Premessa: vi siete mai chiesti quale sia il percorso di trekking più bello fatto nella vostra vita? Rifiuto le classifiche eppure continuo a farne e per quanto non sia davvero in grado di dire “quale sia il percorso di trekking più bello della mia vita”, posso dire senza se e senza ma che questo trekking rientra tra i più belli che io abbia mai visto. Ma non tra i più belli d’Italia, no. Tra i più bei trekking nel mondo.
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Indice degli argomenti
Giro della Cima Una: da Val Fiscalina alle Tre Cime
Le Tre Cime di Lavaredo appartengono al gruppo delle Dolomiti di Sesto e rientrano nel Parco Naturale Tre Cime e il grande giro della Cima Una è un classico imperdibile per gli escursionisti che vogliono visitare i “Monti Pallidi”, come vengono chiamati.
Se tutti o quasi conoscete l’escursione classica che parte dal Parcheggio Auronzo e con un giro di 9/10 km porta alle Tre Cime, questo trekking che parte da Val Fiscalina non solo porta alla Tre Cime di Lavaredo, ma regala scorci unici per tutti i 18 km di durata del percorso.
Scorci sempre diversi, affascinanti e realmente mozzafiato (quando va detto, va detto). Come se non bastasse si passa da ben 4 rifugi diversi.
Un’escursione imperdibile.
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Dati tecnici escursione
DIFFICOLTÀ: impegnativo (E con tratti EE) |
TEMPO: 5.45 ore a/r |
DISLIVELLO: 1185 m (a salire e poi a scendere) |
LUNGHEZZA: 18 km |
DOVE: San Candido Dolomiti di Sesto, Alto Adige |
Come arrivare in Val Fiscalina?
Le modalità sono tante ma nel nostro caso siamo partiti da San Candido, dove alloggiavamo presso SportHotel Tyrol e nel giro di 18 minuti siamo arrivati in auto al parcheggio di Val Fiscalina.
- IN AUTO
Il parcheggio di Val Fiscalina, a mio parere, è molto efficiente. Costo € 8 per tutto il giorno. Presente cassa automatica. - IN AUTOBUS
In tanti arrivano direttamente in autobus usando come riferimento Moos. Ma ho visto navette arrivare anche direttamente al parcheggio, punto di partenza.
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Difficoltà percorso
Il percorso è escursionistico, sicuramente ha durata lunga, ma non presenta particolari difficoltà per gli escursionisti esperti. Ma facciamo un distinguo.
Essendo una zona MOLTO frequentata anche da escursionisti alle prime armi o persone che fanno la loro prima vacanza di montagna qui, mi rivolgo a tutte e due le “tipologie”.
- Per escursionisti inesperti o con poco allenamento
Questo percorso è molto lungo. Presenta 6 ore di media di cammino senza pause (dalle 6 alle 7 ore a seconda del passo), ha un notevole dislivello e richiede quindi una buona prestanza fisica.
Ci sono alcuni tratti di sentiero esposti e una discesa con rocce.
Ideale avere buona prepazione fisica e attrezzatura giusta.
- Per escursionisti medi o esperti
Il percorso non presenta particolari difficoltà… Non so se sia anche a causa dello scenario pazzesco circostante, ma la salita stessa mi è parsa lieve. Sicuramente però la lunghezza e le salite e discese da fare ci sono, ma non presenta difficoltà tecniche particolari.
La fatica invece potrebbe farsi sentire, ma ne vale la pena!
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Consigli per l’escursione
- Si può fare con i cani?
Sì, è obbligatorio tenere i cani al guinzaglio (e io vi riporto la regola). - Segnaletica
Tutto il percorso è ottimamente segnalato. Difficile perdersi. - Guida
Di mio ho trovato fantastica la guida della Kompass scritta da un autore che, si coglie nelle prime righe, ha solcato tutti i percorsi di cui parla e ne sa. Grande differenza quando si compra una guida.Ve la consiglio: guida + mappa Kompass
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Attrezzatura consigliata per quest’escursione
- SCARPE
Consiglierei per questa escursione essendo in alta montagna degli scarponcini da trekking stile:
> SCARPE MONTURA DONNA TREKKING GTX
Ma di mio l’ho fatta con le scarpe da Trail running della Salomon che amo per via della comodità pazzesca. Il contro è che non proteggono però le caviglie, quindi serve stare attenti, ma mi sono trovata davvero bene:
> SALOMON SENSE RIDE 3
- ANTIVENTO
Uno dei miei capi preferiti in assoluto. Protegge dal vento, non si bagna e se si suda lascia respirare la pelle. Ve lo consiglio davvero, io lo ritengo ormai indispensabile.
