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Trekking all’Elba: itinerario della Grande Traversata Elbana
Fare trekking all’Elba significa mare, paesaggi pazzeschi e percorsi da non sottovalutare, ma sul fatto che la bellezza di questi percorsi sia davvero suggestiva, sappiatelo, non ci sono dubbi. Come vi avevo raccontato in passato (Trekking Corsica: i 7 itinerari di escursionismo più belli e più lunghi) l’obiettivo è anche quello di parlare e consigliare trekking praticabili in (quasi) ogni stagione, o meglio ancora, perfetti per il periodo primaverile o autunnale.
L’Isola d’Elba ben si presta per dei trekking di mezza stagione.
Cosa aspettarsi dal trekking all’Elba?
Le altezze che si toccano con un trekking all’Elba non superano i 1019 metri (la cima più alta è il Monte Capanne) e si rivolgono a tutti gli escursionisti, con numerosi sentieri turistici, ma altrettanti percorsi escursionistici. Non sottovalutiamo mai la difficoltà insita in ogni escursione.
Tra i trekking all’Elba più famosi e amati si trova senza dubbio la Grande Traversata Elbana,ovvero l’emozione di attraversare tutta l’Isola, da ovest ad est, da nord a sud… E in soli 4 giorni.
Una sfida più facile di altre (se pensate al GR20 della Corsica, soprattutto).
Grande Traversata Elbana: le difficoltà
Ritenuto il trekking all’Elba più bello, la Grande Traversata Elbana si pone un unico obiettivo: attraversare tutta l’Isola a piedi. E per giunta, sui suoi crinali.
Si passa dal blu del Tirreno, alle miniere metallifere, ai graniti fino al Monte Capanne (1019 m, la vetta più alta dell’isola). Il percorso avviene nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Il fascino dell’isola d’Elba è noto, ma nel caso meglio ricordarlo. Cosimo de Medici, Victor Hugo e naturalmente Napoleone Bonaparte (in esilio qui) restarono stregati dalla bellezza di questa terra e ogni volta che prendendo il traghetto si vedono apparire la case color pastello affacciate sul porto, si sente un brivido lungo la schiena… O meglio, a me capita.
Oltre alla bellezza però, va sottolineata anche la difficoltà del percorso, spesso non così evidente.
Si parla di un percorso per escursionisti e in alcune parti escursionisti esperti. La fatica che vi attende è decisamente tanta essendoci numerosi sali e scendi e diverse parti con terreno particolarmente sdrucciolevole.
Meglio avere una buona preparazione atletica e non prenderla troppo sotto gamba.
NB: alcune parti richiedono accortezze tecniche, non lo consiglierei mai a chi è alle prime armi.
Mappe e guide
Cosa serve sapere sul trekking all’Elba e sulla Grande Traversata Elbana?
Partiamo pure con il primo paradosso: nonostante fosse pure presente sul blog un pezzo dedicato alle ricerche sulla Grande Traversata Elbana che andava proprio a raccogliere tutta una serie di informazioni raccolte precedentemente da cui poi mi è scaturita l’idea di andare all’isola d’Elba per fare questo trekking, quando sono arrivata all’Isola d’Elba ero totalmente impreparata rispetto a quello che mi attendeva. (Io lo dico sempre che la mia memoria fa schifo, eccovi le prove).
L’errore però credo sia stato mio a questo giro, non tanto delle guide… Ma diciamo che riportarvi la mia esperienza dovrebbe poi esservi utile.
1. Da non prendere sottogamba
Non so perché mi fossi convinta che la Grande Traversata Elbana sia un percorso T (turistico) o al massimo E. In realtà no! E’ un percorso principalmente E (per escursionisti quindi) e con dei tratti (che io ovviamente ho beccato) EE (escursionisti esperti). E già questo non me l’aspettavo.
2. Da evitare le ore calde
Nonostante il percorso sia decisamente impegnativo, le altezze non sono così “elevate” e quindi dal momento che ci si aggira sui 900 o 1000 metri, fa davvero molto caldo già in primavera. Non oso immaginare in estate. Siatene solo consapevoli e avventuratevi in questo trekking in piena estate solo se già esperti e consapevoli di quanto comporta (ma con tanta acqua e cappellino sulla testa sempre).
