Il Rifugio Bolzano dall’Alpe di Siusi è una delle escursioni classiche, più panoramiche e più amate sull’Alpe di Siusi e se di mio l’ho scoperto quasi per caso, a voi intendo raccontare tutto, nei dettagli.
Le vie per raggiungere questo splendido Rifugio che non a caso è chiamato il Castello tra le Nuvole sono diverse, ma quella che vado a raccontarvi qui parte da Compaccio, principale punto di partenza per tanti percorsi sull’Alpe di Siusi.
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Indice degli argomenti
Dati tecnici escursione
DIFFICOLTÀ: impegnativo (E con tratti EE) |
TEMPO: 6 ore a/r |
DISLIVELLO: 1048 m (a salire e poi a scendere) |
LUNGHEZZA: 19 km |
DOVE: Alpe di Siusi, Alto Adige |
Come arrivare al Rifugio Bolzano?
Le modalità per arrivare sono tante! Intendo che volendo potete anche andare direttamente a piedi partendo da Fié allo Sciliar (5 ore solo andata) o da Siusi (4.50 solo andata), ma questi percorsi non li ho provati.
Quindi per arrivare al punto di partenza designato ovvero Compaccio e poi raggiungere a piedi il Rifugio Bolzano i modi sono:
- CABINOVIA
Da Siusi, si può prendere la cabinovia e arrivare a Compaccio in pochi minuti. Il costo è di € 13 solo andata e € 18 andata e ritorno. Ci sono però diverse opzioni per chi si ferma più giorni. - AUTO
Il parcheggio centrale di Compaccio costa però € 18 al giorno a macchina (ho già detto cosa ne penso in un altro articolo e vorrei evitare di ripetermi ogni volta, ma credo si deduca dal prezzo!). - AUTOBUS PUBBLICI
Il mezzo migliore per certi versi, tantissimi i collegamenti. Ci sono autobus da Siusi che arrivano direttamente a Compaccio al parcheggio molto efficienti.
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Rifugio Bolzano difficoltà
Di che difficoltà parliamo?
Direi media vista la differenza tra l’inizio e la parte finale.
Il percorso principale che sale al Rifugio Bolzano si divide in una prima parte molto semplice e adatta a tutti lungo il Sentiero dei Turisti (questa parte è facile in modo oggettivo).
E poi in una seconda parte che invece sale in maniera decisa con anche tratti su roccia (questa parte è più impegnativa).
Forse per questo si vedono diversi profili salire al Rifugio Bolzano, alcuni molto preparati e scattanti; altri decisamente paonazzi e arrancanti, ma far fatica non significa non farcela. Sia chiaro.
Non ci sono difficoltà tecniche solo importante usare prudenza lungo il percorso con le rocce, soprattutto quando si scende e soprattutto in caso di maltempo visto che a lato in alcuni brevi tratti il sentiero è stretto ed esposto (ma per pochi tratti).
Diversamente l’itinerario richiede fiato, un po’ di allenamento e buona volontà… Il panorama ripagherà di ogni sforzo.
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Consigli per l’escursione
- Si può fare con i cani?
Sì, ma qui è obbligatorio tenere i cani al guinzaglio. - Si può fare con i bambini?
Mi avete già fatto diverse volte questa domanda, ma posso dirvi: dipende. Ho visto bambini salire agevolmente al Rifugio Bolzano anche nei tratti di maggior salita parlando con i genitori e ho poi visto adulti arrancare a fatica e rischiare lo svenimento…Sicuramente la seconda parte del sentiero è per bambini già grandi, e ben autonomi essendo un sentiero con anche parti in roccia (ripeto, poche eh nell’insieme), ma la risposta definitiva la potete conoscere solo voi a seconda del livello di preparazione dei vostri bambini. E sappiamo che ci sono piccoli alpinisti capacissimi e altri meno intenzionati a faticare.
- Sentiero dei Camosci
Che sale al Rifugio Bolzano sempre da Compaccio c’è anche il Sentiero dei Camosci, sentiero per escursionisti esperti. Io l’ho percorso solo in parte mentre salivamo decidendo poi di abbandonarlo per via della quantità infinita di fango presente. E quando dico fango intendo che a tratti non si sapeva se lasciare le scarpe lì o provare a volare. - Segnaletica
Tutto il percorso è ben segnalato. - Mappa + guida
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Attrezzatura consigliata per quest’escursione
- SCARPE
Qui è bene avere degli scarponcini da trekking, anche se vi ammetto che ho visto numerose persone con scarponcini da ghiaccio a suola rigida… Decisamente inadatti visto che il percorso non li richiede e camminare su roccia con la suola rigida è scomodo e soprattutto più difficile. Un’ottima via di mezzo adatta anche al freddo e neve (acqua e pioggia), con suola ridica ma non troppo sono questi:
> SCARPE MONTURA DONNA TREKKING GTX (io mi trovo molto bene anche se ovviamente non sono comodi come le scarpe da trail running!). - GIACCA
Si sale a 2450 metri quindi può fare molto freddo a seconda del periodo o della giornata, un piumino nello zaino può servire.
