Via Romea Germanica, da Forlì ad Arezzo: racconto e tappe del cammino in solitaria
di Martina Facchin
Premessa: grazie mille a Simona che mi ha dato la possibilità di raccontare la mia esperienza sul suo blog.
Vi racconto un fantastico viaggio a piedi fatto all’inizio di settembre, in solitaria, lungo la Via Romea Germanica, una settimana di cammino da Forlì ad Arezzo.
Via Romea Germanica ovvero un percorso da fare a piedi che parte dal Nord della Germania ed arriva fino a Roma… Ne avete mai sentito parlare?
Via Romea Germanica: il percorso completo
Ho scoperto l’esistenza della via Romea Germanica a giugno, soggiornando in un paesello che si trova lungo il cammino e dove vendevano la guida, devo dire che è stato amore a prima vista.
Il percorso della via romea Germania in Italia parte dal Brennero e arriva a Roma. Un grande viaggio attraverso luoghi ai più sconosciuti.
Natura, cultura, gastronomia. Una vera MERAVIGLIA.
La lunghezza della via Romea Germanica in Italia è di 1022 chilometri divisa per 46 tappe e le altezze maggiori si toccano al Passo del Brennero (1370 m), all’autopiano del Renon (1150 m) e al Passo Serra (1150 m).
L’intero percorso però dura molto di più e parte dal Nord della Germania da una piccola cittadina: Stade.
Storia della Via Romea Germanica
Fu l’abate Alberto da Stade nella seconda metà del 1200 a percorrere la via da Stade (in Germania) a Roma e lasciò un manoscritto in cui, sotto forma di dialogo, racconta in maniera molto dettagliata i migliori itinerari per raggiungere Roma.
Il viaggio dell’Abate Alberto, è oggi il percorso ufficiale della Via Romea Germanica. Il cammino fu abbandonato per secoli. Giovanni Caselli, antropologo e archeologo fiorentino, a partire dal 2007, dopo approfonditi studi sul resoconto lasciato appunto dall’Abate Alberto da Stade e sulle pergamene di tale Matthew Paris che riportava delle mappe del percorso, ha intrapreso una grande opera di sensibilizzazione presso tutti i comuni attraversati dall’itinerario in Germania, Austria e Italia.
Nel 2012 nasce in Italia l’Associazione Via Romea Germanica.
Quando percorrere la Via Romea Germanica?
Questo percorso parte dall’Alpi del Brennero e arriva a Roma, parti d’Italia con il clima molto differente che quindi richiedono risposte diverse alla domanda: “Quando andare”? Se la si vuole percorrere tutta in modalità completa dalla primavera all’autunno il periodo migliore (e quindi estate inclusa) di modo da non incappare in neve e grandi piogge che rendono i terreni scivolosi.
Mentre le tappe descritte in questo post da Forlì ad Arezzo o quelle in pianura o a fondovalle si possono percorrere tutto l’anno.
La mia Via Romea Germanica: percorso in solitaria da Forlì ad Arezzo
Purtroppo non avevo i 46 giorni necessari a coprire l’intero percorso dal Brennero a Roma (all’incirca 1000km), mi sono quindi accontentata di percorrere un piccolo ma splendido tratto che va da Forlì ad Arezzo, circa 180 km in una settimana. In questo percorso si valica il mitico Passo Serra che fu molto frequentato nei secoli da pellegrini e viandanti che percorrevano la Via Romea che era infatti detta la “Via Romea dell’Alpe di Serra”.
Giunta all’Alpe di Serra ho optato per una variante del percorso, anziché percorrere la Valle Santa ho deciso di raggiungere il santuario della Verna e sono stata molto soddisfatta della mia scelta.
Dove trovare tutte le informazioni necessarie sulla Via Romea Germanica
C’è un bellissimo sito: www.viaromeagermanica.com
E un’ottima guida: La Via Romea Germanica edita da Terre di Mezzo
L’autore è Simone Frignani che ho contattato prima di partire per chiedere qualche consiglio. È stato veramente gentilissimo e mi ha detto che difficilmente avrei incontrato qualcuno per strada e così è stato effettivamente.