> ANTIVENTO SALOMON OUTLINE JKT W - BASTONCINI DA TREKKING
Visto la durata del percorso e il dislivello i bastoncini possono essere un grande grande aiuto.
Non ne ho uno in particolare da consigliarvi, di base conta averli a mio parere, ma se li volete leggeri:
> BASTONCINI DIAMOND (ma io ne ho un paio più economici e mi trovo ugualmente bene).
Traccia gpx
PARTENZA: | Parcheggio Val Fiscalina |
ARRIVO: | Parcheggio Val Fiscalina |
GIRO AD ANELLO: | sì |
SEGNALETICA: | sì |
TRACCIA GPX: | sì |
Giro delle Tre Cime di Lavaredo Lungo
Questo percorso potrebbe definirsi il giro delle Tre Cime di Lavaredo Lungo o il giro delle Tre Cime di Lavaredo con meno gente.
Qui si incontrano bene o male escursionisti visto la lunghezza del percorso (nel giro breve si incontrano invece anche turisti che sognano di vedere le Tre Cime).
Ma al contempo questo percorso si chiama Giro della Cima Una, una cima a dir poco spettacolare che vi accompagnerà e Giro dei Rifugi dal momento che si incontrano 4 e dico 4 bellissimi rifugi, tra cui il famosissimo Rifugio Locatelli.
Iniziamo!
Dal parcheggio al Rifugio Fondovalle 1518 m
Si lascia la macchina in un parcheggio che costa (solo) € 8 al giorno massimo e visto la zona vi assicuro che è un ottimo prezzo.
Si prende quindi la direzione con vista spettacolare passando vicino al Rifugio Fiscalina (nel caso vogliate fare colazione) che è in prossimità del parcheggio.
Il primo tratto è molto frequentato perchè consiste in una strada sterrata, in pianura che porta fino al Rifugio Fondovalle.
Dura circa 2 km e nel giro di mezz’ora si arriva al primo rifugio, appunto Rifugio Fondovalle. In tanti si fermano qui per poi tornare indietro, ma per noi l’escursione vera inizia da qui.
Lo scenario però regala già meraviglia. Da subito.
Giro orario o antiorario?
La cosa più difficile da decidere è: che senso volete dare al vostro giro della Cima Una?
Essendo un giro ad anello si può scegliere se farlo in un senso o nell’altro, si tornerà poi in entrambi i casi al Rifugio Fondovalle come punto di partenza.
Alcune indicazioni per aiutarvi:
– Rifugio Locatelli circa 2 ore e 40 (in realtà noi ne abbiamo impiegate 2, ma i tempi che venivano dati erano più ampi). Giro antiorario.
– Rifugio Comici 2 ore. Giro orario.
La differenza nella scelta qui la fa, a mio parere, l’ora in cui volete essere alle Tre Cime di Lavaredo.
Noi dove aver valutato un po’ le cose abbiamo deciso di fare il giro antiorario andando verso il Rifugio Locatelli perché NON volevamo fermarci a mangiare lì.
Volevamo arrivare a vederle il prima possibile per evitare eventuali temporali nel pomeriggio (spesso frequenti) e quindi abbiamo optato per la soluzione che nel giro di un paio di ore porta al punto più noto, per poi proseguire e mangiare quindi più avanti dopo circa 3/4 ore di cammino.
A voi la vostra scelta.
Da Rifugio Fondovalle al Rifugio Locatelli
Prendendo la direzione del Rifugio Locatelli si inizia ad ammirare il panorama stupefacente che vi sta attorno.
La Cima Una (2698 metri) e la Croda Fiscalina (2675 metri).
Ma sullo sfondo si vedono anche i profili del Monte Paterno e della Torre di Toblin. Proprio nella forcella di Toblin, tra queste due cime si trova il Rifugio Locatelli.
Si inizia quindi a salire in modo continuativo ma graduale. Il sentiero è abbastanza largo con solo qualche punto più stretto.
Sulla vostra sinistra lo spettacolo assurdo della montagna nuda e (pare) vicinissima.
Si incontra anche un torrente ideale per rinfrescarsi nel mentre si sale.
Si va sempre più in alto dal momento che il rifugio Locatelli si trova a 2405 metri.
