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Trekking Monterosa di 2 giorni: da Champoluc al Rifugio Guide d’Ayas
Premessa: mi alzo alle 5 con un solo pensiero: “Dio mio perché? Spiegami cosa mi spinge a farlo?”. Dopo la colazione in realtà l’umore migliora e inizio a fare lo zaino… che se nessuno mi potrà mai colpevolizzare di essere andata al concerto dei Pearl Jam la sera prima di un weekend di alpinismo, chiunque mi darà dell’idiota per non aver fatto lo zaino prima…
Weekend di trekking nel comprensorio del Monterosa, il mio obiettivo è decisamente impegnativo e ha a che fare con i 4000 metri, ma come forse saprete, ogni volta in cui si va a fare una cima di alpinismo, prima si fa un bel trekking per arrivarci su questa cima, ed è esattamente quello che vi voglio raccontare.
Trekking Monterosa, escursione al Rifugio Guide d’Ayas a 3420 metri
Partenza: Champoluc (1568m)
Arrivo: Rifugio Guide d’Ayas (3420m)
Dove: Valle d’Aosta, Val d’Ayas
Dislivello a salire: 2052 metri (!!!)
Dislivello a scendere: uguali, non c’è anello
Durata: 6 ore indicate solo per salire
Difficoltà: EE (ultimo pezzo totalmente in verticale, ma attrezzato EEA)
Segnavia: 7
Come si arriva?
Comodamente con autostrada e poi salite fino a trovare le indicazioni del sentiero 7. Perfettamente segnalato, facile da seguire.
Descrizione percorso da Champoluc a Rifugio Guide D’Ayas
Il percorso per raggiungere il Rifugio Guide d’Ayas è leggermente impegnativo (traduci: una mazzata).
Sia in termini di tempo necessario, che in termini di dislivello (2052 metri di dislivello, sono già di per sé chiari).
Ci sono tantissimi trekking nel Monterosa, come si vede già dalla foto, e la maggior parte sono bellissimi, ma molti richiedono una certa “gamba”. Questo è uno di quelli impegnativi dal momento che si va a dormire a 3420 metri. Inoltre tenete presente che qui parliamo per lo più di un weekend intero di trekking e non solo di una giornata, a meno che non abbiate la forza e la capacità di camminare circa 11/12 ore senza pause… (so che ci siete eh, lo so).
Il primo tratto è nel bosco, sale su un sentiero molto semplice e tira un po’ ma nulla di che.
Dopo circa un’ora si arriva al lago e già solo questo punto merita una lunghissima pausa, o tutto il trekking. Bellissimo. In tanti arrivano semplicemente qui (Lago Blu).
Nel mio caso però le cose erano decisamente diverse. Unica donna in mezzo a compagni di trekking (e alpinismo) uomini, eravamo in ritardo e le pause, non erano contemplate. Tutto il resto del gruppo aveva già iniziato la salita e quindi serviva andare su belli rapidi anche perché questo era solo l’avvicinamento, il nostro obiettivo era poi la cima Roccia Nera.
Ora, io ho pensato e ripensato a questo termine per ore, perché io capisco anche chiamare “avvicinamento” un tratto di un paio di ore, ma quando le ore previste sono 6 e il dislivello è di 2000 metri, l’unico avvicinamento possibile è quello con la Madonna!
Per tutti gli altri che invece non puntano al Rifugio con intenti alpinistici, ma semplicemente vogliono godersi un’escursione intensa, impegnativa sì, ma di grande valore, il termine usato è trekking, percorso, salita o escursione? Fate voi.
Passeggiata? Anche no.
Dicevo…
Consapevoli di essere in estremo ritardo abbiamo (PER FORZA) dovuto assumere un passo deciso, sostenuto e concordare che avremmo fatto solo una pausa per il pranzo al rifugio Mezzalama che si trova a 3000 metri…
Traduci: le 6 ore di cammino totali previste sono diventate 4,30 totali e io credo di aver visto la Madonna più volte nel corso della salita. E sono seria.
Dopo il lago (scenario spettacolare) inizia un percorso più aereo.
Va detto che, nonostante iniziassi a percepire una certa fatica, i paesaggi del Monterosa meritano tantissimo: cangianti, variegati e se avete anche il tempo di fermarvi a goderne (caspita) almeno due secondi, diventa uno spettacolo.
Nel mentre in cui iniziavo a credere che il rifugio Mezzalama in realtà non esistesse, un gruppo di stambecchi ci si para di fronte. Un gruppo intero. Saranno stati almeno 7 o 8 o pure 10, (macheneso)… io ormai iniziavo a non poterne più.
Tant’è che non mi sono neppure fermata.