La guida per me è stata un compagno di viaggio indispensabile, soprattutto nei punti di percorso in cui magari mi perdevo qualche segno. Inoltre ho seguito la divisione delle tappe che viene proposta e mi è stata utilissima anche per trovare gli alloggi.
GPS: sicuramente ci sono le tracce ma sinceramente non ne ho la più pallida idea…
La via Romea Germanica è difficile? Livello di difficoltà
Le tappe che ho percorso sono state tutte molto diverse una dall’altra.
Per affrontare un cammino bisogna comunque essere sempre ben allenati.
Il rischio è di non godere appieno dell’esperienza, di infortunarsi, rovinare il viaggio e portare a casa un brutto ricordo. In questo tratto la salita al Passo Serra è senz’altro la parte più impegnativa. Parlerò in seguito di ogni singola tappa. Il percorso è ben segnalato, io mi sono comunque persa un paio di volte, ma questo perché a volte sono un po’ rinco!
Dove dormire sulla via Romea Germanica?
Lungo il percorso si incrociano diversi paesini che offrono vari alloggi, B&B, agriturismi, alberghi, ecc.
Sempre meglio contattarli per tempo perché mi è capitato di trovarne diversi chiusi e a Santa Sofia l’ostello era tutto pieno per un congresso. Poi se si contattano anche le parrocchie dovrebbero offrire ospitalità. Ma sempre meglio fare una telefonata.
Descrizione tappe Via Romea Germanica: da Forlì ad Arezzo
Sono partita da Forlì il lunedì e sono arrivata ad Arezzo la domenica.
Avrei potuto arrivare il sabato ma ho deciso di riposarmi e fare in due giorni una tappa di 28 km. Inoltre avevo pensato di dividere anche la tappa che da Bagno di Romagna mi avrebbe portato a la Verna, poiché erano 24 km e 1300 mt di dislivello e temevo di non farcela, invece il Rifugio del Lupo a metà percorso era chiuso e ho dovuto fare la grande sfaticata, ma sono sopravvissuta.
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1° giorno Forlì-Cusercoli
Km: 28,3 (io ne ho fatti 35 circa perché mi sono persa…)
Difficoltà: lunga ma facile
Dislivello: salita 360 m discesa 270 m
Strada: sterrato 52% – Asfalto: 48%
Parto da Forlì alle 7, ho dormito al B&B la Terrazza degli ulivi, vicinissimo alla partenza del cammino, di fronte alla chiesa di Ronco. L’atmosfera è spettrale, è umido, pioviggina e mi domando… “ma chi me l’ha fatto fare?”. Ma dopo poco essermi inoltrata nel percorso sono felice di essere partita, perché incontro tantissimi animali, cervi, lepri, fagiani, scoiattoli. Uno spettacolo.
Si cammina in riva al fiume Ronco un bel po’, poi ci si inoltra nelle campagne. Riesco a perdermi, e me ne rendo conto solo dopo quasi un’oretta di cammino, quindi perdo un po’di tempo.
A Fratta Terme inizia l’appennino. I luoghi sono molto belli. A Meldola mi fermo per un panino e poi riparto. Nel pomeriggio arrivo a Cusercoli. Un borgo molto pittoresco. Vengo ospitata nella canonica della parrocchia. Conosco la signora Paola che si occupa della canonica e che bada a due signori ultranovantenni che sono contenti di fare due chiacchere con me. L’unica pizzeria del paesello è chiusa perché è lunedì e io ho tantissima fame… Mi salva il chiosco di Grazia, un chiosco extralusso che fa il tipico tortello alla lastra con ripieno di zucca e patate. Veramente buono! Lo consiglio!
