Sirenetta e il mistero del suo successo mondiale (#Copenaghen)
Non so voi, ma io OGNI SINGOLA VOLTA in cui sentivo parlare di Copenaghen era in merito alla Sirenetta. E dal momento che nelle foto non mi sembrava valevole di cotanto interesse, ero andata a studiarla un po’ questa famosissima Sirenetta per scoprire che:
1. Rappresenta la Sirenetta della fiaba di Hans Christian Andersen (o per molti il cartone animato della Disney, a seconda delle vostre preferenze!)
2. Hans Christian Andersen è un scrittore famosissimo in tutto il mondo per le sue fiabe, ma essendo danese, in Danimarca è per lo più venerato (ho paura a fare raffronti con i nostri Dante o Manzoni e quindi fate conto non lo faccia)
3. Lo scultore è Edward Eriksen (Chi? Appunto, poverino, non lo conosce nessuno)
4. La statua è collocata nel porto di Copenaghen e risale al 1913 (neppure la data di fattura spiega il perché di questa fama mondiale)
5. L’artista si è ispirato a sua moglie (e almeno sappiamo che aveva una bellissima moglie, ma neppure questo aiuta molto a capire il perché… )
Perché di tante cose antiche, storiche, perfettamente conservate che Copenaghen vanta, perché tra tutte queste, proprio la Sirenetta è diventata il simbolo di una città che in realtà, vi giuro, ha molto, ma molto di più? Io onestamente non lo so.
E per quanto possa ipotizzare che abbia aiutato la posizione, la simbologia, il fatto che storicamente la Sirenetta accoglieva chi entrava nel porto della città e quindi abbia saputo diventare un’icona, ciò nonostante, se qualcuno volesse istruirmi sarei solo lieta di ascoltare.
Al contempo, però, voglio precisare: io la Sirenetta la sono andata a vedere.
Avevo tutti i pregiudizi che in sintesi vi ho appena esposto.
Facevo anche un po’ la figa “dall’alto” della mia laurea in storia dell’arte già pronta a massacrarne la fattura, la plasticità, il virtuosismo o quel che capitava e…
E invece mi sono emozionata. Ecco! (Beata incoerenza).
Mi sono emozionata perché non credevo onestamente in una fluidità simile della materia, perché non mi aspettavo che la Sirenetta sapesse esprimere e trasmettere emozioni anche a chi partiva così demotivato come me e, ovviamente, mi sono emozionata perché il luogo in cui sorge, diciamolo, è davvero notevole.
Ammesso tutto questo però, ve lo dico, continuo ad essere dell’idea che, con tutto quello che Copenaghen conserva e che rende questa città una meta da non perdere che racchiude secoli di monarchia, storia e poi gioielli della corona, castelli e statue di altrettanta qualità… Continuo ad essere dell’idea che Copenaghen non possa ASSOLUTAMENTE essere ricordata solo per la Sirenetta!
Troppe le cose da vedere, fare e visitare.
Se devo farmi un rimprovero, mi pento di non averci dedicato almeno 4/5 giorni dal momento che la città offre già tanto, ma attorno, a soli pochi chilometri ci sono altre bellezze patrimonio dell’Unesco come il Castello di Amleto e la cattedrale di Roskilde, che onestamente, meriterebbero di essere inserite nell’elenco delle cose da vedere assolutamente.
Qui vi raccontavo cosa è utile sapere prima di andare a Copenaghen.
Mentre in questo video vi mostro cosa ho visto e come Video Copenaghen: 3 giorni a febbraio nella capitale danese.
A voi, l’ardua sentenza!
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