3. Scenari da 5 stelle
Ci sono davvero degli scorci spettacolari.
4. Salite ammazza-fiato
Ma di contro anche delle salite capaci di farti dimenticare dello splendido paesaggio che ti circonda a causa della fatica.
5. Terreno in molte parti sdrucciolevole con pietrine
Avete presente quei sassolini che rendono le discese ripide un vero e proprio incubo? Ecco. Se ne trovano spesso così… (evito ogni commento superfluo ma non mi chiedete mai di rendere udibili i pensieri).
Attraversare l’isola d’Elba a piedi: le tappe del GTE con VARIANTE
Dati tecnici
Partenza: Cavo
Arrivo: Pomonte
Tempo: 4 giorni
Lunghezza: 65 km
Livello: E+ (tappe di circa 7/8 ore di cammino al giorno)
Dormire: ci sono posti possibili (a Cavo, a Marciana Marina, a Marina di Campo e Pomonte).
Cartine: Isola d’Elba 1:25.000 – Kompass
Periodo: da febbraio a giugno. E settembre e novembre. Meglio inverno che non estate.
TAPPA 1
Partenza: Cavo
Arrivo: Porto Azzurro
Dislivello: 900 metri
Tempo: 6 ore
Per arrivare a Cavo potete usare l’automobile, oppure se volete fare un trekking all’Elba in pieno spirito “wild” (senza comodità alcuna quindi) potete serenamente arrivare a Portoferraio e poi prendere i mezzi pubblici (ATL 0565 – 914392).
Partendo da Cavo serve prestare attenzione alla prima parte del percorso, senza sbagliare. Da Cavo si prende uno sterrato che condurrà fino al Monte Grosso, punto da cui si gode di una grande vista. Si scende poi per la Valle delle Fiche, si passa Monte Strega, si tocca Monte Capanello. Per comprare acqua da tenere presente il paesino Rio nell’Elba.
TAPPA 2
Partenza: Porto Azzurro
Arrivo: Marina di Campo
Dislivello: 870 metri
Tempo: 7 ore
La tappe sono belle intense e camminare, si cammina, Come detto da evitare con cura l’estate per le temperature troppe alte. In questa tappa si parte prendendo il sentiero 77, si percorrono scenari suggestivi tra presente e storia come nel caso dei bunker della seconda guerra mondiale visibili quando si passa da Monte Orello, oppure quando si passa dalla baia di Portoferraio e si gode della vista sui golfi di Lacona e di Stella. Una parte difatti risale ai tempi della guerra e corrisponde al sentiero militare dei tempi e seguendo questo percorso si giunge al Monte Tambone.
Dopo tanta fatica, però, la parte finale del percorso approda, è il caso di dirlo, alla lunga spiaggia di Marina di Campo.
TAPPA 3
Partenza: Marina di Campo
Arrivo: Marciana Marina
Dislivello: 1200 metri
Tempo: 7,30 ore
Costeggiando la cava si arriva al mulino di acqua Morcione. La giornata è intensa, 1.200 metri di dislivello non sono pochi e le gambe se non sono ben allenate iniziano a risentire della fatica dei giorni precedenti. In compenso, il paesaggio circostante ripaga della fatica.
Antiche cave come primo scenario, si sale poi al monolite di Pietra Murata (di fronte a voi la vista dell’isola di Montecristo), si prosegue fino agli antichi ovili di Le Macinelle e poi ancora il Fosso dell’Inferno e il Colle della Grottaccia.
Questa è la tappa che prevede la salita al monte di Capanelle (emozionati di fare la vetta più alta dell’Elba?) e da qui si ammira il paesaggio. Nel ridiscendere, si visita il villaggio arroccato Poggio e si percorre un tratto di strada napoleonica, prima di arrivare a Marciana.
TAPPA 4
Partenza: Marciana Marina
Arrivo: Pomonte
Dislivello: 700 metri
Tempo: 6,30 ore
Ultima tappa. Ancora un giorno e la traversata sarà completa.