> PIUMINO THE NORTH FACE DONNA - ANTIVENTO E ANTIPIOGGIA IN GORETEX
Ideale anche un antivento e antipioggia in goretex sempre in considerazione del fatto che si sale.
Io mi trovo molto bene con questo, di Montura, ma poi vedete voi. Vi dico i capi che uso io ma conta prendere spunto su quanto serve.
> GORETEX MONTURA
Traccia gpx
PARTENZA: | Compaccio, Alpe di Siusi |
ARRIVO: | Compaccio, Alpe di Siusi |
GIRO AD ANELLO: | no |
SEGNALETICA: | sì |
TRACCIA GPX: | sì |
Rifugio Bolzano
Il Rifugio Bolzano sorge a un altitudine di 2457 metri sull’Altopiano dello Sciliar all’interno del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, icona dell’Alto Adige.
Questo rifugio è in una posizione talmente spettacolare da essere chiamato Castello tra le Nuvole e vi posso assicurare che quando iniziate ad intravederlo da lontano questa definizione vi sembra alquanto corretta.
Da qui si ammirano le montagne circostanti: Sassolungo, Sassopiatto, Catinaccio e Latemar. Preparatevi a restare senza parole.
Come capita molte volte in Alto Adige, anche questo rifugio ha una conduzione familiare a partire dal 1976: prima i genitori, ora i figli e nonostante sia un rifugio senza alcun collegamento stradale, collocato in alto e quindi di non semplice gestione, è molto accogliente. Piacevole e pulitissimo.
In tanti decidono infatti di fermarsi qui a dormire almeno una notte per poi proseguire le escursioni, noi per questa volta abbiamo fatto andata e rientro in giornata.
Rifugio Bolzano Percorso
I sentieri che arrivano al rifugio Bolzano o meglio le possibili varianti sono diversi/e, ma il percorso che vi vado a raccontare qui è il più breve e quello che permette di fare anche andata e rientro in una giornata.
Le altre opzioni che partono da Fiè allo Sciliar, Siusi e Tires sono per lo più lunghe almeno 4/5 ore solo andata e adatte ad escursionisti esperti.
Da Compaccio alla Malga Prossliner Schwaige
Arrivando al parcheggio (famigerato) di Compaccio si prende come riferimento il punto informazioni e si percorre la strada asfaltata a lato.
I sentieri sono molto facili da trovare e ben segnalati, inoltre se capitate nel weekend o in alta stagione facile che ci sia diversa gente (anche se io fuori dal weekend non ho incontrato anima viva, ma ogni giornata è diversa).
Si parte percorrendo una strada asfaltata che sale delicatamente e nel giro di poco si è già immersi negli spettacolari prati che caratterizzano l’Alpe di Siusi.
Di fronte il Massiccio dello Sciliar ma cercate di non pensare che dovete arrivare “lassù”. A me fa sempre un certo effetto. Preferisco ignorare.
Dopo circa 30 minuti di meraviglia e facile strada si arriva al bivio con panchina con vista, ma si continua a seguire il sentiero 10.
Una discesa su quadrati di cemento mette a dura prova le gambe o meglio le scarpe (se sono buone reggono, se sono consumate come quelle di Michele, non reggono e infatti sedere per terra!).
A questo punto si arriva al bivio con il sentiero 5.
Da un lato l’indicazione per la Baita Saltner lungo il Sentiero dei Turisti, dall’altra una direzione non ben definita che mi fa prendere Michele e che si allontana dal Sentiero dei Turisti pian piano. (Lo farò però al ritorno).
Di base questa deviazione lascia la strada bianca e si ritrova su sterrata e sentiero fino alla Malga Prossliner Schwaige, totalmente isolata e inserita sotto lo Sciliar, pare.
Da questa Malga in poi però la strada sterrata diventa sentiero e direi sentiero di fango.
Un lago di fango, al punto che camminare è alquanto difficile perché in alcuni tratti neppure ai lati il terreno è sufficientemente solido.
Si passa inoltre come d’ombra con alberi, bosco e un fiume da attraversare (su ponte). Il problema rimane il fango, diversamente non presenterebbe alcuna difficoltà.
Apprezzando quindi decisamente poco questo tratto nel lago di fango (io) riusciamo poi a riscongiucerci con il Sentiero dei Turisti attraversando un pascolo.