Sembrerà assurdo, ma quando si fa fatica nel salire, sarebbe sempre meglio cercare di prendere un passo costante e regolare per poi tenerlo, piuttosto che fermarsi di continuo, e siccome io avevo iniziato a percepire un’estrema fatica, avevo deciso di evitare “pause faunistiche” che il mio livello di poesia in quel momento non era pervenuto.
Certo che una domanda me la facevo: “Vero che la salita tira, vero che sono 3 ore che cammino non stop, vero anche che ho dormito poco stanotte, ma perché tutta questa fatica? Mi sembra un po’ eccessiva” (chiedi e ti sarà dato).
… “No ti prego no, adesso no, ma pure in anticipo?” (ebbene sì).
Questa sfiga ancestrale dalla cadenza mensile che noi donne ci portiamo appresso dai secoli dei secoli, comporta evidentemente dei disagi fisici (oltre a quelli umorali noti ai più) che vanno a limitare, limare o levare ogni energia (ovvero fanculo!).
Tappa intermedia trekking Monterosa: Rifugio Mezzalama, altezza 3009 metri
Io che solitamente quando fatico tanto e sudo e bevo e ho caldo, non ho fame… Stavo morendo dalla fame!
E mangio TUTTO quello che avevo portato! Che non era tanto per carità, ma a saperlo ne avrei portato molto di più di cibo.
Dopo 20/30 minuti riprendiamo la salita, e inizia la neve.
Ormai siamo a 3000 metri, ce ne mancano ancora 400 e siamo arrivati, è evidente che la neve ci sia, così come è evidente che per quanto manchi poco, la salita si fa più intensa (e che fortuna eh?).
Lo scenario cambia ancora essendo innevato. É già pomeriggio quindi la neve è sciolta e “marcia” ma non è un gran problema.
Si sale agevolmente, in termini tecnici, ansimando in termini fisici.
Io ho pensieri che variano da “Ma quanto manca?” a “Te pensa che questo è solo l’avvicinamento”… (dicesi sapersi consolare e incitare)
Ultimo tratto.
Finalmente vedo il rifugio, solo che per vederlo devo alzare la testa e piegarla tutta all’indietro: è lassù. Arrocato. C’è una parete abbastanza verticale con corde, attrezzata quindi ma bella verticale.
Mi fermo prima di iniziare che ormai faticavo anche solo a pensare, figuriamoci a camminare e poi rallento il passo.
Ormai sono arrivata, sento le urla dei compagni di alpinismo, me ne frego se ci metto un po’ di più a salire… E anziché arrivare su in 4 ore come il compagno di fronte a me, io arrivo in 4.30… Sì! Ci ho messo 30 minuti a fare quel pezzo che in 15 a dir tanto si fa (eh beh, era proprio quella la mia preoccupazione).
Nonostante comunque possa apparire complicato questo tratto, in realtà tecnicamente parlando non lo è.
Semplicemente è faticoso, ma se non fosse che io ero in condizioni fisiche “limitate” sicuramente sarebbe stato divertente. Ma sappiate anche che in questo caso, io, non ho riso PER NIENTE.
E finalmente il rifugio! La gioia! Lo scenario delle cime vicine, di quelle lontane e il cielo blu. Una meraviglia senza pari.
Rifugio Guide d’Ayas
Bellissimo, 3420 metri di altitudine, vista su tutto il comprensorio del Monterosa (o circa), ma decisamente costoso: € 55 per pernotto + cena e colazione ma soli € 20 se volete dormire e arrangiarvi per mangiare come hanno fatto i miei prodi compagni (che ancora adesso sostengono di aver mangiato benissimo con le buste di cibo pronte cucinate con il fornelletto fuori, nonostante la commozione negli occhi di uno di loro nel momento in cui gli è stato donato un piatto cucinato faccia venire il dubbio). Ammettiamo però che a 3400 metri non è mica facile fare approvvigionamenti, tutto viene trasportato con l’elicottero e il rifugio è molto ben fornito. E chicca incredibile che devo dirvi, è dotato di wifi!
La linea telefonica non l’avevo da ore, ma in compenso c’era la wifi.
… E smettetela di pensare che “ma possibile tu non sappia stare sconnessa? Cos’è devi vedere Facebook? Ma guarda dove sei e usi internet?”… Ma sarò pur libera di usare la wi-fi senza dovermi sorbire mille battutine e ilarità annesse?
E che non si dica che gli uomini rompono meno di noi donne che, sappiatelo, a me, non convincerete mai!
(Ogni giovedì esce la rubrica Fringe In Trekking, con nuove idee su trekking, escursioni e cammini. Se vuoi restare aggiornato… Lascia la tua mail o iscriviti alla Pagina Facebook).
Articolo del 10 luglio 2014 (i costi e le info risalgono a quell’anno).
Aggiornato agosto 2016 (nella forma, ma non nelle informazioni).
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