2° giorno Cusercoli-Santa Sofia
Km: 20,5
Difficoltà: media
Dislivello: salita 680 m discesa 550 m
Strada: sterrato 45% – Asfalto: 55%
Oggi il percorso è un pochino più impegnativo perché c’è un po’ di dislivello rispetto alla tappa di ieri. Parto alle 8 da Cusercoli. Percorro dei bei sentierini sulle colline, attraverso pittoreschi borghi abbandonati. Passo Civitella e poi Galeata. A Pianetto, frazione di Galeata, c’è un castello diroccato, molto affascinante, il cammino ci passa proprio a fianco. Dopo pochi chilometri arrivo a Santa Sofia, detta la piccola Firenze. Alloggio presso l’Ostello della gioventù, situato in un antico palazzo del centro storico. Ceno all’Antica Osteria del Borgo, un posto veramente carino. Il personale è gentilissimo e anche i piatti sono buoni. Mi ritiro nei miei appartamenti presto perché sono distrutta, ma prima mi innamoro di una micro biblioteca situata fuori dall’ostello dove puoi prendere e mettere i libri. Ne voglio una anche davanti al mio ambulatorio.
3° giorno Santa Sofia- Bagno di Romagna
Km: 24,3
Difficoltà: impegnativa (secondo me non così tanto, il dislivello era distribuito in maniera omogenea)
Dislivello: salita 920 m discesa 640m
Strada: sterrato 50% – Asfalto: 50%
Dopo la colazione all’ostello parto per Bagno di Romagna. Inizialmente si cammina sulla strada provinciale, poi il percorso si inoltra in bellissimi prati. Il tema del giorno è vacche e pascoli, fantastico.
I panorami di oggi sono veramente bellissimi. Raggiungo il Passo del Carnaio, poi mi inoltro in bei prati e boschetti. Davanti ad un agriturismo un cagnolone mi segue, pensavo sarebbe tornato indietro invece dopo oltre mezz’ora di cammino è ancora con me. Chiamo quindi l’agriturismo e rivengono a prenderlo. Dopo un po’ raggiungo Paganico e mi fermo a salutare i ragazzi della Fattoria dell’Autosufficienza, un posto che vi consiglio di visitare. Proseguo il cammino e dopo un’oretta circa arrivo all’Eremo di Corzano, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Ci sono 3 persone che fanno le pulizie e un vecchietto mi fa da guida per circa un’oretta. Veramente interessante. Il signor Pietro detto Orlando, mi spiega tantissime cose, un incontro che auguro a tutti di fare, una miniera di sapere. Scendo dall’Eremo e mi dirigo verso Bagno di Romagna. Penso di essere arrivata e invece sono a San Piero in Bagno, mancano ancora 4 chilometri. Arrivo parecchio stanca, ma merita una bella visita. Volevo andare alle Terme ma è troppo tardi e ho tantissima fame. Alloggio presso l’hotel Il Tiglio e ceno nello stesso hotel. Anche qui tutti molto gentili e disponibili.
4° giorno Bagno di Romagna – Chiusi La Verna
Km: 23,3
Difficoltà: impegnativa (il dislivello maggiore è nei primi 7 km, quindi saranno abbastanza duri)
Dislivello: salita 1360 m discesa 700m
Strada: sterrato 92% – Asfalto: 8%
Questa è stata per me la tappa più impegnativa, ma più psicologicamente che fisicamente. Non so perché ma avevo paura di non farcela, di stancarmi troppo. Questa tappa fatela solo se siete ben allenati, perché è parecchio impegnativa, si sale molto di botta, nei primi 7 km si fanno quasi 800 mt di dislivello. Una buona idea può essere dividere la tappa e fermarsi al Rifugio del Lupo che si trova lungo il percorso. Io purtroppo l’ho trovato chiuso, quindi ho dovuto proseguire. La tappa è bellissima, si cammina tutto il giorno in un bosco di faggi e carpini. Si calpesta un’antica mulattiera lastricata ed è emozionante pensare a quanta gente ha fatto quella stessa strada nei secoli. Arrivare a la Verna è fantastico, un luogo che emana tantissima energia positiva, poi ti senti anche figo perché è un tappone bello impegnativo. Al santuario della Verna i pellegrini alloggiano in un dormitorio a loro dedicato e cenano tutti insieme, una bella esperienza. Con me c’è un gruppo di brasiliani e un pellegrino tedesco. Loro stanno facendo il Cammino di San Francesco. Passiamo una bella serata.