Dal momento che volevamo fare un pausa facciamo a ritroso un piccolo pezzo per andare alla Baita Saltner (con la nostra deviazione l’avevamo già superata, ma di poco).
Dalla Baita Saltner al Rifugio Bolzano
Ripartendo dalla baita Saltner si attraversa un torrente. Per andare sul ponticello serve risalire un po’ allungando di pochi metri, ma in tanti come noi non ne hanno voglia e quindi guadano saltando sulle pietre (e bagnandosi le scarpe come nel mio caso tutte e due le volte).
Dalla Baita Saltner il percorso inizia a salire.
Da qui in poi si sa che sarà tutta salita e che sarà necessario effettuare il dislivello più importante che come sempre non è tanto quanto sale, ma la rapidità con cui la salita sale che fa la differenza.
Iniziamo quindi a salire inizialmente in modo molto graduale.Su sentiero largo e a tratti stradine sterrate. Molto semplice.
Pian piano il sentiero si stringe, ma rimane un ottimo terreno se asciutto. Noi siamo saliti nella terza settimana di giugno e non abbiamo trovato neve e neppure fango in questo secondo tratto.
Dal momento in cui iniziano invece gli scalini il percorso diventa più ripido.
Partendo dal presupposto che gli scalini sono sempre una mazzata, qui lo scenario comincia a diventare spettacolare sempre più.
Nel mentre incontriamo un nevaio.
I nevai sono infidi, sempre, a mio parere ma nel nostro caso c’erano già le orme ben segnate e con attenzione passiamo senza alcun problema o timore.
A questo punto però la salita inizia a farsi più (fatemelo dire) bastarda e soprattutto il sentiero è per buona parte su roccia.
Piccolo dettaglio: iniziamo anche ad incontrare molta gente che giustamente si ritrova ad andare più lentamente a causa della fatica e qui entra in campo l’irrequietezza di Michele che decide di superare tutti per non avere gente davanti.
Se in generale è sempre meglio non stare accalcati quando si sale onde evitare pietre che cadono addosso, di contro superare “tutti” quando c’è una salita ripida non è esattamente la mia ambizione più grande…
Ma per seguire Michele inizio a prendere il suo passo e facciamo la salita a passo “spedito”.
Una gran bella fatica (foto fatta per farvi vedere il terreno in alcuni tratti)
Ma a un certo punto si arriva in alto, il sentiero smette di salire e si percorre una parte pianeggiante e la meraviglia è davvero totale.
Soprattutto perchè ora si può anche godersela senza fretta e senza fatica.
Il cartello indica “Sentiero dei Camosci” per escursionisti esperti, ma non ci penso neppure a indagare sul come sia, sono troppo felice di potermi godere questa parte…
Soprattutto perchè ben presto, eccolo.
Quando appare da lontano pare finto. Sin emozionante tanto è bello e perfetto nel contesto in cui è inserito.
Da lontano il Rifugio di Bolzano.
La passeggiata finale che porta al Rifugio è semplicemente meravigliosa, facile, piacevole e super panoramica.
E nel giro di poco siamo al Rifugio Bolzano pronti per godere del suo cibo!
Non appena arriviamo su c’è vento e fa freddo quindi preferiamo mangiare dentro per assaporare appieno. Che spettacolo.
Monte Pez
Dal Rifugio Bolzano la salita al Monte Pez è praticamente d’obbligo.
Dista solo 20 minuti di salita, certo se non ne avete voglia potete serenamente evitarla, ma la maggior parte di noi una volta arrivati al Rifugio Bolzano non resiste all’idea di andare sulla cima con tanto di croce e quindi si sale.
La cosa più bella credo sia il Rifugio dall’alto.
Lo scenario merita tantissimo e la salita alla cima a parte un po’ di fatica non ha nulla di impegnativo.
Discesa dal rifugio di Bolzano a Compaccio
Per me, la discesa è sempre la parte che richiede più prudenza dal momento che le gambe iniziano ad essere stanche e la parti ripide possono essere insidiose.
Si scende da dove si è arrivati o meglio noi siamo scesi lungo la stessa via dal momento che il Sentiero dei Camosci sarebbe stata un’opzione molto più complessa.
Serve prestare attenzione alla parte con roccia e poi ancora al nevaio, ma per il resto la strada la conoscete già dopo la salita (anche se a me appare sempre diversa in discesa).
Questa volta percorriamo anche noi il Sentiero dei Turisti che di base è molto semplice e facile, una strada bianca.
A conclusione vi dico: una delle escursione più panoramiche e più belle che io abbia mai fatto.
Riguardare dove siamo arrivati e dove eravamo fa impressione!
Se l’immaginario della montagna ha dei clichet da cartolina, preparatevi a viverne qualcuno in questo percorso. A dire: da fare!
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