State cercando un posto spettacolare da cui ammirare l’alba sulle Dolomiti?
Allora vi consiglio di continuare a leggere: Alba su Cima 11, siamo in Val di Fassa e le Dolomiti da quassù mostrano tutta la loro magia.
La Cima 11 permette di ammirare tutto lo scenario delle Dolomiti a 360 gradi. Lo scenario da lassù è a dir poco strepitoso.
Ma partiamo dall’inizio.
- Dati tecnici
- Video racconto breve
- Come arrivare?
- Dove dormire?
- Logistica
- Difficoltà
- Traccia gpx
- Consigli
- Percorso
Indice degli argomenti
Dati tecnici escursione INVERNALE
DIFFICOLTÀ: E fino al Rifugio Vallaccia – EE fino a Cima 11 |
TEMPO: 2.40 fino al Rifugio Vallaccia + 1 ora fino a Cima 11 (3.30/4.00 solo andata in totale) |
DISLIVELLO: 885 fino al Rifugio Vallaccia – 335 m da Rifugio Vallaccia a Cima 11 |
LUNGHEZZA: 9 km solo andata (18 km totali) |
PAESE RIFERIMENTO: Parcheggio Camping Vidor, Pozza di Fassa |
Video breve: l’Alba a Cima 11 – Dolomiti Val di Fassa
Come arrivare?
Il punto di riferimento è il parcheggio del Camping Vidor o del ristorante Soldanella a Pozza di Fassa.
Siamo in Val di Fassa (Trentino) e qui ci si arriva sia in auto che con i mezzi pubblici.
Il parcheggio è libero, non si deve pagare e sicuramente come sempre è bene non arrivare troppo tardi, ma vi dirò che in inverno nonostante ci fosse molta gente ho sempre trovato posto.
Dove dormire?
Per dormire la tappa è il Rifugio Vallaccia, una piccola meraviglia incastonata quassù che vi racconto in questo breve video:
Escursione a Cima 11 in inverno per vedere l’Alba: logistica
Se di alba parliamo vien da sé che è necessario fare questa escursione in due giorni facendo tappa per la notte al Rifugio Vallaccia. A meno che non vogliate partire da valle alle 2 di notte ovviamente cosa che al solo pensiero mi crea dei brividi.
Restando su quanto ho fatto io vi consiglio:
Giorno 1
Salita al Rifugio Vallaccia
2.30/3.00 durata
850/900 metri di dislivello in salita ma senza alcuna difficoltà tecnica.
Notte al Rifugio Vallaccia
Giorno 2
Salita a cima 11 per ammirare l’alba.
45 minuti/1 ora di salita
350 metri di dislivello
E poi si scende al rifugio e si torna a valle.
Traccia Gps
PARTENZA: | Parcheggio ristorante Soldanella |
ARRIVO: | Parcheggio ristorante Soldanella |
GIRO AD ANELLO: | no |
SEGNALETICA: | sì fino al Rifugio Vallaccia – in inverno per Cima 11 non si vede |
TRACCIA GPS: | Vi lascio qui quella per Cima 11 (per scaricarla dovete collegarvi a Wikiloc da desktop) |
TREKKING SU QUESTO BLOG: trekking in Italia
Difficoltà percorso?
Il percorso in inverno non presenta difficoltà tecniche, ma se mai di fiato e gambe.
Serve essere un po’ allenati visto che il dislivello c’è e le salite non mancano. Ma nessuna difficoltà tecnica.
Salire all’alba in inverno comporta un ulteriore complicanza nel freddo visto che la mattina alla 5 quando si esce per salire fa davvero molto freddo. Bene essere attrezzati
Leggi anche: Abbigliamento Ciaspole: cosa indossare?
- In estate l’escursione è totalmente diversa che in inverno come percezione dei dati quindi non ve la so valutare, ma posso dirvi che si può fare in giornata la salita fino a Cima 11, se non si vuole vedere l’alba.
- In inverno non è detto che si possa salire fino a Cima 11: da verificare discorso rischio valanghe che per salire a Cima 11 c’è! Quindi bene informarsi e chiedere anche al Rifugio Vallaccia che vi sapranno dire essendo super esperti.
Consigli per l’escursione
- Verificare con cura se c’è rischio valanghe!