Si imbocca la strada della Costarella e si arriva alla Chiesa di Santa Caterina. Altra tappa è il Santuario della Madonna del Monte e il percorso della via Crucis con le sue 14 cappelle. Non solo, la gita vi conduce anche ai luoghi dove soggiornò Napoleone Bonaparte nel 1814. Si prosegue godendo appieno dei panorami che vi riserva l’isola: terrazze a vigneti, vista sull’isola Capraia e infine arrivo a Pomonte, in riva al mare.
Ogni giornata riserva delle sorprese e esplorare un’isola a piedi è uno dei metodi migliori in assoluto. I paesini preservano la loro autenticità, e andarci lontano dai periodi di massimo turismo permette di vivere un’atmosfera pacata e intensa. Il fascino del ritmo lento.
Tappe Grande Traversata Elbana: itinerario ufficiale
TAPPA 1 (uguale per tutti e due gli itinerari)
Partenza: Cavo
Arrivo: Porto Azzurro con variante segnavia 105
Dislivello a salire: 940
Dislivello a scendere: 940
Km: 19.3
Durata: 6.40 ore
Tempo impiegato di mio: 9 ore di trekking in tutto, ma in movimento 6 ore.

Attimi di energia… di Michele!
Questa giornata è bellissima, ma intensa. Si intravedono scenari decisamente “sognati” visto che se capitate in una giornata dal cielo blu, non potreste desiderare di più. Di contro però il trekking e la tappa del primo giorno non sono per niente scontate. Le salite sono piuttosto ripide e se non siete ben allenati sentirete sicuramente del tutto la fatica. Il caldo non aiuta e tanti i pezzi al sole.
Il percorso è ben segnalato anche se in alcuni casi serve prestare attenzione, ma abbiamo fatto tutto il percorso senza gps e solo con mappe e segnaletica. Non abbiamo avuto grandi problemi da quel punto di vista. Inoltre è anche frequentato: tanti gli escursionisti o meglio, si incontrano escursionisti, cosa non molto scontata.
Sentiero 105 per Porto Azzurro: variante (solo per escursionisti davvero esperti)
Per arrivare a Porto Azzurro a fine tappa si possono prendere due strade: quella normale del percorso e quella che fa una deviazione, percorre il sentiero 105 e porta in zona campeggi.
Io ho percorso questa seconda via dal momento che Michele e io dovevamo andare a cercare un campeggio, ma al contempo non avevamo ben chiaro cosa intendessero per “sentiero per escursionisti esperti”.
Il segnavia numero 105 è decisamente impegnativo. Soprattutto se hai già sulle gambe 7 ore di trekking, uno zaino da 7 chili o forse 8 e appena 3 ore di sonno notturno… Io, non ve la consiglierei mai. E spiego perchè.
C’è un primo pezzo molto esposto.
Il sentiero permette di passare, ma qui una corda metallica sarebbe decisamente consigliabile visto che basta una distrazione e questa parte è decisamente pericolosa. Ma va detto che dura poco.
Poi serve tenere la sinistra per scendere e ci si addentra nel bosco in rapidissime discese con tanto di ghiaietta che rende la discesa una fatica unica. Ovviamente se non si ha lo zaino pesante l’impresa è più semplice, ma tenete presente che si parla di tratti di discesa decisamente ripidi e poco piacevoli quando le gambe sono già stanche.
Il tutto dura circa un’oretta o forse meno (a me però sono sembrati 5 le ore), e si arriva alla strada asfaltata che conduce alla zona dei campeggi.
Dove dormire prima tappa Grande Traversata Elbana?
A Porto Azzurro ci sono un paio di campeggi, li potete vedere anche dalla cartina.
Noi siamo stati al Camping Arrigoni (si dorme praticamente su asfalto, durissima la terra, non mi sento quindi di consigliarlo) mentre vi consiglio a gran voce il ristorante che credo serva i due campeggi: Ristorante Barbarossa. A pochissimi passi (che già eravamo distrutti), e abbiamo mangiato veramente molto bene. Ma tenete anche presente che avevamo una fame infinita, elemento da tenere presente eh!
