Sapete quei classici casi che quando ti capitano e li vivi non te li godi di certo, ma poi quando torni a casa e li racconti, ti fanno ridere? Ecco. Solo che preciso… POI quando torni a casa ne ridi, perché nel mentre in cui sei lì pensi tante cose, ma da ridere non ci vedi proprio nulla.
Balcani on the road 2014.
La mia amica e io sono ormai giorni che guidiamo in quel della Bosnia e Serbia e di poche cose che abbiamo capito due sono basilari.
1. In questi due Paesi i controlli della polizia sono semplicemente INFINITI!
Ci sono posti di blocco numerosi e frequenti e appena ti distrai un attimo sai per certo che ti fermeranno non fosse per una questione statistica.
2. Vige ancora il galateo automobilistico
C’è un’estrema cortesia tra automobilisti e solitamente quelli della corsia opposta avvisano sempre quando devi prepararti al nuovo posto di blocco.
Dovendo dire, la Serbia aveva ancora più posti di blocco rispetto alla Bosnia.
Di mio riconosco che rispettare i limiti di velocità quando guidi su strade deserte non è affar semplice, e tenuto conto che so bene di quanto sforavo alle volte, comunque sia e comunque vada, devo ringraziare che quando ci hanno fermate non era per il limite di velocità!
“Ah guarda che hanno fatto i fari, rallentiamo che c’è la polizia tanto per cambiare”.
“Sì ho visto, ma tranquilla che sto andando piano”.
“MERDA, ci fermano!”.
Scendiamo, due ragazze, turiste, e secondo me pure simpatiche che male non fa mai!
Provo a parlare in inglese per riscontrare subito che il poliziotto e la poliziotta ridono scuotendo la testa.
Mi sembra che il succo sia: “No, non parliamo inglese”, ma intendiamo farvi la multa lo stesso. E indicano i FARI SPENTI.
E caspita no, avevamo i fari spenti.
ORA, altra cosa che noi avevamo imparato BENISSIMO è che nei Balcani Occidentali i fari dell’auto vanno tenuti accesi 24 ore al giorno. Lo sapevamo! Ok. Ma un momento di distrazione può capitare a tutti… Figuriamoci a noi!
Capisco. Asserisco. E cerco di spiegargli che ci siamo dimenticate solo un attimo, che lo sappiamo, ma che (volevo dirgli) vediamo di non rompere le palle per due fari spenti che voi non spiccicate una parola d’inglese e comunque siamo in pieno giorno e noi siamo pure turiste e aumentiamo il vostro PIL quindi dovreste trattarci con cortesia!
E se la donna poliziotto (in Italia solitamente – si dice – siano le peggiori, forse in Serbia gira diversamente) avrebbe anche chiuso un occhio e ci avrebbe fatte andare oltre… IL POLIZIOTTO NO (questo di economia ci capisce meno di me).
Lui, bravissima persona per carità, lui DECIDE che ci deve fare la multa. Solo che come ce lo comunica? APPUNTO!
Io spalanco gli occhi incredula dal come si sia accanito il poliziotto nel suo cercare di scrivere e spiegare e parlare una lingua a me ignota… Ma per mia fortuna spalanco solo gli occhi. Il problema è la mia compagna di viaggio che invece ha più voglia di parlare…
E siccome l’esperienza insegna… Ecco cosa eviterei di fare la prossima volta che mi ritrovo a prendere una multa in Serbia.
1. Evitare di raccontare la cazzata che non avete i soldi dietro
La polizia serba in questo caso ci ha richiesto il pagamento immediato della multa. Noi abbiamo detto la prima cosa che ci veniva in mente per non dover pagare: “Non abbiamo soldi serbi, ma carta di credito, dobbiamo andare a prelevare”.
Loro ci stavano trattenendo i documenti di identità e quelli della macchina!
2. Evitare di dire che qualche euro però l’avete trovato, dopo che avete ormai detto quanto al punto 1…
Vista la situazione che rischiava di assumere proporzioni maggiori (quando ho visto che si tenevano i documenti di indentità e della macchina ho avuto un momento di sbiancamento) con nonchalance “ho trovato degli euro”. (Ma dai, ma chi l’avrebbe mai detto!).
