente innamorata di Pavese e del suo “felicissimo” (per chi non ha avuto il piacere di leggerlo sappia che sono ironica!) “La luna e il falò”.
Sintesi: per me la meta più importante era Santo Stefano Belbo. Paese che ha dato i natali a Cesare Pavese, e di cui ho sentito parlare per un intero anno di liceo. Riprendendo la strada verso Alessandria o Canelli sia arriva nel cuore dei cosiddetti “itinerari pavesiani”, una serie di proposte da percorrere a piedi o anche a cavallo per chi vuole immergersi nei luoghi che caratterizzarono la vita e la letteratura di Pavese. Da vedere: la casa natale, la collina Gaminella, la cascina La Mora o il laboratorio di Nuto del Salto (tutti riferimenti presenti nel romanzo).
E per descrivervi le sensazioni, preferisco riportare le parole di Cesare Pavese stesso: “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
* Post aggiornato 2019
I Viaggi di Monique dice
E’ strano leggere un post sulle Langhe, terra a me vicina, in tutti i sensi perchè abito a due passi da li…è strano e curioso leggere di luoghi che conosco da sempre con gli occhi di un altro, perchè si colgono cose nuove e si percepisce una bellezza che a volte qui diamo per scontata. Ergo non mi resta che dedicare una giornata intera a riscoprire queste terre. Buoni viaggi Monica – I Viaggi di Monique
Simona dice
Quanto ti capisco… Sono piemontese di nascita e finché ho vissuto a pochi chilometri dalle Langhe non sono mai andata, ora cerco di tornarci appena possibile! Mi dirai non appena ci andrai! 😉
PS: buoni viaggia anche a te!!!
Pietrolley dice
Pensa che disastro! Abito a 45-50min dai primi paesi delle Langhe e non ho mai fatto il “tour”. Mannaggia! Ci voglio andare quest’autunno 🙂
Simona Scacheri dice
Ahhhhh… Ciao Pietro!
Guarda non posso dirti nulla visto che alla fine capita spesso, le cose vicine le rimandiamo sempre e io stessa ho rimandato le Langhe per un sacco di tempo… Ma posso assicurarti che poi, quando andrai, ti dirai: ma come si fa?
Sono davvero bellissime, io ammetto che ora cerco anche di tornarci a volte! E concordo che l’autunno è strepitoso! Ciaooooo
Manuela dice
E ora ti aspettiamo nel Monferrato, che soffre tanto la competizione con le sorellle delle Langhe (pur nona vendo niente di meno)
Il belvedere di La Morra, cmq, per me è inarrivabile!
Tessy
Simona Scacheri dice
Chissà perchè si è creata questa competizione… Ma ben venga se questo aiuta a promuovere e migliorare questi splendidi territori!
Da alessandrina (lo sai che sono nata ad Alessandria vero?) ho scoperto il valore delle Langhe e del Monferrato solo DOPO ovviamente, ma ben felice di venire nel Monferrato non appena possibile!
E giuro, proverò a non fare paragoni! ahahaha
Bacio Tessy!!!!
Floriana dice
Altra piemontese che non conosce le langhe….Aspettiamo un tour del Monferrato! Sono molto belli anche i laghetti ed i dintorni del canavese…sono nata e vivo ad Ivrea…che non e’ solo Carnevale!!!!
Simona Scacheri dice
hahaha e fai bene a specificarlo, anch’io conosco Ivrea come fama per il Carnevale!
Sul discorso “piemontese che non conosce le Langhe”… Era vero sì! Purtroppo come capita spesso “l’erba del vicino è sempre più verde” e quindi finché ho vissuto in Piemonte tendevo ad andare altrove, ma va detto che ero molto molto giovane e si sa, questo comporta qualche limite eh! 😛
Ora cerco di tornare e scoprire il Piemonte quando possibile perchè consapevole del fascino unico. E grazie per il consiglio!