Si arriva poi a uno scenario che io ritengo un’emozione a salire. La fatica credo che ci sia, ma lo scenario mi distrae e non la sento.
Ad un certo punto si arriva in alto e si inizia ad intravedere un tettuccio rosso. E poi non paghi anche due pozze d’acqua/laghetti azzurri che aggiungono colore e meraviglia, quando però ce n’è già parecchia attorno.
Sono attonita. Emozionata e faccio foto in ogni angolo perchè vorrei davvero poter vivere questo scenario più a lungo possibile. Il cielo è blu.
Qualche nuvola, ma c’è una luce spettacolare.
Persone presenti sì, ma non tante.
Ci avviciniamo al Rifugio Locatelli con il tuo tetto colorato. Si intravede anche una chiesetta, ma io non so più dove guardare.
Eccole, le Tre Cime di Lavaredo.
Guardare le Tre Cime dal Rifugio Locatelli è uno degli scenari più belli al mondo. Senza se e senza ma.
Sono emozionata e ho le farfalle nello stomaco. Ho aspettato tantissimo questo momento…
Volevo una giornata “perfetta” e devo dire, sono stata fortunata e lo scenario è al di sopra delle aspettative.
Rifugio Locatelli
Quando si arriva qui si incontrano anche tutte le persone che arrivano dal Parcheggio di Auronzo e quindi c’è molta più gente di quanta se ne trova lungo il percorso con Giro della Cima Una.
Il Rifugio Locatelli ha riaperto da poco (siamo a fine giugno) ed è già preso d’assalto con diverse code. È sabato, è giusto e bello così. Sarebbe triste non ci fossero persone a frequentare posti così meravigliosi.
Qui si può mangiare, bere e anche dormire (ma serve prenotare forse mesi e mesi e mesi in anticipo).
Noi semplicemente ci allontaniamo dalla gente e andiamo a goderci il nostro scenario in modalità silenziosa.
Dal Rifugio Locatelli al Rifugio Cengia
Quando riuscite a staccarvi dalle Tre Cime e dallo scenario, il percorso prosegue con ancora tanta bellezza. Ovvio, un pezzo di cuore resta alle Tre Cime nel mio caso, ma si prosegue.
Si passa dal sentiero in cresta con scenario pazzesco: la cresta nord del Monte Paterno che scende fino all’Alpe di Piani con i suoi laghetti e poi prosegue con pendici detritiche fino al Pian di Cengia.
Il sentiero è abbastanza largo, passano anche due persone una di fianco all’altra quindi non credo dia fastidio per le vertigini.
Tutt’attorno continuano scenari suggestivi con splendido panorama sulla Cima Dodici (3094 m).
Si iniziano ad incontrare alcuni nevai da attraversare (ricordo che faccio percorso a fine giugno) e se ne incontreranno diversi.
In caso i nevai siano un po’ un incubo per voi, vi consiglio i ramponcini (oltre alle bacchette). Diventa tutto molto più semplice.
Si riprende a salire per arrivare al Rifugio Pian di Cengia.
Vista mozzafiato. Ci fermiamo qui a mangiare per poter godere appieno della vista, rara.
Dal Rifugio Pian di Cengia al Rifugio Comici
Si prosegue poi fino al vicino Passo Fiscalina da dove si ha una veduta sulla Val Fiscalina Alta. E si inizia a scendere.
Qui si alza l’imponente Cima Undici (3092 m) che vi accompagna nella camminata con l’alto crinale che prosegue a sud fino al Monte Giralba. Tocca la cresta Zsigmondy e il Monte Popera.
Si arriva accompagnati da questi scenari al Rifugio Comici in discesa (solo qualche tratto richiede attenzione particolare, ma si scende molto agevolmente). Il Rifugio Comici gode di una vista privilegiata davanti alla Cima Dodici.
Qui abbiamo visto anche diversi asinelli portati a spasso da ragazzini del posto.
Dal Rifugio Comici al rientro a Fondovalle
A questo punto sono passate circa 4 ore/4 ore e 30 di camminata, ma resta ancora la discesa, per me sempre la parte più difficile.
Si iniziano a percorrere i ripidi pendii detritici della Val Fiscalina. Si incontrano diversi nevai e si percorre un sentiero scosceso fino al bivio.
Sicuramente in questo tratto il paesaggio pian piano si rilassa (stiamo scendendo ormai) e la gambe invece sono stanche, per questo a me è parso più lungo di tutta l’escursione!