TAPPA 2
Partenza: Porto Azzurro
Arrivo: Procchio
Dislivello a salire: 810
Dislivello a scendere: 810
Km: 20,8
Durata: 5,50 (tempo effettivo di cammino)

Pochi attimi di pianura… Non vi illudete 😉
Anche la giornata di oggi è intensa, seppur un po’ più leggera della prima.
Inizialmente lasciando Porto Azzurro si parte con una bella salita (ci sarebbe anche modo di seguire la ciclabile, ma il percorso manda su per un sentiero sconnesso), poi si hanno dei tratti di discesa e almeno un paio di salite di quelle capaci di far dire “ma perchè?”.
La difficoltà però ancora una volta sta nella discesa finale con terreno decisamente dissestato e piuttosto ripida (ma nulla rispetto al sentiero 105). Finita quella discesa si arriva alla strada provinciale e si prosegue per il paese.
Nota: a Procchio non ci sono campeggi però, purtroppo, e per dormire serve quindi spendere dei soldi di troppo a mio parere, non fosse per altro che avendo la tenda sarebbe bello poterla usare.
Da valutare quindi o campeggio libero o vi consiglierei di organizzarvi con autobus (che passa proprio sulla provinciale) e campeggio in uno degli altri paesini vicini.
(Come vi ho raccontato nel video quindi, la terza e la quarta tappa io non sono riuscita a farla avendo avuto un crollo di pressione che tradotto significa: volevo starmene coricata ad oziare! Qualche volta ci sta… Ma vi vado ad indicare lo stesso le atre tappe anche se non posso descriverle).
TAPPA 3
Partenza: Procchio
Arrivo: Poggio
Dislivello a salire: 877
Dislivello a scendere: 551
Km: 12,5
Durata: 5,00 (tempo effettivo di cammino)
TAPPA 4
Partenza: Poggio
Arrivo: Patresi
Dislivello a salire: 714
Dislivello a scendere: 926
Km: 15,4
Durata: 5,15 (tempo effettivo di cammino)
Non so se tornerò per finire le ultime due tappe, ma fatemi magari sapere nei commenti cosa ne pensate… Vi sembra interessante come trekking? E se avete già fatto anche voi la Traversata Elbana, avete qualche consiglio da aggiungere? O come sono le ultime due tappe?
A voi la parola.
Video trekking all’Elba: la Grande Traversata Elbana
Ancora adesso non capisco come mai io mi si messa in testa che la Grande Traversata Elbana fosse una passeggiata di salute… Fatto sta che una volta arrivata in loco, ho presto capito che mi ero fatta delle idee decisamente sbagliate nella testa.
E la cosa bella è che mai e da nessuna parte l’avevo trovato scritto eh.
Ad ogni modo, vi dico subito che con una buona preparazione si fa senza problemi…
E se invece dormite poco, non vi portate i sali e arrivate da un inverno un po’ pigro in cui avete camminato sì, ma non quanto servirebbe i risultati saranno questi.
Vi lascio il video per raccontarvi come è andata la mia Grande Traversata Elbana. Gli errori che ho fatto io alla Grande Traversata Elbana. Ma soprattutto, le cagate che non ripeterei!
Detto questo… Ma che paesaggi spettacolari ci sono?
[sz-youtube url=”https://youtu.be/eAqdsS0lLQA” /]
Articolo 2017, aggiornato luglio 2019.
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Leggendo la descrizione ho ripercarso con piacere ripercroso la bellissima traversata elbana che effettivamente non è poprio un passeggiata. Vorrei suggerire
tre luoghi, poco al difuori del sentiero che si raggiungono con una più o meno breve deviazione.
1) Eremo di Santa Caterina, nella zona di Rio.
2) Castello del Volterraio, che domina la baia di Portoferraio.
3) Il Santuario di Monserrato, nella zona di Porto Azzurro.
Tutti e tre offrono una grande pace e tranquillità e specialmente il Castello del Volterraiio è un
tuffo nella storia, con un panorama incredibile sull’arcipelago e la Corsica.
Il santuario di Monserrato e una copia di quello famosissimo di Barcellona. in una gola veramente
suggestiva e nascosta. Un piccolo sforzo in più che merita Buon Cammino a tutti.