Si può arrivare senza rischio valanghe fino al Rifugio Vallaccia, ma la salita a Cima 11 non è detto si possa fare. - Segnaletica invernale mancante
In inverno non si riesce a seguire i segnali. La prima volta che l’ho fatta “da sola” (insieme a compagni di trekking) abbiamo seguito delle tracce sbagliate e non siamo arrivati sulla cima. Bene quindi avere una traccia gpx o informarsi bene. O avere una guida visto che parliamo sempre di zona con rischio valanghe. - ARTVA – PALA E SONDA
Stando alle nuove leggi in vigore dal 1 gennaio 2022, per salire a questa cima è necessario aver con sé Artva – Pala e Sonda. Fino al Rifugio Vallaccia non si incontrano rischi valanghe conclamati, mentre dal Rifugio Vallaccia a Cima 11 il rischio valanghe c’è e stando alla nuova legge è necessario avere con se gli applicativi di sicurezza. Tutti i partecipanti dell’escursione dovrebbero avere un’artva a testa.
Percorso
Cima 11 in inverno… con la neve.
Il motivo per cui continuo a dirlo è che c’è grande differenza in un percorso con neve e senza neve, e anche se per alcuni è scontato, quando sei alle prime armi non lo è scontato. In questo caso la grande diffenza è che serve informarsi sul rischio Valanghe! E se mancano le condizioni ideali, Cima 11 NON si fa.
Ma veniamo al percorso.
Partenza dal campeggio Vidor. In inverno la salita è diversa che in estate, ma la trovate facilmente. Tutta la prima parte è su semplice strada forestale, ma fin da subito il percorso sarà in salita anche se inizialmente graduale.
Arrivati a Malga Crocifisso dopo un 40 minuti si incontrano le piste da sci e se volete potete fare una prima pausa caffè.
Si prosegue poi verso Malga Minzon e qui serve prestare attenzione agli slittini… alcuni non hanno molto il controllo e ho visto gente finire nel bosco più volte, ma tutto bene che si divertono da morire (loro, io avrei riso meno se tiravo dritta la curva).
Si continua a salire in modo graduale. Bene avere i ramponcini sempre dietro. Le ciaspole servono solo in caso di neve fresca, diversamente tutta questa parte viene battuta.
Altra tappa Malga Monzoni. Altra possibilità di pausa.
Da Malga Monzoni al Rifugio Vallaccia la salita si fa più irta e ripida ma sempre tecnicamente facile. La gente si ferma in grande maggioranza a Malga Monzoni e quindi si inizia ad assaporare un silenzio totale e una meraviglia attorno notevole.
E poi eccolo il Rifugio Vallaccia, una vera e propria perla. Incastonato nelle Dolomiti, sembra di essere fuori dal mondo ma con tutti i confort del mondo (ottimo cibo, ambiente confortevole e caloroso… No la doccia non c’è, ma non è questo il confort che cerco in un rifugio).
Arrivati al Rifugio Vallaccia ci si può godere la montagna con i suoi piaceri.
Alba a Cima 11 dal Rifugio Vallaccia
La sveglia per l’alba nel mio caso è stata alle 4. Alle 5 siamo usciti a abbiamo iniziato a salire.
Fin da subito la notte illuminata dal riverbero della neve è a dir poco emozionante. Torce frontali (attenzione che ad esempio la mia non andava perchè si era ghiacciata), ben vestiti (nel mio caso si parlava di -15 gradi) e pian piano si sale.
Lo scenario è emozionante fin da subito e sarà un crescendo di emozioni.
Ovvio che alzarsi per vivere un alba in alta montagna in inverno con il freddo e il gelo e la neve, non è roba “facile”. Ma quanto si ha in cambio supera ogni aspettativa. Ve lo assicuro.
La notte è limpida, il cielo terso, l’alba è per noi assicurata.
Si sale quindi gradualmente con alcune salite che si sentono e nel giro di 45 minuti/un’ora si arriva a Cima 11.
Pazzesco. Farfalle nello stomaco. Tutto lo scenario merita, ma viverlo in solitudine (ci siamo solo noi) con la luce dell’alba è a dir poco magico.
Ci godiamo a fondo questo momento e sono consapevole che di rado si vivono posti e luoghi così speciali. Mi sento Felice. Di quella felicità così pura che sai essere generata solo dalla natura e dalla sua perfezione.
E poi iniziamo a scendere.
Super mega colazione al rifugio Vallaccia (la fame è tanta).
E poi scendiamo a valle. Unico effetto negativo?
Vi assicuro, tornare a Valle in mezzo “al mondo” dopo che si è vissuto al Rifugio Vallaccia e si ha avuto modo di godere di tutto questo, è un po’ scioccante.
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