Ma di base sono solo 1.30 in totale (circa, non ricordo esattamente, ma so che mi sono parse di più).
Arriviamo quindi a Fondovalle e facciamo un’altra tappa al Rifugio Fondovalle. L’escursione è ormai finita e uno strudel e una birra sono meritati.
Si ritorna poi alla macchina pagando alla cassa automatica.
Credo di avervi già fatto tutti i commenti necessari nel post, qui posso solo aggiungervi che scenari così ti permettono di sentirti felice.
Loro, da soli, regalano gioia.
Buona escursione.
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Jules dice
La lunghezza non mi spaventa, è quella discesa con rocce che mi turba! Comunque me lo segno! 🙂
Simona Scacheri dice
Questo è per escursionisti esperti o almeno di esperienza media… Ma è davvero spettacolare! 🙂
Ciro dice
Che giro spettacolare. Spero di farlo un giorno. Come sempre, grazie per le info … Io nel frattempo appunto.
Ciro
Simona Scacheri dice
Appunta che vedrai qui, non si sbaglia proprio (posso dirti? Merita il viaggio!)
E grazie a te per il commento! 😛
Silvia dice
Meravigliose le Tre Cime, direi iconiche sopra ogni cosa! Noi abbiamo affrontato la salita dal Fondovalle al Comici, passando poi per il Pian di Cengia per arrivare infine al Locatelli. Torneremo presto se riusciamo, per fare il giro dall’Auronzo. Grazie per il tuo racconto!
Simona Scacheri dice
Ciaooo!
Diciamo che le Tre Cime sono veramente uno scenario a mio parere unico al mondo e senza eguali… Il trekking lì attorno è a dir poco da farfalle nello stomaco!
Il giro nel senso fatto da voi ancora mi manca, ma spero di cuore di tornare a farlo anche da quel lato! 😛
Grazie a te per il tuo commento! 🙂
Federica dice
Ciao, sono una frequentatrice abituale delle Dolomiti e leggere i tuoi racconti sia di giri fatti sia di giri da fare è bellissimo! Complimenti per le foto e per le descrizioni precise e ricche di informazioni 🙂
Simona Scacheri dice
Ciao Federica… grazie di cuore per il tuo commento, è rigenerante! Grazie!
Chiara Giannotti dice
Grazie per le informazioni, veramente molto bello questo giro! Vorremmo provare a farlo quest’estate (famiglia con 2 ragazzi di 11 e 13 anni)… mi preoccupa abbastanza la discesa con rocce, in che punto si trova del percorso? e quanto è lunga? L’anno scorso abbiamo fatto il giro completo delle tre cime partendo dal Rifugio Auronzo, ma penso sia molto molto più facile, giusto?
Simona Scacheri dice
Il giro delle Tre Cime classico è molto più facile. O meglio è proprio facile la prima parte (livello T) e livello E la seconda parte.
Questo giro invece è EE e serve essere allenati.
Ma più che le cose scritte nel pezzo non so dirti 🙂
Manuela dice
Ciao! Il giro delle 3 Cime di Lavaredo lungo quanti km sono? E il dislivello complessivo?
Simona Scacheri dice
… è scritto nell’articolo 🙂
Augusto dice
Buongiorno Simona, stupendo il tuo racconto e veramente belle le foto. Mi hai fatto venire un profondo desiderio di fare questo percorso che mi pare decisamente fantastico.
Vorrei, se possibile, un tuo consiglio. Non ho problemi di resistenza (lunghezza e dislivello non mi preoccupano) ma ho problemi di vertigini. E’ sconsigliabile? Ci sono tratti esposti? Grazie mille e buon tutto…
Simona Scacheri dice
Ciao Augusto…
Grazie ma sì. Ci sono tratti esposti seppur a mio parere non sono nulla di esagerato. Ma ci sono.
Il livello quindi dipende dalla soggettività e da quanto tu soffra, ripeto nulla di esagerato, ma la risposta è sì.
Magari puoi provare e tornare indietro nel caso ti dia fastidio? Ovviamente sono principalmente in quota.
E poi la variante è data dai nevai. Io non soffro di vertigini ma ovviamente passare a volte su alcuni nevai lungo le pareti può creare senso di vertigine. 🙂
Ilaria dice
Bellissima descrizione! É fattibile a fine ottobre/inizio novembre o è difficilmente percorribile con la neve?