Loro con altrettanta nonchalance, fanno presente che se faccio 300 metri e vado a quel ristorante in fondo… Mi cambiano gli euro e mi danno valuta locale (Ma dai, ma chi l’avrebbe mai detto!).
3. Evitare di inveire ogni due secondi in italiano, e controllate la vostra amica se lo fa.
Classico di noi italiani è credere che NESSUNO ci capisca in giro per il mondo. É un classico, ma sbagliato.
Gli italiani sono sempre ovunque, metà mondo ha origini italiane e se anche non hanno studiato la lingua, hanno seguito le nostre partite di calcio, gli insulti sono la prima cosa che capiscono.
Ma a parte questo: inveire e insultare i poliziotti comporterà solo il rischio di essere arrestate, tutte e due… (Esperienza di quelle che se si potesse evitare direi che va bene uguale eh).
4. Evitare di pagare metà multa a loro e poi dover pagare l’altra metà in banca il giorno dopo
A quel punto che pagare tocca pagare, tanto vale cambiare tutti i soldi e pagarla per intero. E invece no! Siccome ormai avevamo detto e fatto e finto e millantato, tié! Sbattimento doppio. Non potevo più dire che avevo tutti gli euro necessari, non me ne sentivo capace.
La multa per fari spenti costa € 30 che per essere in Serbia è comunque un prezzo di tutto rispetto. E nonostante potesse sembrare abbastanza equivoco il tutto, in realtà, il poliziotto (quello simpatico, quello che ha deciso di non parlare ma comunque far pagare) scrive un lunghissimo verbale e mette tutto nero su bianco, il che fa presupporre che la multa era legale.
Ergo i poliziotti non hanno fatto i furbi (meno male), semplicemente “i simpatici”. Ma questo è un altro discorso.
5. Evitare di credere alla leggenda del blocco in frontiera!
Ora, metà multa l’abbiamo pagata subito. Ho cambiato al ristorante i 15 euro che avevo spicci nella loro moneta locale, li ho dati ai poliziotti, ho cercato di tenere a bada (per quanto potessi) la mia amica che se li voleva mangiare e ho preso il foglio di verbale scritto fitto fitto… IN CIRILLICO! Ma ho anche capito dal simpaticissimo poliziotto che dovevo ancora andare a pagare.
Arrivate in città chiediamo la traduzione della multa per sapere come assolvere al nostro debito (che comunque ovviamente essendo turiste dici… Ma quando mai ci ribeccano loro e la loro assurda multa?)…
Ma cosa mi viene detto? “Dovete andare in banca a pagare la multa se no potreste avere dei problemi alla frontiera e non vi fanno passare”.
Io per una volta tanto, devo dirlo, NON ci ho creduto (o meglio non del tutto).
Mi chiedevo: “Ma scusa, ma neppure in Italia hanno sistemi di multe digitalizzate così rapidi, ma ti pare che possano averlo in Serbia? E poi non ricordo nessun accesso digitalizzato quando siamo arrivate. Mi sembra una gran palla questa qua”, ma nel dubbio secondo voi, cosa ho fatto?
Multa pagata la mattina prima di partire per la frontiera.
Arrivo in frontiera e constatazione che solo io potevo avere il dubbio che ci avrebbero fermate per davvero per una multa non pagata…
Ah, beata ingenuità (ehm, ok forse non dovrei chiamarla ingenuità ma ho deciso di essere clemente con me stessa).
E se da un lato la multa è stata risolta con facilità, di contro… La mia amica e io ci siamo ritrovate in preda al “tick” dei fari.
Abbiamo passato il resto del viaggio a controllare di averli accessi in modo compulsivo… E se l’esperienza insegna da un lato, dall’altro lei sostiene ancora che se la fermavano nuovamente avrebbe inveito e con più fermezza perché non era possibile, e che serviva dirlo e che insomma…
Ah, beate donne!
