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Rifugio Cherz da Campolongo: come arrivare facilmente a piedi
Quando si parla di escursioni nelle Dolomiti non si sa neppure da che parte iniziare… Il Paradiso per chi ama la montagna (io ormai ne sono quasi convinta) ha sicuramente casa (anche) qui. E se la montagna è di immensa bellezza in tantissime parti d’Italia e del mondo, quanto rende le Dolomiti speciali è la facilità con cui queste maestose vette si possono vivere… E quest’escursione che vi racconto qui rientra sicuramente tra gli ottimi esempi di quanto sto sostenendo.
DATI TECNICI
Partenza: Passo di Campolongo (parcheggio vicino alla seggiovia sperando di trovare posto – mappa)
Arrivo: Passo di Campolongo
Giro ad anello solo in parte
Durata: 2/2,30 effettive di camminata
Dislivello a salire: 489 metri (ma molto ben distribuiti)
Dislivello a scendere: 480 metri
Difficoltà: facile (T con pochissime parti di terreno sconnesso e quindi E)
Novità: ho iniziato a tracciare i miei percorsi con questa App View Ranger (voi ne conoscete altre che mi volete consigliare?) di modo che abbia i dati più precisi anche se ovviamente non faccio conto di usarla sempre perchè consuma batteria ma in sintesi, credo eh, che abbia impostato le cose di modo che possiate anche scaricare la mia traccia avendo così tutti i dati…
Cosa che io ritengo comoda, ma quando si parla di Dolomiti muoversi è molto semplice grazie ai numerosi cartelli quindi non strettamente necessaria.
Dal Passo di Campolongo al Rifugio Cherz
Per arrivare al punto di partenza dell’escursione basta percorrere una strada che sale da Arabba molto semplice, 5 km scarsi e in 15 minuti siete al parcheggio del Passo di Campolongo.
Una volta parcheggiato alla seggiovia o vicino al Rifugio presente, attraversate la strada in direzione “salita”, in sintesi dovete puntare verso l’alto e troverete molto presto le indicazioni sempre puntuali verso il Rifugio Cherz, prima tappa di questa facile escursione.
La salita al Rifugio Cherz è su strada sterrata, sempre, non tira troppo è solo in leggera salita, ma si fa senza problemi e pian piano che si sale lo scenario cambia e diventa da “nascosto” a “meraviglia”.
Per arrivare al Rifugio Cherz il cartello indica 1 ora, e spesso nelle Dolomiti i tempi sono quelli eh… anzi! A volte pure più tempo serve, ma in realtà dipende dai percorsi e dalla zona, fatto sta che per arrivare al Rifugio Cherz da Passo di Campolongo a piedi ho impiegato 30/40 minuti come tempo.
Tenetelo presente se volete fare solo una passeggiata veloce.
Diversamente si può anche prendere la seggiovia per salire, ma se potete… meglio a piedi.
LEGGI ANCHE: In montagna da sola: dove, come e perchè? (Come organizzare una settimana nelle Dolomiti di Arabba)
Rifugio Cherz
Si apre tutt’attorno la magia della Dolomiti, una vista a 360 gradi che non sai neppure dove guardare tanto è l’incanto e puoi solo esserne sopraffatto.
Ci si può stendere nel prato per ore in giornate come quella che ho trovato io e la mia intenzione sarebbe stata assolutamente quella se non fosse che ero con Bruschetta (il mio cane maltesino) che voglia di stare fermo, diciamolo, non ne aveva! Quindi sono stata seduta nel prato il tempo che mi è stato concesso!
NB: viaggiare ad Arabba e nella valle di Fodom con il proprio cane è non solo un piacere ma anche un invito. Ce ne sono tantissimi ma quanto conta è che sono davvero ben accolti. Nei rifugi, nelle strutture, nei ristoranti… A parte i supermercati sono andata ovunque con Bruschetta. V
eniva anche in bagno con me essendo io da sola con lui, ma questo è un tasto meno interessante!
Dal Rifugio Cherz fino al Rifugio Incisa lungo il sentiero del Cacciatore
Ripartendo dal Rifugio Cherz si prende verso il Rifugio Incisa (o vanno bene anche le indicazioni per il Rifugio Marmotta visto che sono praticamente attaccati i due) e si prosegue.
Dopo il rifugio Cherz c’è un pezzo di discesa con terreno disconnesso e diverse radici di alberi ma molto piacevole, non per le ginocchia… Ma la scarpa ha un’ottima aderenza alla terra e quindi io mi diverto anche in questi parti SENZA sassolini odiosi, ma dura poco. Ben presto si trova il sentiero del Cacciatore o numero 3 e lo si prende in direzione Rifugio Incisa o comunque Rifugio Marmotta e si inizia un bellissimo sentiero davvero.
Sentiero del Cacciatore
Mentre percorrevo questo sentiero pensavo: andrei avanti a camminare così per ore e ore e ore… La pace. La gioia. La serenità.
Questo sentiero è all’ombra degli alberi, ma non resta troppo ombroso. Al contrario la luce filtra e spesso si aprono scorci di panorama pazzeschi.
Inoltre è in piano e quindi prosegue senza salite o discese e permette di godersi l’arietta, il paesaggio e la frescura…
Di per sé quindi la perfezione…
Ma sappiamo che la perfezione non è di questo mondo giusto?
Il problema sono le biciclette! Le Mountain bike. La folla di mountain bike.
Ora, come quasi tutti gli escursionisti che frequentano tanto la montagna fatico davvero ad accettare questa convivenza. Le biciclette sono molto pericolose lungo i sentieri stretti e spesso non hanno il controllo del mezzo… ma tornando alla mia esperienza al Sentiero del Cacciatore: ne ho incontrate forse 100?
Si parla di grupp interi di 15/20 a botta che ti obbligano a fermarti, metterti da parte e tenere stretto il tuo cane che ovviamente era al guinzaglio onde evitare si ammazzasse lui o loro. In più, ti tocca anche sentire il “fiato sul collo” di coloro che sfrecciano all’impazzata…
Detto questo, il sentiero è bellissimo, lo vieterei alle biciclette, ma è bellissimo.
Tante le panchine presenti che permettono di fermarsi, girarsi e godersi la cima del Sassongher nella sua maestosità o quella della Marmolada in lontananza o tutte le atre cime che sono una più bella dell’altra.
Arrivo al Rifugio Incisa e rientro a Campolongo
Potete scegliere se fermarvi al Rifugio Marmotta o al Rifugio Incisa, sono molto vicini. A me era stato consigliato Incisa e quindi sono arrivata lì… Di fronte la Marmolada! Il problema è che nelle giornata di cielo nitido e sole, non si ha più voglia di andare via…
Ma se poi riuscite a forzarvi a rientrare si riprende il sentiero 3 del Cacciatore nella stessa direzione da cui siete venuti solo che questa volta si tira dritto fino a Campolongo. L’ultima parte è un po’ ripida e presenta qualche ODIOSO sassolino scivolante… ma per il resto il rientro è tranquillo e anch’esso facile.
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