5° giorno Chiusi La Verna – Poggio d’Acona
Km: 14
Difficoltà: facile
Dislivello: salita 250 mt discesa 800 m
Strada: sterrato 70% – Asfalto: 30%
Dopo la sfaticata del giorno prima ho bisogno di riposare, scelgo di dividere la tappa successiva in 2 giorni, per prenderla con calma. In questa tappa c’è tanta discesa, incontro un po’ di difficoltà perché ho un problema ad una caviglia. Anche oggi i paesaggi sono molto belli. Arrivo abbastanza presto a destinazione nella bellissima Fattoria del Trebbio, un agriturismo gestito da una simpatica famiglia. Mi portano a visitare gli animali e poi mi preparano un’ottima cenetta e il bambino ci tiene a dirmi che la trota l’aveva pescata lui. Tutto molto bello e rilassante, si sta benissimo e il paesaggio è stupendo.
6° giorno Poggio d’Acona – Subbiano
Km: 15
Difficoltà: media/facile
Dislivello: salita 350 m discesa 600 m
Strada: sterrato 65% – Asfalto: 35%
Saluto i ragazzi della Fattoria del Trebbio e riparto. Anche oggi faccio una tappa corta, ma con più dislivello. Doveva piovere tutto il giorno e invece niente! Passo vicino al bellissimo castello di Valenzano e poi attraverso dei piccoli borghi e dei bei boschi. Fino al fondovalle dell’Arno. Tutto bello anche oggi.
Arrivo a Subbiano prestino, relax e visita della cittadina, molto pittoresca. Vado a bere un vino bianco in una cantina tipica del centro, inutile dire che era la prima cosa alcolica che bevevo dopo tantissimo e mi ha dato subito alla testa! Ceno nella Locanda La Corte dell’Oca, dove dormo anche. Un posto molto carino, anche qui tutti molto gentili e simpatici.
7° giorno Subbiano – Arezzo
Km: 19,5
Difficoltà: facile
Dislivello: salita 180 m discesa 170 m
Strada: sterrato 60% Asfalto: 40%
Oggi ultima tappa, quasi tutta pianeggiante. Attraverso dei bei paesini e splendide campagne sempre attraverso stradine sterrate e sentierini. Ad un certo punto di fronte a me appaiono le mura e la cattedrale di Arezzo, una grandissima emozione! Arrivo ad Arezzo e trovo la festa dello street food nel grande parco cittadino. Dormo presso la Locanda di San Pier Piccolo, un posto che consiglio a tutti, sia per la location (un antico palazzo del 1200) che per il personale, accoglienti e gentilissimi. Faccio un bel giro per il centro storico che merita un’accurata visita.
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Post ottobre 2017 aggiornato ad ottobre 2018
Martina Facchin
E’ l’autrice di questo post, di tutte le foto qui pubblicate e la protagonista di questa esperienza.
Martina ama il movimento, il suo modo preferito di visitare il mondo è senza ombra di dubbio a piedi. Professione veterinaria, ama la natura, gli animali, la montagna. È curiosa e le piace conoscere sempre nuove persone. Se volete scriverle: fringeintravel[at]gmail.com
Ogni giovedì appuntamento fisso con racconti o video di trekking, cammini o escursioni! Idee per nuove gite o consigli, trovate tutto qui: FRINGE IN TREKKING Se volete invece essere sempre aggiornati e non perdervi nessun post, iscrivetevi alla newsletter e indicate “trekking” negli interessi. |
Francesca dice
Ciao, intanto grazie per il bel reportage. Vorrei partire il prossimo weekend per un giro ad anello e stavo considerando la possibilità di fare la tappa Bagno di Romagna – Santuario della Verna, che tu giustamente hai classificato come impegnativo. Dovrei calcolare i tempi, perchè i frati accolgono fino alle 18.30 e non vorrei rischiare di arrivare tardi. Quanto tempo ci hai messo?
Stefano dice
Complimenti x il tuo cammino. Avrei una idea di farlo ad ottobre. Partendo da Forlì dv abito!!
luigi dall'alpi dice
interessante.
Luca P dice
Grazie! Conto di ricalcare il tuo cammino fra dieci giorni.