Luca dice
Complimenti per essere l’ennesima esportatrice di quella mentalità italiana furbetta che tanto ci contraddistingue nel mondo.
“vediamo di non rompere le palle per due fari spenti che voi non spiccicate una parola d’inglese e comunque siamo in pieno giorno e noi siamo pure turiste e aumentiamo il vostro PIL quindi dovreste trattarci con cortesia!” in questa frase è racchiusa tutta la tua bassezza: potevi tranquillamente restare in Italia dove vige la convinzione che le leggi siano liberamente interpretabili invece che pensare di recarti in un Paese che probabilmente ritieni troppo poco sviluppato per esserci poliziotti onesti che fanno il loro lavoro con professionalità, poliziotti che vogliono rubarti i documenti e poliziotti che vogliono rubarti i soldi della multa per intascarseli. Mentre dai consigli su come non pagare e altre amenità.
Se ci tieni a definirti giornalista che ama viaggiare, cerca di avere meno pregiudizi e più onesta nel tuo animo.
Simona dice
E buongiorno a te Luca!;)
Direi che l’ironia è un concetto relativo… Ma tutto sommato, succede di peggio quindi ben vengano le tue opinioni!
luca dice
Hai scritto quasi 1300 parole di pura ironia? Allora questo post dovevi classificarlo come uno sketch di cabaret e non come un articolo giornalistico o informativo.
Buona giornata
Simona dice
Hai mai trovato scritto su questo blog che intendo fare informazione o giornalismo?
Al contrario ho scritto che il mio intento è raccontare, con ironia e goliardia… Perchè prendersi troppo sul serio non è mai consigliabile (per me ovviamente).
Il fatto io sia giornalista è un dato di fatto, non ne fare un elemento pregiudicante peró!
Buona giornata a te!;)
domenico dice
quoto luca in pieno…è la stessa sensazione che ho provato io nel leggere questo “sketch” goliardico (chiamiamolo così questo post)
Paolo dice
ho ricordo di una multa in Norvegia a fine anni 90 (non c’era ancora l’euro), i due poliziotti parlavano inglese ed avevano il modulo in,credo, tutte le lingue europee per pagare con la carta di credito O_o.
Simona dice
ahahhahahahahaha… a volte sono talmente avanti che si doppiano da soli?! 😉
Simona Scacheri dice
Ah, ma perché? Le “Fighe Italiane” devono anche pagare di solito? Ma dai??? (già spiegato sopra il mio punto di vista, non aggiungo altro blabla) ciao!
Monica dice
Ma che bei moralisti nei commenti sopra.
Come se non esistesse nel mondo quell’usanza diffusa di riempire le casse comunali o statali (o ancor peggio le proprie tasche come succede a in passato) “alleggerendo” gli automobilisti di passaggio.
Per non parlare della a mio parere più che dubbia utilità del tenere accesi i fari della macchina 24 ore anche ad agosto, secondo una legge che se non sbaglio è nata nei paesi scandinavi dove c’è un po’meno luce in certi periodi dell’anno.
Viva quel residuo di umanità e di clemenza rimasta in qualcuno, nei confronti di due sbadate straniere che si sono “macchiate” della colpa di non aver circolato a fari spenti di giorno.
PS: belli questi post sui Balcani, complimenti. Conosco bene i paesi in questione e come si viaggia in auto laggiù, la polizia, i posti di blocco e i discutibili limiti di velocità a corredo del tutto.
Per fortuna esistono anche poliziotti più gentili di quei due che con i turisti chiudono un occhio.
Simona Scacheri dice
Ciao Monica!
Grazie per il commento… Comunque una nota “postuma” ve la devo raccontare.
In Serbia di multe ne ho prese 2!
Una che racconto sopra con ironia… L’altra mi è arrivata A CASA dopo anni e anni, a causa di un parcheggio fatto su indicazione dell’hotel in un cortile con scritte in SERBO! “Parcheggia pure lì, è nostro il cortile”… E invece multa!
Conclusione: ho pagato anche quella ovviamente, ma la lamentela per le multe non è ancora reato eh… 😛